"Non si è trattato dunque solo di un attacco contro l' America. È stato -
analogamente a quanto accadde con il World Trade Center - un attentato contro
un simbolo dell' internazionalismo. Il concetto di maratona risale all' antica
Grecia. Pochi altri eventi sportivi richiamano una folla altrettanto variegata.
È un' occasione pensata per riunire le persone più svariate. I partecipanti,
che indossano la propria nazionalità in modi assai diversi, sono stati separati
a forza da cuscinetti a sfera che venivano scagliati in ogni possibile
direzione. La corsa in origine era stata dedicata alle vittime del massacro di
Sandy Hook. Ventisei miglia per ventisei persone uccise a Newtown, in
Connecticut. Poi sono esplosi gli ordigni. Alla violenza si è aggiunta nuova
violenza. Un gesto toccante è stato ancora una volta macchiato dalla codardia.
Naturalmente, non ci sono risposte. La pace è sempre più difficile della
guerra. Non possiamo andare avanti, eppure dobbiamo semplicemente farlo".
Colum McCann, scrittore (da Repubblica del 17/4/2013) – l'attentato
dinamitardo del 15 aprile scorso, avvenuto durante la maratona di Boston, ha provocato 3 morti e 173 feriti.