nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

martedì 30 aprile 2013

Terra


Sempre in tema di (importanti) celebrazioni ricordiamo un evento che ha coinvolto tutto il mondo. Come accade ogni 22 aprile è stata festeggiata, una settimana fa, la 43ª Giornata della Terra (Earth Day 2013). Un appuntamento fisso, istituito dall'Onu, per sensibilizzare alla tutela del nostro pianeta.
Come sottolinea Fulco Pratesi, sul Corriere della Sera, «La situazione, nonostante gli impegni, spesso solo cartacei, delle nazioni e delle organizzazioni internazionali, non appare confortante. La popolazione umana continua ad aumentare (si prevedono 9,3 miliardi per il 2050) e la concentrazione di CO2 nell’atmosfera a gennaio ha raggiunto un record di 395 parti per milione, avviando la temperatura globale (il 2012 è stato il nono anno più caldo dal 1880) verso un aumento di più di 2 gradi di media, con gravi danni, soprattutto per l’agricoltura e l’alimentazione. L’Italia, nel suo piccolo, negli ultimi venti anni ha perso il 15% della terra coltivata».
Alcuni dati che riguardano il nostro paese sono sconfortanti. Negli ultimi 20 anni, ad esempio, è diminuita del 15% la superficie coltivata, il tutto a causa della cementificazione e dell'abbandono provocato da una da un diverso modello di sviluppo (sviluppo?). In Italia in 20 anni hanno cessato l'attività più di 1 milione di aziende agricole.
È richiesto l'impegno di tutti in termini di alimentazione e di sprechi. Un grande passo sarebbe quello di limitare il consumo di carne e di scegliere di mangiare pesci delle specie più comuni. Pratesi ci ricorda, inoltre, che  «secondo la FAO Secondo la Fao, un terzo della produzione totale di cibo destinato al consumo umano a livello globale finisce in discarica. In Italia, ben 108 chili di cibo commestibile sono sprecati ogni anno, contro i 99 della Francia, gli 82 della Germania e i 72 della Svezia.
Anche in questo campo un comportamento più virtuoso e responsabile di ognuno di noi sarebbe molto necessario».


Canzone del giorno: Campi di grano (2010) - La fame di Camilla
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domenica 28 aprile 2013

Attese


Squadra fatta. Formazione del nuovo Governo in tempi brevissimi. Più che discutere su chi ha vinto o chi ha perso, è giusto attendere le mosse future di Letta & C.
Un congruo tempo è corretto accordarlo. La compagine è particolare: molti giovani, molte donne e Re Giorgio visibilmente soddisfatto. Un Governo politico ma “presidenziale”, sostengono in molti.
Le polemiche sono pronte (e sono tante), ma la capacità dell’esecutivo è da valutare sui fatti. Gli impegni sono molteplici per un Paese cha ha una necessità impellente di ripartire.
Come scrive, stamani, Mario Calabresi su La Stampa: «Letta non poteva permettersi di avere a bordo i big del passato e nemmeno i falchi dei due schieramenti sia perché la richiesta di cambiamento sarebbe parsa carta straccia, sia perché gli elettori dei due maggiori schieramenti, già a disagio (per usare un eufemismo) per le larghe intese, non lo avrebbero accettato. Così un governo di facce più giovani e meno caratterizzate, anche se con due pesi massimi come Bonino e Saccomanni, può trasformare la sua debolezza in una forza. Se la debolezza sono i volti fino a oggi di secondo piano, la forza è che non scatenano crociate e saranno giudicati per quello che faranno e non per il passato. Il Paese ha atteso troppo, ora non si perda più tempo e si parli di futuro».


Canzone del giorno: Sound of Expectation (2005) - Viktor Lazlo
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venerdì 26 aprile 2013

Istruzioni



"Le istruzioni sono di non lamentarsi distrattamente, in modo indifferente, della vita. 
Se uno, non solo un artista, si esprime sulla grande, inevitabile disfatta che aspetta tutti, deve farlo entro il perimetro ristretto della dignità e della bellezza".

