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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

domenica 13 maggio 2012

Occhiali rosa


Nonostante le insidie quotidiane e le afflizioni per una crisi che graffia la pelle, non perdiamoci d’animo e non dimentichiamo di portare sempre con noi dei metaforici occhiali rosa da indossare nei momenti opportuni.
Recenti esperimenti sul cervello umano e i risultati condotti dalla neuro scienziata Tali Sharot ci spiegano come gli esseri umani abbiano una propensione biologica a essere ottimisti.
Nel suo recente saggio The Optimism Bias (da qualche giorno anche nelle librerie italiane con il titolo Ottimisti di Natura, Urra Editore), la ricercatrice inglese ci rivela che c’è un luogo della corteccia cerebrale che ha il compito di registrare l’ottimismo e che esiste un bisogno innato di vedere il bicchiere mezzo pieno.
L’individuo è programmato per concedersi delle speranze.
Per questo secondo la Sharot esiste una forza delle predizioni: «Gli esseri umani sono influenzati dalle aspettative riposte in loro. Il vostro dipendente sarà più produttivo se vi aspettate che lo sia; vostra moglie più amorevole se lo prevedete; vostro figlio è più probabile che vada bene a scuola e negli sport se siete convinti che abbia talento».
Pensare positivo ha evidenti vantaggi nel presente, la speranza riduce lo stress e migliora la salute fisica. 
Una giusta dose di positività aiuta ad avere una marcia in più.
Di questi tempi non è facile propendere verso l’ottimismo, anche se infilare più spesso gli occhiali rosa è una pratica da non sottovalutare, sforzandosi di vedere il bicchiere mezzo pieno anche quando al suo interno scorgiamo appena una goccia d’acqua.


Canzone del giorno: Your Glasses (2004) - Maria Mena
Clicca e ascolta: Your....