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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

venerdì 13 aprile 2012

Nel migliore...


In un mondo del lavoro ideale la nuova riforma governativa dovrebbe permettere un aumento della flessibilità in uscita e rendere più complicata la stipula dei contratti di lavoro a tempo determinato.
Un futuro mercato del lavoro basato su una fisiologica flessibilità all’inizio della propria attività lavorativa e subito dopo (si presume in tempi brevi) l’ingresso nel contratto a tempo indeterminato.
Fermo restando che il mercato del lavoro andava (e va) sbloccato dopo tanti anni (troppi!) di inconcludente pressapochismo politico, restano tanti gli interrogativi (e dubbi) sui reali vantaggi e sulle adeguate applicazioni della nuova riforma.
Sempre più spesso si percepisce la sensazione (soprattutto quando si seguono i telegiornali o i vari talk show) che sia alto il livello di approssimazione con il quale vengono trattati gli argomenti.
Molti commentatori (per non parlare delle dichiarazioni dei vari parlamentari) sembrano un po’ lontani dalla (dura) realtà e risulta difficile percepire chiaramente il collegamento tra ripresa produttiva (il tanto agognato sviluppo) e libertà di licenziare.
Probabilmente nel migliore dei mondi possibili il lavoratore licenziato non ricorre al giudice per esercitare un tentativo di reintegro ma, al contrario, con garbo e cortesia saluta il vecchio datore di lavoro e, dopo aver incassato con un sorriso (e gratitudine) una congrua indennità, si proietta (a prescindere dall’età) alla ricerca di una nuova occupazione più congeniale, più gradita e nella quale, quasi sicuramente, riuscirà a farsi pagare di più rispetto a prima.
Naturalmente tutto questo... nel migliore dei mondi possibili!

Canzone del giorno: There Must Be a Better World Somewhere (1981) - B.B. King
Clicca e ascolta: There must....