Leonard Cohen


Canzone del giorno: Different Sides (2012) - Leonard Cohen 
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martedì 23 aprile 2013

Discorso


Tutti i giornali di oggi commentano il discorso di Giorgio Napolitano in occasione del giuramento come “nuovo” Presidente della Repubblica.
Sicuramente si tratta di un discorso vigoroso che si può permettere soltanto chi è eletto (unico caso nella storia repubblicana del nostro paese) per la seconda volta (consecutiva) Capo dello Stato.
Mentre il ferro è ancora caldo, proponiamo delle righe di alcuni noti editorialisti, "battute" sull’argomento.
A futura memoria selezioniamo alcuni brani, i tratti dagli articoli odierni di Vittorio Feltri (da Il Giornale), Claudio Sardo (da l’Unità) e Peter Gomez (da Il Fatto Quotidiano).
Vittorio Feltri: « Mai avremmo immaginato di elogiare con sincero entusiasmo e convinzione un comunista d'antico pelo e, invece, eccoci qui a farlo, unendoci al coro di quasi tutti gli italiani che, ammirati, hanno udito il discorso di Giorgio Napolitano, primo custode della Costituzione nella storia repubblicana a essere stato rieletto a furor di popolo al Quirinale. Ci voleva un uomo di 87 anni per mettere in riga un Parlamento nuovo e già allo sbando (dopo soltanto due mesi dalle consultazioni politiche nazionali), incapace di esprimere una maggioranza in grado di sostenere un governo o almeno un governicchio; un Parlamento litigioso, livoroso, umorale e irrazionale. Le parole del vecchio (e neo) presidente sono risuonate nell'aula, tutt'altro che sorda e mica tanto grigia, come schiocchi di frusta, intimorendo l'assemblea e, speriamo, richiamandola a un minimo senso di responsabilità».
Claudio Sardo: « Si è più volte commosso Giorgio Napolitano nel pronunciare, davanti alle Camere riunite, il suo secondo discorso di insediamento. Il tempo ha costruito un forte legame tra la sua persona, le istituzioni e il sentimento nazionale di gran parte del Paese: e proprio a questa risorsa il Parlamento ha fatto appello per tentare di risalire dal precipizio. Eppure, nonostante le emozioni, a colpire di più è stata ieri la drammaticità dei toni e del contesto. Oltre che la forza, la determinazione del presidente nell’affrontare la nostra duplice spaventosa crisi – politica e sociale – con gli strumenti dei riformatori: quelli che oggi non sembrano più di moda, anzi non sembrano neppure utilizzabili.
Le istituzioni come il luogo delle decisioni e del bene comune. Il governo come servizio alle domande e ai bisogni del Paese. Il lavoro come criterio guida della coesione sociale e dello sviluppo economico».
Peter Gomez: « La reprimenda ai partiti c’è stata ed è apparsa a tratti durissima. Talmente dura che, di fronte ai continui applausi scroscianti, un osservatore distratto avrebbe potuto persino chiedersi se il discorso dell’incoronazione di Giorgio Napolitano non si tenesse davanti a una platea di ferventi seguaci di Leopold Von Sacher Masoc.
È stato infatti quasi uno spettacolo hard, o comunque da stomaci forti, vedere più di 800 grandi elettori che sprezzanti del ridicolo si spellano le mani di fronte a un presidente di 88 anni mentre rinfaccia alle “forze politiche” (cioè a loro) le “omissioni”, i “guasti”, “l’irresponsabilità”, “i calcoli di convenienza”, le “esitazioni” , “i tatticismi” e “la sordità” degli ultimi vent’anni».

Canzone del giorno: Speeches (2012) - Walk Off The Earth 
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sabato 20 aprile 2013

