nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

lunedì 29 giugno 2020

Deficiente


Guardate quest'uomo: sembra un deficiente e parla come un deficiente, ma non lasciatevi ingannare: è veramente un deficiente!

Groucho Marx (1890 - 1977)

Canzone del giorno: Morons (2001) - Ian Hunter
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venerdì 26 giugno 2020

Sciatteria

Lo scandalo della disattenzione sulla scuola sembra non avere limite. La ministra dell’Istruzione ha fatto avere la sua proposta di linee guida a Regioni e sindacati da cui emergono solo due cose chiaramente, entrambe preoccupanti.
La prima è che, in nome dell’autonomia scolastica, che viene comoda quando dal centro non ci si vuole assumere responsabilità, viene delegato totalmente alle singole scuole come “garantire il ritorno alla didattica in presenza”: turni, divisione delle classi in più gruppi, riaggregazione di gruppi di alunni di classi diverse e anche di anni diversi, didattica mista, un po’ in presenza e un po’ a distanza, aggregazione di diverse discipline in ambiti più grandi, possibilità di usare anche i sabati per i turni.
Tutto dipenderà dalle scelte, e dalle possibilità, delle singole scuole, senza che siano indicate né condizioni minime né risorse aggiuntive disponibili, con buona pace dei diritti educativi dei bambini e ragazzi e del diritto dei genitori, specie dei più piccoli, di sapere con ragionevole anticipo come sarà organizzata la giornata e la settimana dei loro figli. La seconda cosa che emerge da queste “linee guida” è che la ministra apparentemente non si rende conto che sia i turni, sia la didattica mista richiedono di aumentare i docenti, perché non si può chiedere agli insegnanti semplicemente di sdoppiarsi, per fare a un gruppo la didattica in presenza e all’altro quella a distanza, o il turno mattutino e poi quello pomeridiano. Al contrario, nelle linee guida è scritto chiaramente che il miliardo a disposizione per il personale dovrà essere dedicato preferibilmente all’assunzione di bidelli e assistenti. Che la ministra intenda il problema della scuola in epoca di Covid 19 come una questione prevalentemente di spazi e sorveglianza emerge anche dalla sua interpretazione delle proposte di attivazione delle risorse educative delle comunità locali, avanzate sia dall’associazionismo civile sia dallo stesso Comitato consultivo da lei insediato ma, evidentemente, non ascoltato.
Nelle linee guida si interpreta l’idea di “patto educativo di comunità” come possibilità sia di usare spazi messi a disposizione dalla comunità locale sia di utilizzare chi già faceva attività integrative nelle scuole in “attività di sorveglianza e vigilanza degli alunni”. Assente del tutto è l’idea di una organizzazione complessiva della didattica che si apra alla comunità locale, a competenze e attività esterne organizzate in modo non estemporaneo — l’unico modo che potrebbe consentire una effettiva attività educativa in presenza, arricchendola.
Infine, nelle linee guida non si fa menzione dei nidi né dei servizi educativi per la primissima infanzia, un settore che la ministra ha ignorato sistematicamente fin dall’inizio, delegandolo di fatto alla ministra della Famiglia, dimenticando che dal 2017 i servizi per la primissima infanzia fanno parte a pieno titolo dei servizi educativi, quindi sono responsabilità del suo ministero.
Questa sciatteria e mancanza di rispetto per i nostri figli, per le giovani generazioni, sono davvero intollerabili.

Chiara Saraceno, Repubblica (24/6/2020)

Canzone del giorno: It's A Sad Affair (1979) - Peter Frampton
Clicca e ascoltaIt's a Sad....

giovedì 25 giugno 2020

Il conformista

Il conformista
è un uomo a tutto tondo che si muove 
senza consistenza il conformista
s'allena a scivolare dentro il mare della maggioranza
è un animale assai comune
che vive di parole da conversazione.
Di notte sogna e vengon fuori i sogni di altri sognatori
il giorno esplode la sua festa
che è stare in pace con il mondo
e farsi largo galleggiando il conformista

il conformista
(...)
Il conformista
non ha capito bene che rimbalza meglio di un pallone il conformista
areostato evoluto che è gonfiato dall'informazione
è il risultato di una specie
che vola sempre a bassa quota in superficie.

Poi sfiora il mondo con un dito e si sente realizzato
vive e questo già gli basta
e devo dire che oramai
somiglia molto a tutti noi il conformista
il conformista.

Io sono un uomo nuovo
talmente nuovo che si vede a prima vista
sono il nuovo conformista.



