nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 4 aprile 2012

Pallonate


Quando le prime pagine dei quotidiani (non sportivi), pur non essendo lunedì, dedicano spazio a calcio e calciatori, allora significa che, ancora una volta (da quanti anni ormai?), è di scena il calcio-scommesse in tutto il suo “splendore”: partite truccate, osceni autogol, mazzette, derby venduti e infamie (e scommesse) di ogni genere.
L’ultima nefandezza riguarda un autogol fatto di proposito da Andrea Masiello, difensore del Bari, durante la partita Bari-Lecce del 15 maggio dello scorso anno.
Le Procure indagano e le inchieste sconvolgono nuovamente il mondo del calcio, un’industria con innumerevoli ombre che, come sostengono in tanti, è in pratica sul lastrico: costi sempre più in crescita da parte delle società di serie A, nonostante i galoppanti debiti e i bilanci in (profondo) rosso.
Da un lato il calcio-scommesse e a seguire delle aziende che, come di recente ha sottolineato il ministro Gnudi, sono sull’orlo del fallimento: “Il calcio è una grande realtà, ma io faccio il ragioniere e leggo bilanci molto preoccupanti. In altri ambiti, con quei numeri si parlerebbe di società prossime al fallimento”.
D’altronde i numeri sono veramente da capogiro: la serie A ha debiti per 2,6 miliardi (+14 per cento rispetto alla stagione precedente). La perdita netta della gestione è di 428 milioni (+23%).
Su 107 squadre delle varie serie, soltanto 19 hanno chiuso in attivo (in serie A sono in otto fra cui Udinese, Lazio, Napoli e Palermo).
Traditori del pallone e sistema calcio ad un passo dal default.

Canzone del giorno: I Can't Fail (2009) - Robert Cray
Clicca e ascolta: I Can't....