Record Store Day


Parliamo di cattiva propensione all'ascolto. No, non ci riferiamo all'incapacità della dirigenza del Partito Democratico di ascoltare i propri parlamentari e la parte di elettori che li ha votati.
Su questo tema, stamani, i giornali sono stracarichi d’interventi che descrivono l'ottusità e l'incapacità uditiva di Bersani & c. Preferiamo, invece, segnalare come ognuno di noi sia diventato un po’ fin troppo accomodante nell'ascoltare la musica.
Oggi si celebra l'annuale Record Store Day, ossia la giornata mondiale dedicata alla salvaguardia dei negozi di dischi e promuovere l'acquisto di supporti fisici, CD e, soprattutto, vinili.
Chi oggi decide di acquistare un apparecchio tv, orienta la sua decisione verso un prodotto di alta (altissima) definizione. Prima di tutto qualità e avanguardia elettronica a beneficio della propria attività visiva.
Se dalla vista si passa all'udito, la situazione si trasforma.
Con l'avvento dell'era digitale si sono stravolte le abitudini d'ascolto e, ormai, la fruizione delle canzoni avviene, per lo più, attraverso Internet, file sharing e YouTube. Tutto questo, però, non ha niente a che fare con le prestazioni e la trasparenza dei suoni che può offrire un impianto Hi-Fi.
Con la progressiva scomparsa dei negozi di dischi, rischia di morire una cultura musicale e con essa la riproduzione della musica in alta fedeltà.
Ogni anno il Record Store Day coinvolge in questa missione persone e artisti nel tentativo di non disperdere l’arte dell’ascolto musicale. Jack White è stato nominato ambasciatore ufficiale dell’evento e, per l’occasione, è stata prodotta in vinile, una special edition di Elephant, l’album più famoso dei White Stripes, l’ex band dell’artista statunitense.
Con un po’ d’imbarazzo proponiamo (come Canzone del giorno) un brano del disco in versione You Tube, consapevoli che l’ascolto del medesimo brano, attraverso un adeguato impianto Hi-Fi, è tutta un’altra storia (fermo restando che, a prescindere da come venga ascoltata, la musica scalda sempre il cuore).

Canzone del giorno: I Want To be The Boy To Warm Your Mother's Heart (2003) - The White Stripes
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venerdì 19 aprile 2013

Maratona


"Non si è trattato dunque solo di un attacco contro l' America. È stato - analogamente a quanto accadde con il World Trade Center - un attentato contro un simbolo dell' internazionalismo. Il concetto di maratona risale all' antica Grecia. Pochi altri eventi sportivi richiamano una folla altrettanto variegata. È un' occasione pensata per riunire le persone più svariate. I partecipanti, che indossano la propria nazionalità in modi assai diversi, sono stati separati a forza da cuscinetti a sfera che venivano scagliati in ogni possibile direzione. La corsa in origine era stata dedicata alle vittime del massacro di Sandy Hook. Ventisei miglia per ventisei persone uccise a Newtown, in Connecticut. Poi sono esplosi gli ordigni. Alla violenza si è aggiunta nuova violenza. Un gesto toccante è stato ancora una volta macchiato dalla codardia. Naturalmente, non ci sono risposte. La pace è sempre più difficile della guerra. Non possiamo andare avanti, eppure dobbiamo semplicemente farlo".

Colum McCann, scrittore (da Repubblica del 17/4/2013) – l'attentato dinamitardo del 15 aprile scorso, avvenuto durante la maratona di Boston, ha provocato 3 morti e 173 feriti.

Canzone del giorno: Gimme Shelter (1969) - Rolling Stones 
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mercoledì 17 aprile 2013

Post Scriptum Film

BUONGIORNO PAPA'
REGIA: Edoardo Leo
INTERPRETI: Raoul BovaMarco GialliniEdoardo LeoNicole Grimaudo
SCENEGGIATURA: Edoardo LeoMassimiliano BrunoHerbert Simone Paragnani
durata: 
USCITA CINEMA: 

Gli addetti ai lavori, in questi ultimi anni, hanno espresso pareri discordanti sulle reali caratteristiche della nuova commedia italiana.
Interessi di botteghino a parte (le sale cinematografiche richiamano sempre meno spettatori), non si può negare che molti film riescono a trasmettere al pubblico dei temi attuali attraverso delle sceneggiature briose e attente ai particolari.
Le tendenze "generazionali" di tanti giovani registi hanno generato molti film di qualità ma anche pellicole con evidenti limiti. Alcuni film si collocano in una via di mezzo e, nonostante le evidenti sbavature, riescono a intrattenere con freschi spunti umoristici e momenti ben riusciti.
Buongiorno Papà di Edoardo Leo, rientrano a pieno titolo proprio fra quelle commedie che riescono a infondere un sapore frizzante anche quando, in alcune parti, sia la storia raccontata sia le gag possono apparire scontate.
Il nonno hippy (ben impersonato dallo spassoso Marco Giallini) e la nipotina adolescente, si presentano di punto in bianco, a casa di un fico-single-quarantenne-in carriera (Raul Bova), ignaro di avere alcuni lustri prima messo incinta una sua coetanea.
La storia del papà "per caso" è stata raccontata al cinema in tutte le salse, ma una sceneggiatura semplice (e fresca), il buon ritmo generato dal regista e degli attori che riescono a girare per il giusto verso, permettono al film di scorrere senza troppi intoppi. Un film che scivola tranquillo senza annoiare e che, malgrado giochi su  dei cliché triti e ritriti, riesce ad accompagnare alcune riflessioni intimistiche a un’adeguata porzione di vivacità.


