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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

giovedì 29 novembre 2012

Ore


Si continua a misurare il lavoro degli insegnanti in termini di ore di presenza in classe.
Domenica scorsa, durante la trasmissione televisiva “Che tempo che fa”, anche Mario Monti ha fatto riferimento al famigerato “orario di cattedra” e ha puntato il dito contro il “conservatorismo” degli insegnanti: «abbiamo trovato in alcune sfere del personale della scuola un grande spirito conservatore, grande indisponibilità a fare, per esempio due ore in più settimanali, il che avrebbe permesso di liberare risorse per fare più seriamente politiche didattiche. Non cadiamo, quindi, nel mito bontà e durezza. No, i corporativismi usano spesso i giovani per perpetuarsi, per non adeguarsi ad un mondo più moderno».
Praticamente il professore bocconiano usa la bacchetta sugli insegnanti della nostra scuola pubblica.
Qualche giorno fa sul Corriere della Sera, la scrittrice Dacia Maraini citava una lettera della Cida (Associazione nazionale dirigenti e altre professionalità della scuola) nella quale gli insegnanti collegavano la possibilità di un aumento delle ore scolastiche soltanto se accompagnato da un progetto di riqualificazione dell’insegnamento nel suo insieme in modo da rendere più efficiente e qualificata la professione.
Senza un’adeguata riforma della scuola siamo veramente convinti che, per tendere alla montiana “modernità”, sia necessario un aumento di ore, per di più senza aumento di stipendio? Siamo certi che basti questo per “liberare risorse” per rinnovare la scuola?
Probabilmente bisognerebbe mettere da parte (e contrastare) l’idea che l’insegnamento sia un lavoro minore e concentrarsi su cosa occorra veramente per rendere la scuola più qualificata e orientata a contrastare ogni forma di conformismo.
La scuola deve porre al centro lo studente non dimenticando però che non si può avere un apprendimento serio senza un’adeguata riforma della funzione dell’insegnante che tenga anche conto del suo importante ruolo sociale.

Canzone del giorno: Teacher Teacher (1958) - Johnny Mathis
Clicca e ascolta: Teacher....