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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

venerdì 25 maggio 2012

Il filo di Arianna


C’è sempre un prezzo da pagare.
Nella mitologica guerra fra Creta e Atene la peggio, alla fine, lo ebbero i cittadini ateniesi e ogni sette anni il tributo da pagare ai vincitori era sempre lo stesso: spedire sette uomini e sette donne ateniesi da far divorare al terribile Minotauro, l’orrendo mostro che si cibava soltanto di carne umana.
Quattordici vittime sacrificali come pegno di una sconfitta bellica.
Un bel giorno Teseo, figlio del re di Atene, decise di riscattare la sua città partendo alla volta di Creta per sfidare e uccidere il mostro che, come gli aveva raccontato il padre, viveva rinchiuso in un labirinto.
Dopo alcuni giorni di navigazione, la nave che trasportava i quattordici fanciulli più Teseo, approdò a Creta. Minosse, Re della città, si ritrovò davanti a se il giovane ateniese pronto a sfidare il Minotauro per liberare il suo popolo dal terribile debito.
Minosse accettò la sfida di Teseo e, schernendolo, lo invitò a entrare per primo nel labirinto. Nessuna speranza di salvezza per il condottiero ateniese: anche nel caso in cui fosse riuscito a sconfiggere il mostro, egli sarebbe morto non riuscendo a ritrovare la via d’uscita nei corridoi bui del labirinto.
Arianna, figlia del re di Creta, decise, però, di aiutare il bel Teseo, del quale si era innamorata a prima vista, regalandogli un gomitolo di filo da srotolare lungo le pareti del labirinto.
Teseo uccise il Minotauro e grazie al filo riuscì a orientarsi, ritrovare l’ingresso nonché la libertà per lui e per gli ateniesi.
Il filo di Arianna era stato la chiave di volta per la salvezza.
Sì, è vero: c’è sempre un prezzo da pagare e i greci di oggi, vissuti oltre le loro possibilità (e non sono i soli ad averlo fatto), lo stanno costatando giorno dopo giorno. La Grecia è a un passo dall’uscire dall’euro e i danni per loro (e per i paesi europei) sono tutti ancora da valutare (e da subire).
La finanza contemporanea ha ingabbiato il mondo in un complicato labirinto in cui circolano numerosi mostruosi Minotauri e gli sforzi dei leader politici europei, della Bce, del Fondo Monetario internazionale e di chi più ne ha più ne metta, sembrano ogni giorno sempre più blandi e rischiano di risultare inutili.
Non soltanto non si riescono a vedere coraggiosi Teseo all’orizzonte ma ciò che più preoccupa e che, a oggi, nessuno sembra in grado di offrire il tanto agognato filo di Arianna necessario per uscire dal vortice labirintico di una crisi terribile.


Canzone del giorno: Wires (2005) - Athlete
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