Giorgio Gaber, Il conformista (1997)

Canzone del giorno: Il conformista (1997) - Giorgio Gaber
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lunedì 22 giugno 2020

Nutrice

Sono passati solo tre mesi, ma da un punto di vista politico è come se fosse passata un’era geologica: siamo passati dal tempo dell’Europa gendarme a quello dell’Europa nutrice. Peccato che per ottenere la conversione ci siano voluti oltre 50mila morti e l’arretramento del Pil nell’ordine dell’8%. Era il 20 febbraio 2020 e Conte si apprestava ad andare a Bruxelles per partecipare alla riunione del Consiglio dell’Unione Europea dedicato alla definizione del bilancio comunitario 2021-2027. Una riunione che si preannunciava piuttosto difficile perché quando si tratta di soldi ogni paese cerca di dare il meno possibile e di ottenere, al contrario, il massimo possibile. (…) Così si è giunti alla proposta della Commissione Europea di fare salire il bilancio comunitario del periodo 2021-2027 addirittura a 1.850 miliardi, di cui 1.100 messi a disposizione dagli Stati membri e 750 ottenuti a prestito, appositamente per finanziare il programma denominato “Next Generation Ue” finalizzato a riparare i danni provocati dalla pandemia e più in generale a «rimettere in piedi l’Europa, accelerare la duplice transizione verde e digitale e costruire una società più giusta e più resiliente». La Commissione ha spiegato che nelle sue intenzioni il fondo speciale per il programma Next Generation sarà distribuito agli Stati membri in parte sotto forma di contributi a fondo perduto, in parte sotto forma di prestiti agevolati. Inoltre ha precisato che per mettersi in condizione di ripagare il maxi-prestito da 750 miliardi intende chiedere di ampliare le proprie fonti di entrata. Attualmente le principali fonti di entrata dell’Unione Europea sono i contributi versati da ogni Stato membro in proporzione al proprio Prodotto interno lordo, la compartecipazione ai dazi doganali riscossi alle frontiere esterne, la compartecipazione all’Imposta sul valore aggiunto, le multe inflitte alle imprese che violano le norme sulla concorrenza. L’ipotesi della Commissione per garantirsi maggiori entrate è di chiedere agli Stati membri di introdurre nuove tasse, utili al tempo stesso a garantire introiti aggiuntivi all’Ue e a correggere particolari storture ambientali ed economiche. Se ne potrebbero citare almeno 6. La prima: l’estensione alle compagnie aeree e marittime dell’obbligo di acquistare i diritti di emissione di anidride carbonica. Gettito previsto: 10 miliardi di euro all’anno. La seconda, definibile come carbon tax, prevede un dazio doganale imposto su tutti i prodotti esteri provenienti da Paesi che non stanno assumendo gli stessi impegni di abbattimento di anidride carbonica assunti dall’Unione Europea. La lista sarebbe molto lunga e sicuramente si aprirebbe con gli Stati Uniti, a cui però qualcuno deve bene insegnare che il motto America first (Prima l’America) deve essere sostituito con Humanity first (Prima l’umanità). Gettito previsto fra i 5 e i 14 miliardi di euro. La terza prevede l’introduzione di una sovrattassa fatta pagare alle imprese che godono di vantaggi particolarmente favorevoli per il fatto di poter operare in un mercato comune. Gettito previsto: altri 10 miliardi di euro all’anno. La quarta: l’introduzione della plastic tax, una tassa applicata su tutte le plastiche monouso, dalle posate alle buste per la spesa, dai cotton fioc alle cannucce in plastica da gettare nella spazzatura dopo un singolo utilizzo. Gettito previsto: 6 miliardi di euro. La quinta, definibile come web tax, consiste in un’imposta applicata ai proventi ottenuti dalle piattaforme informatiche. Stiamo parlando di giganti come Google, Facebook, Amazon, Ebay, Uber e molti altri che oggi riescono a sottrarre milioni di euro ai Paesi in cui operano approfittando delle diversità fiscali fra Stati, della loro mancanza di collaborazione, della virtualità di Internet. (…) Secondo la Commissione Europea se solo venisse applicata alle imprese con fatturati globali superiori ai 750 milioni di euro, la web tax potrebbe generare all’Unione Europea un gettito annuo di circa un miliardo e mezzo di euro. La sesta e ultima proposta si chiama Tobin tax, una tassa sulle transazioni finanziarie per frenare la speculazione e l’avanzata della finanza che sta diventando così invadente da strangolare l’economia reale. Per concludere, lotta all’evasione, lotta all’inquinamento e lotta alla speculazione dovrebbero diventare i pilastri finanziari di una nuova Europa che finalmente sia sinonimo di equità e sostenibilità, come richiedevano i padri fondatori di Ventotene.

