nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

lunedì 31 dicembre 2012

Playlist Dicembre 2012


1.      Marianne Faithfull, A Perfect Stranger – (A Perfect Stranger – 1998) – Scegliere
2.        Ella Fitzgerald, Have Yourself  A Merry Little Christmas(Ella Wishes… - 1960) – Il Peggior Natale….
3.      Bryan Ferry, Let’s Stick Together – (Let’s Stick Together - 1976) – Unita
4.      Subsonica, Nuova Ossessione – (Amorematico - 2002) – Hikikomori
5.      Shady Bard, Treelogy – (From The Ground Up - 2007) – Consigli natalizi
6.      Tracy Chapman, Our Bright Future – (Our Bright Future - 2008) – Giovanissimi.
7.      Melody Gardot, Sweet Memory – (Worrisome Heart - 2008) – Invecchiamento
8.      Stevie Ray Vaughan, Telephone Song – (Family Style - 1990) – Telefonini
9.      Fourplay, Journey – (Journey - 2004) – Percorso
10.  Zucchero, Hai scelto me – (Blue’s - 1987) – Quiz
11.  Alannah Myles, Family Secret – (A-lan-nah - 1995) – Una famiglia perfetta
12.  Eliane Elias, Kissed by Nature – (Kissed by Nature - 2002) – Nel mondo
13.  Lee Ranaldo, Angles – (Between the Times and the Tides - 2012) – Punti di vista
14.  Tom Waits, New Year’s Eve – (Bad As Me - 2011) – Corsi e ricorsi

domenica 30 dicembre 2012

Corsi e ricorsi


Canzone del giorno: New Year's Eve (2011) - Tom Waits
Clicca e ascolta: New....


L’anno che verrà” è il titolo di un editoriale pubblicato dal quotidiano La stampa.
L’autrice dell’articolo focalizza l’attenzione su alcuni “segni positivi” ma anche su tante “incertezze” e sui partiti politici delegittimati: “Anche all’ultimo giorno arrivano altre tasse, altre ingiunzioni: «L'anno vecchio è finito ormai / ma qualcosa ancora qui non va», cantava Lucio Dalla” (…). Decine e decine di amministratori e politici sono finiti in prigione o sotto inchiesta, accusati d'aver depredato lo Stato, ricattato gli imprenditori e derubato i cittadini per arricchire i propri partiti o per fare personalmente una bella vita (…). Eravamo benestanti in una delle prime potenze industriali occidentali… ci siamo ritrovati disoccupati, impoveriti, schiacciati dalle tasse in un'economia di guerra… squassati da una crisi abissale”.
I tanti mali endemici del nostro paese sono elencati: “il logoramento del sistema partitico fra immobilismo, inettitudine e arroganza, i furti dei partiti a danno dello Stato e della collettività, l'intolleranza dei politici verso il potere della magistratura e dei media, l'enormità del debito pubblico, l'usura del rapporto governanti-governati, eletti-elettori”.
Come darle torto?
Un piccolissimo particolare: l’editoriale è stato scritto e pubblicato vent’anni fa.
Il 31 dicembre del 1992 Lietta Tornabuoni, una delle firme più prestigiose del giornalismo italiano, scriveva delle parole che, anche se in un contesto diverso, sono ancor oggi di sbalorditiva attualità.
Corsi e ricorsi.
Per il resto si può soltanto augurare un buon anno a tutti e continuare a canticchiare: “L’anno che sta arrivando / fra un anno passerà / io mi sto preparando / è questa la novità". 

P.S.: di seguito pubblichiamo l’intero articolo, che invitiamo a leggere come riflessione di fine anno.

