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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

martedì 9 giugno 2020

Ricerca scientifica

«Spero che quando l’emergenza Covid-19 sarà passata la scienza non venga di nuovo relegata in un cassetto per essere tirata fuori alla prossima crisi. La ricerca scientifica ci fornisce infatti conoscenze e strumenti indispensabili per evitare le crisi e, se proprio non è possibile evitarle, per anticiparle ed essere preparati ad affrontarle al meglio. La crisi Covid-19 ci ha trovato impreparati, in poche settimane ha messo l’umanità in ginocchio, ha mostrato la nostra vulnerabilità. Oggi stiamo spegnendo l’incendio, ma gli incendi bisogna evitarli e la ricerca scientifica è uno degli strumenti più potenti che abbiamo a questo scopo.
La crisi ha ridato alla scienza un ruolo di primo piano. I governi si avvalgono dei consigli di comitati scientifici e i cittadini si interessano all’opinione di virologi, epidemiologi, immunologi e altri scienziati. Questo approccio dovrebbe essere la normalità anche in assenza di crisi. La scienza non deve essere invocata solo quando ci sono emergenze, dovrebbe essere una delle voci che i governi ascoltano ogniqualvolta devono prendere decisioni in campi in cui le conoscenze scientifiche sono rilevanti. Sostenere finanziariamente la ricerca scientifica in tutti i campi e rendere perenne il supporto di comitati scientifici ai governi sono elementi cruciali per evitare crisi future. (...)

Imparare il più possibile e il più velocemente possibile. L’emergenza ha causato un’accelerazione dei tempi della ricerca scientifica. I dati possono essere la chiave di questa accelerazione?

Esiste una lezione che il mondo delle particelle subatomiche può fornire alla vita di tutti i giorni e alla società moderna?

«Una lezione di umiltà. Ricchi o poveri, potenti o deboli, siamo tutti fatti degli stessi atomi e gli atomi sono tutti fatti delle stesse particelle elementari, gli elettroni e i quark. La natura è democratica, e il virus ne è un esempio».

Crede che la pandemia sia anche un segnale sugli eccessi dell’era dell’Antropocene?

«Non ho dati o informazioni per trarre conclusioni precise su questo aspetto. Posso dire che le crisi sono opportunità se facciamo tesoro di quello che abbiamo imparato. La crisi Covid-19 ha portato una pausa nelle attività frenetiche dell’umanità, ci ha permesso di fermarci a pensare. E può aiutarci a sviluppare un nuovo concetto di “vita normale”, una vita con più solidarietà e cooperazione, più cura per le persone, più collaborazione a livello locale e globale, meno competizioni, meno viaggi, un ritmo meno forsennato. E speriamo che la spinta per far ripartire l’economia non vada a discapito dell’ambiente».

Fabiola Gianotti (Direttrice generale del CERN, di Ginevra), intervistata da Massimo Sideri (Il Corriere della Sera, 28/5/2020)

Canzone del giorno: The Scientist (2002) - Coldplay
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