Francesco Gesualdi, Avvenire (13/6/2020)

Canzone del giorno: Check Out Her Mama (1992) - Johnny Winter
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domenica 21 giugno 2020

Inutile


Solo perché qualcosa non va come avevi previsto, non vuol dire che è inutile.

Thomas Alva Edison (1847 - 1931)


Canzone del giorno: Useless (1997) - Mark Chesnutt
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giovedì 18 giugno 2020

Passaggi

Quando la solitudine ci impedisce anche di stenderci sotto gli ammassi di stelle, i libri continuano a stare al nostro fianco domando l’angoscia, come Orfeo che ammansiva gli orsi e leoni nella foresta del mito. In tempi oscuri diventiamo tutti dei Don Chisciotte al rovescio, che mantengono la sanità mentale grazie alle storie e alla musica, ai film, alle serie tv. Le storie non sono evasioni che ci isolano dal mondo, ma dei passaggi tra le nostre esperienze e quelle condivise, isole che accolgono il naufrago. (...) I libri non sono distrazioni in cui nasconderci e ripararci, ma parole alate che ci permettono di espanderci e rivivere nei sogni altrui. Come Orfeo sapeva, quello che non esiste ti rende anche più forte.

Irene Vallejo, scrittrice spagnola

Canzone del giorno: Anime salve (1996) - Fabrizio De Andrè
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martedì 16 giugno 2020

Poteri di veto

Da più parti si invoca un «piano» del governo per lo sviluppo. Il governo - si dice - deve usare la finestra di opportunità che si è aperta per riformare la Pubblica amministrazione e la giustizia, rimettere in moto l’Italia delle infrastrutture, rimuovere gli ostacoli che impediscono un rapido ed efficace impiego dei soldi pubblici, ristrutturare la sanità, investire in istruzione. Insomma, si chiede al governo di fare quello che è il suo mestiere: darsi delle priorità, decidere, colpire gli interessi, grandi e piccoli, che, da tanto tempo, funzionano come un «tappo» che blocca e comprime le forze vitali del Paese. Lodevoli propositi, rispettabilissime richieste. Ma esse si scontrano con il fatto che un governo capace di fare le suddette cose non c’è. Ciò vale per il governo Conte come per qualsiasi altro governo. Non si considera che l’Italia è una Repubblica fondata sul potere di veto. C’è sempre stata coerenza o sintonia fra l’esigenza di certe categorie professionali di non subire interventi del governo lesivi dei loro interessi e un assetto istituzionale fondato sulla dispersione anziché sulla concentrazione del potere di governo. Un tale assetto assicura la presenza di un gran numero di poteri di veto, assicura che qualunque iniziativa del governo potenzialmente lesiva degli interessi di categorie professionali dotate di una qualche rilevanza si scontrerà con veti diffusi ed efficaci e, quasi certamente, ne uscirà sconfitta. Nel duello fra «l’Italia della decisione» e «l’Italia dei veti» la seconda è, da tanto tempo, molto più forte della prima.

Angelo Panebianco, Corriere della Sera (14/6/2020)

Canzone del giorno: Change Of Pace (1976) - Albert King
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domenica 14 giugno 2020

Infiltrazioni

Generale Pasquale Angelosanto, comandante del Ros, quanto è alto il rischio che la criminalità organizzata e le organizzazioni estremiste approfittino della crisi economica generata dalla pandemia di coronavirus?

«Il pericolo è attuale e dovrà essere monitorato con grande attenzione. Le mafie puntano a ottenere consenso attraverso forme di assistenza sociale, da sfruttare per manovre occulte di sostegno politico al tavolo dello scambio elettorale politico-mafioso. Al contempo i gruppi antagonisti e più genericamente antisistema alimentano il dissenso nei confronti delle istituzioni, sia in chiave di proselitismo, sia in quello di esasperazione del malcontento all’interno del quale stimolare forme di lotta radicali».

Le organizzazioni estremiste cavalcano e strumentalizzano i focolai di protesta dei cittadini?

«Sia da parte di militanti della galassia anarco-insurrezionalista o a formazioni vetero marxisteleniniste, sia da esponenti dell’estrema destra radicale, abbiamo registrato tentativi di sobillare ed estremizzare il disagio». (...)

Il pericolo di disordini sociali è più forte al Sud? O riguarda anche le Regioni del nord più colpite dalla pandemia come Lombardia e Piemonte?

