La mossa
del Presidente, in un primo momento, è sembrata una scelta azzeccata che, per un
motivo o per l'altro, potesse piacere un po' a tutti.
Due
gruppi di saggi da nominare per tentare di programmare (e pianificare) delle
serie riforme e il vecchio governo che resta in carica per le sole funzioni
amministrative.
Una
formula applicabile che, però, può stare in piedi soltanto con una responsabile
concordia fra le forze politiche rappresentate in Parlamento.
D'altronde
dopo la recente defenestrazione di Luigi Bersani, che altro poteva fare il
Presidente a pochi giorni dalla sua scadenza di mandato?
I
cosiddetti “saggi” hanno ricevuto da Giorgio Napolitano i dettagli del mandato
e, da poche ore, sono già al lavoro.
Partiti e
commentatori politici sono passati, in pochissimo tempo, da un misurato “possibilismo”
a un vero e proprio scetticismo sulla formula generata dal Presidente della
Repubblica.
Quale
sarà il contributo che i dieci saggi (da molti considerati figli di antiche
oligarchie) riusciranno a fornire in poco meno di due settimane?
Canzone del giorno: Formula of Love (1961) - Wiliam Bell
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