Squadra fatta. Formazione del nuovo Governo
in tempi brevissimi. Più che discutere su chi ha vinto o chi ha perso, è giusto
attendere le mosse future di Letta & C.
Un congruo tempo è corretto accordarlo. La compagine
è particolare: molti giovani, molte donne e Re Giorgio visibilmente
soddisfatto. Un Governo politico ma “presidenziale”, sostengono in molti.
Le polemiche sono pronte (e sono tante), ma
la capacità dell’esecutivo è da valutare sui fatti. Gli impegni sono molteplici
per un Paese cha ha una necessità impellente di ripartire.
Come scrive, stamani, Mario Calabresi su La
Stampa: «Letta non poteva
permettersi di avere a bordo i big del passato e nemmeno i falchi dei due
schieramenti sia perché la richiesta di cambiamento sarebbe parsa carta
straccia, sia perché gli elettori dei due maggiori schieramenti, già a disagio
(per usare un eufemismo) per le larghe intese, non lo avrebbero
accettato. Così un governo di facce più giovani e meno caratterizzate, anche se con
due pesi massimi come Bonino e Saccomanni, può trasformare la sua debolezza in
una forza. Se la debolezza sono i volti fino a oggi di secondo piano, la forza
è che non scatenano crociate e saranno giudicati per quello che faranno e non
per il passato. Il Paese ha atteso troppo, ora non si perda più tempo e si
parli di futuro».
Canzone del giorno: Sound of Expectation (2005) - Viktor Lazlo
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