«Il fenomeno è trasversale: le rivolte nelle carceri si sono verificate tanto al nord quanto a sud, mentre manifestazioni connotate da istinti populisti sono state registrate in diversi capoluoghi».

Quanto è insidioso l’allarme di infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti e nell’utilizzo dei fondi europei?

«Le mafie si orientano dove possono massimizzare i vantaggi economici, per cui oggi il rischio maggiore per gli appalti è nel settore della sanità, compresi le forniture e lo smaltimento dei rifiuti. Inoltre, considerato che l’aggiudicazione degli appalti e l’erogazione dei fondi comunitari prevedono sempre l’interazione con la pubblica amministrazione, le mafie possono sfruttare la loro conclamata capacità di instaurare rapporti collusivi e corruttivi con esponenti della pubblica amministrazione. L’elevata ricchezza serve a corrompere per ottenere anche la disponibilità di professionisti e tecnici di fiducia».

Intervista di Grazia Longo (La Stampa -5/6/2020)

Canzone del giorno: All Aboard (1969) -  Muddy Waters
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venerdì 12 giugno 2020

Solo lezioni


Nella vita non ci sono errori, solo lezioni.

                                                      Vic Johnson 


Canzone del giorno: Lesson Learned (2007) - Alicia Keys feat. John Mayer
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martedì 9 giugno 2020

Ricerca scientifica

«Spero che quando l’emergenza Covid-19 sarà passata la scienza non venga di nuovo relegata in un cassetto per essere tirata fuori alla prossima crisi. La ricerca scientifica ci fornisce infatti conoscenze e strumenti indispensabili per evitare le crisi e, se proprio non è possibile evitarle, per anticiparle ed essere preparati ad affrontarle al meglio. La crisi Covid-19 ci ha trovato impreparati, in poche settimane ha messo l’umanità in ginocchio, ha mostrato la nostra vulnerabilità. Oggi stiamo spegnendo l’incendio, ma gli incendi bisogna evitarli e la ricerca scientifica è uno degli strumenti più potenti che abbiamo a questo scopo.
La crisi ha ridato alla scienza un ruolo di primo piano. I governi si avvalgono dei consigli di comitati scientifici e i cittadini si interessano all’opinione di virologi, epidemiologi, immunologi e altri scienziati. Questo approccio dovrebbe essere la normalità anche in assenza di crisi. La scienza non deve essere invocata solo quando ci sono emergenze, dovrebbe essere una delle voci che i governi ascoltano ogniqualvolta devono prendere decisioni in campi in cui le conoscenze scientifiche sono rilevanti. Sostenere finanziariamente la ricerca scientifica in tutti i campi e rendere perenne il supporto di comitati scientifici ai governi sono elementi cruciali per evitare crisi future. (...)

Imparare il più possibile e il più velocemente possibile. L’emergenza ha causato un’accelerazione dei tempi della ricerca scientifica. I dati possono essere la chiave di questa accelerazione?

Esiste una lezione che il mondo delle particelle subatomiche può fornire alla vita di tutti i giorni e alla società moderna?

«Una lezione di umiltà. Ricchi o poveri, potenti o deboli, siamo tutti fatti degli stessi atomi e gli atomi sono tutti fatti delle stesse particelle elementari, gli elettroni e i quark. La natura è democratica, e il virus ne è un esempio».

Crede che la pandemia sia anche un segnale sugli eccessi dell’era dell’Antropocene?

«Non ho dati o informazioni per trarre conclusioni precise su questo aspetto. Posso dire che le crisi sono opportunità se facciamo tesoro di quello che abbiamo imparato. La crisi Covid-19 ha portato una pausa nelle attività frenetiche dell’umanità, ci ha permesso di fermarci a pensare. E può aiutarci a sviluppare un nuovo concetto di “vita normale”, una vita con più solidarietà e cooperazione, più cura per le persone, più collaborazione a livello locale e globale, meno competizioni, meno viaggi, un ritmo meno forsennato. E speriamo che la spinta per far ripartire l’economia non vada a discapito dell’ambiente».

