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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

venerdì 9 dicembre 2016

Tripudio

Se lo sono chiesti e se lo continueranno a chiedere in tanti nei prossimi giorni.
E adesso?  
A pochi giorni dal Referendum se è facile individuare chi ha perso è, invece, alquanto difficile stabilire chi ha vinto.
Di sicuro è stato da temerari chiamare alle urne gli italiani in tempi come gli attuali. Un referendum (per lo più costituzionale) in tempo di crisi non può che dare un vantaggio assoluto a chi non governa.
Pochi minuti dopo il primo exit poll, che sentenziava senza mezzi termini la sicura vittoria del fronte del “NO”, i tanti “pezzi” della fronda anti-renziana si sono avvicendati in TV per manifestare la “felicità del vincitore” in lungo e in largo.
Da un lato la presunzione del Presidente del Consiglio (e la controproducente personalizzazione dell’impegno referendario) che si trasforma in costernazione e singhiozzi. Dall’altro la prosopopea di una miriade di “vincitori”, pronti a gioire con il microfono in mano e interessati soltanto a imporsi come trionfatori. All’interno di questa ultima “compagnia” c’è sicuramente chi (soprattutto intellettuali, giornalisti e tanti cittadini) ha lottato con onestà e determinazione per non permettere la variazione della carta costituzionale.  
Nella maggior parte dei casi, però, si assiste a un balletto di tripudio nel tentativo di imporsi per raccogliere i futuri consensi elettorali. D’altronde come è stato osservato: “La Costituzione è salva. Ora possiamo tornare a ignorarla”.

Canzone del giorno: It Can Happen  (1983) - Yes
Clicca e ascoltaIt Can....