Canzone del giorno: Daddy (2012) - Emeli Sande
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martedì 16 aprile 2013

Poeta


"Il poeta odierno è scettico e diffidente anche – e forse soprattutto – nei confronti di se stesso. Malvolentieri dichiara in pubblico di essere poeta – quasi se ne vergognasse un po’. […] Fino a non molto tempo fa, nei primi decenni del nostro secolo, ai poeti piaceva stupire con un abbigliamento bizzarro e un comportamento eccentrico. Si trattava però sempre di uno spettacolo destinato al pubblico. Arrivava il momento in cui il poeta si chiudeva la porta alle spalle, si liberava di tutti quei mantelli, orpelli e altri accessori poetici, e rimaneva in silenzio, in attesa di se stesso, davanti a un foglio di carta ancora non scritto.
Perché, a dire il vero, solo questo conta. […]
Non ci sono professori di poesia. Se così fosse, vorrebbe dire che si tratta d’una occupazione che richiede studi specialistici, esami sostenuti con regolarità, elaborati teorici arricchiti di bibliografi a e rimandi, e infine diplomi ricevuti con solennità. E questo a sua volta significherebbe che per diventare poeta non bastano fogli di carta, sia pure riempiti di versi più eccelsi – ma che è necessario, e in primo luogo, un qualche certificato con un timbro".


Wislawa Szymborska (1923-2012) - discorso tenuto il 7 dicembre 1996, in occasione del conferimento del Premio Nobel per la Letteratura.

Canzone del giorno: To a Poet (2012) - First Aid Kit
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sabato 13 aprile 2013

Sistemi


Un Paese veramente del tutto particolare il nostro. Per quasi cinquant’anni (dal 1946 fino all’inizio degli anni novanta) si è votato sostanzialmente con lo stesso sistema elettorale che prevedeva un meccanismo prettamente proporzionale, con alcuni correttivi maggioritari previsti soltanto per l’elezione dei senatori.
Nel 1993 fu introdotto un sistema elettorale ibrido (il cosiddetto Mattarellum): maggioritario per il 75% dei seggi corretto da un 25% proporzionale. Una riforma che non ottenne i risultati sperati di consentire una maggioranza stabile.
Dopo una serie di peripezie il governo Berlusconi, in carica nel 2006, decise che per garantire la “governabilità” del paese fosse necessaria una legge elettorale che prevedesse un “sistema proporzionale corretto”: alla singola lista o alla coalizione che conquista il maggior numero di voti, è assegnato, alla Camera, il premio di maggioranza (così da ottenere il 53,8% dei seggi). Per il Senato il premio di maggioranza è invece garantito su base regionale. In entrambi i casi si è passati alle famigerate “Liste bloccate” che non consentono all’elettore di potere esprimere singole preferenze poiché i candidati sono scelti esclusivamente di partiti. Era nato sua maestà il “Porcellum” che, dal punto di vista dell’efficacia sulla governabilità, è ritenuto il principale colpevole dell’ingovernabilità.
E’ veramente così? Subito dopo le ultime elezioni molti esperti hanno verificato che nel nuovo scenario politico l’ingovernabilità, più che per colpa del sistema elettorale, sia dovuta all’esistenza dei tre poli (Pd, Pdl e M5S) di dimensioni simili e poco propensi ad accordarsi fra loro.
Il Porcellum avrà tanti difetti ma una recente simulazione attuata da dei docenti universitari, esperti in tecniche di analisi elettorale, ha rilevato che se, alle ultime elezioni, si fosse adottato il precedente sistema elettorale, ci sarebbe stata una diversa distribuzione dei seggi ma non i numeri per formare un governo.
La curiosità è che con il “Matterellum”, il centrodestra avrebbe conquistato la maggioranza relativa dei seggi a Montecitorio, mentre il centrosinistra si sarebbe aggiudicato moltissimi seggi in meno. Berlusconi, in sostanza, avrebbe vinto su Bersani. Il Movimento 5 Stelle, invece, avrebbe avuto quasi lo stesso numero di eletti. La vera perdente sarebbe stata la lista Monti che invece degli attuali 45 deputati ne avrebbe avuti appena 15.
Nel nostro paese il problema della governabilità continua a essere politico-matematico e non si riesce a trovare una via d’uscita.

