nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

domenica 5 agosto 2012

Rubinetto


Sul fenomeno della globalizzazione è stato scritto di tutto.
Economisti, sociologi, opinionisti e perditempo di ogni risma hanno tentato (e tentano), ognuno nel proprio ruolo, di tratteggiare cosa veramente stia accadendo nel mondo aperto alla nuova commercializzazione.
I vari rendiconti non fanno altro che rammentarci, giorno dopo giorno, come la nostra civiltà occidentale non possa che uscirne più impoverita: se le condizioni di vita migliorano nei Paesi ritenuti più arretrati, in quelli più progrediti non si può fare a meno di assistere, giocoforza, a un peggioramento progressivo.
La nostra mano d’opera è divenuta fuori mercato a seguito della produzione a basso costo da parte dei paesi emergenti.
Piero Ottone, nella sua rubrica settimanale sul Venerdì, ha di recente sottolineato di provare grande meraviglia quando, in tema di globalizzazione, se ne discute come se fosse una libera scelta.
E racconta come qualche giorno fa «un articolista addirittura si vantava di avere previsto con decenni di anticipo che in Europa avrebbe prodotto disoccupazione, e si rammaricava che non gli si fosse dato ascolto. Quasi non credevo ai miei occhi: l’autore parlava della globalizzazione come se fosse possibile instaurarla o impedirla a piacimento. Aprendo o chiudendo un rubinetto? Che illusione! Questi fenomeni di dimensione globale non sono decisi a sangue freddo da gruppi di potere (ovviamente malvagi). Sono inarrestabili come un fiume in piena.
Voglio sperare che l’articolista stesse scherzando. Ma sono scherzi pericolosi, perché tanti li prendono sul serio. Di tutte le sciagure nella storia si sono fabbricate, e tuttora si fabbricano, teorie complottarde. Era colpa dei fornai se scarseggiava il pane nella Milano del Seicento, era colpa degli untori se c’era la peste: e non è forse colpa dei padroni se oggidì si licenzia tanta gente, se cresce la disoccupazione? Tutte le sciagure della storia sono imputate alle oscure manovre dei gruppi di potere: ieri toccava ai gesuiti e ai massoni, oggi se la passano male i banchieri. Le leggende metropolitane non finiscono mai. Adesso è di turno la globalizzazione».


Canzone del giorno: Wide River (1993) - Steve Miller Band
Clicca e ascolta: Wide....