Fabiola Gianotti (Direttrice generale del CERN, di Ginevra), intervistata da Massimo Sideri (Il Corriere della Sera, 28/5/2020)

Canzone del giorno: The Scientist (2002) - Coldplay
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domenica 7 giugno 2020

Persona giusta

Improvvisamente ho capito che non c’è nessuna persona giusta. Non esiste né in terra né in cielo né da nessun’altra parte, puoi starne certa. Esistono soltanto le persone, e in ognuna c’è un pizzico di quella giusta, ma in nessuna c’è tutto quello che ci aspettiamo e speriamo. Nessuna racchiude in sé tutto questo, e non esiste quella certa figura, l’unica, la meravigliosa, la sola che potrà darci la felicità. Esistono soltanto delle persone, e in ognuna ci sono scorie e raggi di luce, tutto…

Sandor Marai (1900 - 1989), La donna giusta (1941)

Canzone del giorno: Chi conosci davvero (2020) - Perturbazione
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venerdì 5 giugno 2020

Mani bucate

Claudio Cadei, da google.com














Canzone del giorno: The Danger Zone (2005) - Susan Tedeschi
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martedì 2 giugno 2020

Polveriera

La comparsa di gruppi suprematisti bianchi nelle strade di Minneapolis, dopo sei giorni di rivolta urbana innescata dalla morte violenta dell’afro-americano George Floyd, ci suggerisce che l’America ferita da Covid-19 è diventata una polveriera. Floyd aveva 46 anni, lunedì era stato arrestato perché trovato in possesso di una banconota falsa da 20 dollari ed è morto a seguito di gravi maltrattamenti subiti dall’agente di polizia Derek Chauvin, 44 anni. Il video del ginocchio di Chauvin sul collo di Floyd che, schiacciato in terra, ripete “non posso respirare“ ha riproposto la dinamica drammatica della morte di un altro afroamericano, Eric Garner nel 2014 a Staten Island, New York, sempre per mano di un agente bianco. Riaprendo così la ferita delle violenze della polizia contro i neri. (...) ... ciò che più aggrava la situazione e la cornice di una nazione dove, dopo due mesi e mezzo di Covid 19, vi sono almeno 40 milioni di disoccupati, oltre centomila morti, una moltitudine di aziende fallite e schiere di giovani che non hanno più nulla da fare. Come spiega al New York Times Durnell Hunt, preside di Scienze sociali all’Università di California a Los Angeles, “i sociologi studiano da decenni le rivolte urbane e c’è consenso fra loro nel ritenere che quando avvengono non è mai un singolo evento“. E dunque la morte violenta di George Floyd si somma quella che Barbara Ransby, storico all’Università dell’Illinois a Chicago ed attivista del movimento Black Lives Matter, descrive così: “La pandemia del coronavirus ha ravvivato le preesistenti diseguaglianze razziale in America, potremmo essere in un punto di rottura della Storia, come la Grande Depressione o il 1968, ed è impossibile dire quali effetti avrà“. Da qui la conclusione a cui arriva Douglas Brinkley, storico della Rice University di Houston in Texas, sul fatto che “ad essere a rischio è la nostra convivenza civile perché tutti viviamo in una polveriera“. Brinkley si riferisce agli Stati Uniti ma l’Europa ha subito dal coronavirus una devastazione economico-sociale non indifferente e dunque deve guardare a quanto sta avvenendo a Minneapolis chiedendosi se non è l’inizio di un’esplosione di violenza che può contagiare i nostri Paesi.

Maurizio Molinari, Repubblica (1/6/2020)

Canzone del giorno: Dynamite Road (2017) - Alice Cooper 
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lunedì 1 giugno 2020

Playlist Maggio 2020


1.      Van Morrison, Cleaning Windows – (Beautiful Vision – 1982) – Stato epidemico
2.      Bon Jovi, Brokenpromiseland – (The Circle  2009) – L’arca
3.      Chicago, Love Me Tomorrow  (Chicago 16 – 1982) – Stress test
4.      Baustelle, La vita  (L’amore e la violenza – 2017) – Scarlattina e vvormijjoni
5.      Deep Purple, Child in Time  (Deep Purple in Rock – 1970) – Domanda
6.      Tom Jones, Not Responsible  (A-Tom-ic  Jones – 1966) – Responsabilità del debitore
7.      Rolling Stones, Living in a Ghist Town  (2020) – Living in a Ghost Town
8.      Franco Battiato, La vita  (Mondi lontanissini – 1985) – Nuovi territori
9.      Beth Hart, Crashing Down  (37 Days – 2007) – Assembranmenti
10.  Barbra Streisand, You and Me I Always  (Till I Loved You – 1988) – Giovanni e Francesca
11.  Paola Turci, Quel fondo di luce buona  (Ritorno al presente – 1990) – Tutto si paga
12.  Prince, Pop Life  (Around the World in a Day – 1985) – Desiderare
13.  Iron Maiden, The Unbeliever  (The X Factor – 1995) – Miscredente