Canzone del giorno: System (2007) - Seal
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venerdì 12 aprile 2013

Rumore


"L’amore può morire in un cuore che lo rifiuta e che si ostina a dirgli di no, come la verità può morire in uno spirito indifferente che rifiuta di essere attento, come la musica può morire in mezzo al rumore che la circonda e la copre".
Maurice Zundel (1897-1775), sacerdote e teologo svizzero


Canzone del giorno: Senza far rumore (2008) - Daniele Sivestri 
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mercoledì 10 aprile 2013

Mosse

Commentatori, economisti e politologi non si stancano di ripetere che l’Italia (e quindi l’Europa) ha bisogno di svolte rapide e riformiste per ridurre l’esercito di milioni di disoccupati.
L’economista Alberto Quadrio Curzio, su Il Sole 24 Ore di ieri, scrive che «La disoccupazione in Europa ed in Italia ha raggiunto davvero livelli impressionanti che dimostrano come siamo alla terza fase della grande crisi iniziata nel 2008. Dopo la fase finanziaria si è passati a quella economica ed ora siamo a quella sociale senza che le due precedenti siano state risolte. L'ultima fase, che speriamo non si verifichi mai, potrebbe essere una crisi istituzionale dell'Unione Europea e di qualche suo Stato membro tra cui l'Italia che in questo periodo vive una situazione molto difficile. Nella Ue i disoccupati sono 26 milioni con un aumento di quasi 9 milioni dal 2008 il che porta il tasso di disoccupazione vicino al 12%. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è al 23,5% pari a circa 5,7 milioni di persone e i Neet (giovani disoccupati scoraggiati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione) sono 7,5 milioni».
Riforme necessarie ma difficilissime da attuare in periodo di recessione.
L’autore dell’editoriale ritiene al limite della pazzia l’impostazione delle istituzioni europee basata sul concetto di “rigore fiscale” e parla di necessità di «una pressione politica sulla Ue nella quale anche le Associazioni di imprese e sindacali dovrebbero svolgere una azione costante sia direttamente che indirettamente attraverso il Parlamento europeo e i Governi nazionali».
La nostra situazione è ancora più allarmante e l’assenza di un governo non aiuta. Esistono delle linee d’azione per correggere il tiro e Quadrio Curzio elenca cinque mosse per  dare scacco alla crisi: «ricontrattare con  la UE gli obblighi italiani al fine di ottenere una par condicio di politiche fiscali», «recupero della disoccupazione giovanile», «rilancio degli investimenti ad alto contenuto di tecno scienza che sarebbe utile in particolare ai giovani laureati», «una quarta azione riguarda il Mezzogiorno dove bisogna dare un forte e prolungato nel tempo credito di imposta per gli investimenti innovativi e accentuati benefici fiscali per le imprese che sottoscrivono contratti di rete», «infine bisogna semplificare la burocrazia delegando una serie di adempimenti, attraverso l'applicazione del principio di sussidiarietà, alle associazioni d'impresa, agli ordini professionali, alle Camere di Commercio. Altrimenti le inefficaci complicazioni normativo-burocratiche soffocheranno l'Italia». 

Canzone del giorno: Crazy One More Time (2012) - Kip Moore
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domenica 7 aprile 2013

Post Scriptum Film



Benvenuto Presidente
REGIARiccardo Milani
Interpreti: Claudio BisioKasia Smutniak

Giuseppe FiorelloOmero AntonuttiRemo Girone
SCENEGGIATURA: Fabio Bonifacci
Durata: 100'
USCITA CINEMA: 

Situazione politica in piena ebollizione.
È veramente difficile fare previsioni sulla strada (o vicolo cieco) che si potrebbe imboccare per la formazione di un governo.
Figuriamoci se, in tale contesto, si può provare ad azzardare cosa potrebbe accadere al momento dell'elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
Come scrivono da più giorni molti commentatori, il Quirinale è in bilico fra un presidente di "garanzia" e un presidente "per caso".
Allora proviamo a riderci un po' su attraverso la visione di Benvenuto Presidente, il film di Riccardo Milani che, in chiave umoristica, racconta la strana elezione di un presidente "per caso", impersonato dal simpatico Claudio Bisio. Il malcapitato, semplice (e onesto) impiegato che vive fra le montagne innevate e con l'hobby della pesca, si ritrova, a sua insaputa, a essere nominato capo dello Stato, nonostante non sia un uomo politico.
Il canovaccio della storia (alla pari di molte gag del film) non è del tutto originale, anche se è curioso sapere che la sceneggiatura è stata scritta da Fabio Bonifacci più di tre anni fa (la fantasia che supera la realtà!).
Il film ben si sposa con la situazione attuale, comprese le parti di denuncia sociale e schizofrenia politica.
Bisio, insieme ai tanti altri attori che arricchiscono la cornice del film, riesce con freschezza a intercettare sentimenti, aspettative e mal di pancia diffusi.
Il racconto narrativo non sempre riesce a trovare soluzioni satiriche all'altezza (Bisio che pattina nei corridoi del Quirinale non è certo il massimo della fantasia), ma l'attuale malessere sociale viene fuori in molte parti del film e con la giusta dose di umorismo viene messa alla berlina la classe politica e l'atteggiamento egoista degli italiani più propensi a occuparsi del proprio "orticello" che del bene comune.
Una commedia ironica che non fa male a ricordare allo spettatore che del dissesto del nostro paese siamo responsabili un po' tutti.


Canzone del giorno: Please Mr. President (2010) - Guitar Shorty 
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sabato 6 aprile 2013

Sconosciuto


Altan, da Google.it






















Canzone del giorno: Beautiful Stranger (2001) - Madonna
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venerdì 5 aprile 2013

Stabilità



Il Parlamento è sempre più paralizzato. 
Il governo è sempre più immobile.  
I saggi sono sempre più inchiodati.  
Il presidente della Repubblica è sempre più in stallo.  
Bersani è sempre più bloccato.  
Berlusconi è sempre più inerte.  
Grillo è sempre più inceppato.  
Monti è sempre più ibernato. Maroni è sempre più incastrato.  
Renzi è sempre più impantanato. 
Vendola è sempre più in panne. 
In fondo siamo un paese con una sua stabilità.


Mattia Feltri, La Stampa del 4/4/2013


Canzone del giorno: The Stable Song (2007) - Gregory Alan Isakov
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mercoledì 3 aprile 2013

Formule


La mossa del Presidente, in un primo momento, è sembrata una scelta azzeccata che, per un motivo o per l'altro, potesse piacere un po' a tutti.
Due gruppi di saggi da nominare per tentare di programmare (e pianificare) delle serie riforme e il vecchio governo che resta in carica per le sole funzioni amministrative.
Una formula applicabile che, però, può stare in piedi soltanto con una responsabile concordia fra le forze politiche rappresentate in Parlamento.
D'altronde dopo la recente defenestrazione di Luigi Bersani, che altro poteva fare il Presidente a pochi giorni dalla sua scadenza di mandato?
I cosiddetti “saggi” hanno ricevuto da Giorgio Napolitano i dettagli del mandato e, da poche ore, sono già al lavoro.
Partiti e commentatori politici sono passati, in pochissimo tempo, da un misurato “possibilismo” a un vero e proprio scetticismo sulla formula generata dal Presidente della Repubblica.
Quale sarà il contributo che i dieci saggi (da molti considerati figli di antiche oligarchie) riusciranno a fornire in poco meno di due settimane?

Canzone del giorno: Formula of Love (1961) - Wiliam Bell
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martedì 2 aprile 2013

Playlist Marzo 2013


1.      Steely Dan, Black Cow – (Aja - 1977) – Polpette
2.      Reb Beach, Masquerade – (Masquerade - 2001) – Mascherone
3.      Mina, Carne viva – (Facile - 2009) – Carne
4.      Stone Sour, Hesitate – (Audio Secrecy - 2010) – Melina
5.      Eric Clapton & B.B. King, Worried Life Blues – (A with the King - 2000) – Inquietitudine
6.      Giovanni Allevi, Come sei veramente – (No Concept - 2005) – Habemus
7.      The Cranberries, Free To Decide – (To The Faithful Departed - 1996) – Decidere
8.      Pearl Jam, Evacuation – (Binaural - 2000) – Frangivetro
9.      Ben Howard, Only Love – (Every Kingdom - 2011) – Every Kingdom
10.  Snow Patrol, Run – (Final Straw - 2003) – Freccia
11.  Joy Division, Disorder – (Unknown Pleasures - 1979) – Disordine
12.  Simona Molinari, Mettici più verve – (Croce e delizia - 2010) – Vigore
13.  Jeff Litman, Outside – (Outside - 2012) – Defenestrazione