venerdì 28 dicembre 2012

Punti di vista

 Maurits Cornelis Escher
Tutto dipende dai punti di vista.
Angolazioni diverse, osservazioni diverse.
Per gli abitanti del mondo occidentale il 2012 sarà ricordato come un anno problematico (se non, addirittura, nefasto!).
Per gli italiani, per non parlare di greci e spagnoli, il forte peggioramento delle condizioni di vita materiale non consente di osannare oltre misura l’anno che volge al termine.
Tempi amari, crisi che morde e futuro incerto.
Potrebbe apparire stravagante, quindi, ritenere il 2012 come l’anno più felice nella storia dell’umanità.
Il settimanale britannico “The Spectator”, invece, invita tutti quanti a guardare la scena da un’altra prospettiva e verificare come esistono sulla terra centinaia di Paesi dove le cose non sono andate proprio così male.
Ecco alcuni esempi: nei paesi in via di sviluppo milioni di persone sono usciti dalla povertà in maniera più veloce che negli anni precedenti. La diseguaglianza tra Paesi ricchi e Paesi poveri si riduce sempre più.
Il numero dei morti a causa di guerre e calamità naturali si è abbassato notevolmente.
L’autore dell’articolo ci ricorda che «La guerra è stata storicamente il più grande assassino dell'umanità.  Oggi nella maggior parte del mondo, una generazione sta crescendo senza conoscerla».
I progressi della medicina e della tecnologia permettono di vivere più a lungo. Basti pensare come l’aspettativa di vita media in Africa abbia raggiunto i 55 anni (dieci anni fa si fermava a 50 anni) e siano diminuiti in modo progressivo sia i morti per Aids sia per malaria.
Un’analisi in controtendenza che evidenzia come anche nel mondo occidentale sussistono ottime ragioni per non lamentarsi troppo, se si tiene conto, ad esempio, dei progressi in campo medico-sanitario e dello sviluppo tecnologico.
The Spectator sostiene che le paure che abbiamo oggi non sono molto diverse da quelle di cinquant’anni fa quando, dopo la crisi dei missili a Cuba, «le coppie si domandavano se fosse responsabile avere dei figli quando il futuro sembrava così buio» e una guerra nucleare poteva scoppiare da un momento all’altro.
Un pizzico di ottimismo in più, anche (e sopratutto!) in momenti grigi come gli attuali, non fa mai male: «Vale la pena di ricordare che, a dispetto di tutti i nostri problemi, le forze di pace, il progresso e la prosperità sono prevalenti».

Canzone del giorno: Angles (2012) - Lee Ranaldo 
Clicca e ascolta: Angles....

martedì 25 dicembre 2012

Nel mondo


da Google.it
"Che cosa vede nel mondo? 
Uno nasce figlio di un milionario, protetto fin dalla culla da quegli infortuni - e non sono pochi - che il denaro può eludere o limitare; un altro nasce miserabile ed è, da bambino, una bocca in più in una famiglia in cui le bocche sono troppe per il cibo che c'è. 
Uno nasce conte o marchese e per questo è tenuto in considerazione da tutti, faccia quel che faccia; un altro nasce così come me e deve rigar dritto come un fuso per essere trattato almeno come persona. 
Alcuni nascono in condizioni tali che possono studiare, viaggiare, istruirsi - diventare più intelligenti di altri che per natura lo sono di più. E così via, e per tutto...".


Fernando Pessoa (1988-1935), Il banchiere anarchico

Canzone del giorno: Kissed by Nature (2002) - Eliane Elias 
Clicca e ascolta: Kissed....

domenica 23 dicembre 2012

Post Scriptum Film


Una famiglia perfetta
Regia: Paolo Genovese
Interpreti: Sergio Castellitto, Marco Giallini, Claudia Gerini, 
Francesca Neri, Carolina Crescentini, Ilaria Occhini
Sceneggiatura: Paolo Genovese, Luca Miniero, Marco Alessi
Durata: 120'
Uscita: 29 novembre 2012

L’atmosfera natalizia è, di per sé, un valido laboratorio per osservare i comportamenti umani. Il regista Paolo Genovese, dopo il meritato successo dei suoi primi film (Immaturi e Immaturi - Il viaggio), propone una storia malinconica e surreale che si svolge la vigilia di Natale.
"Una famiglia perfetta", liberamente ispirato al film spagnolo del 1996 "Familia", narra la stravagante idea del solitario Leon (Sergio Castellitto) che decide di scritturare una compagnia di attori affinché interpretino, nel giorno di Natale, quella famiglia che egli non ha mai avuto.
Richiami da «commedia all'italiana», sfumature pirandelliane e un umorismo ben congegnato, rendono la pellicola gradevole e originale. I protagonisti si ritrovano "imprigionati" in una villa umbra, costretti, per assicurarsi il lauto compenso, a sottostare alle volontà e ai capricci di Leon.
La falsa (e imperfetta!) famiglia di attori che recitano a soggetto (scomodando ancora una volta Pirandello si potrebbe dire: teatro nel teatro), ha l’obbligo di attenersi scrupolosamente a un copione prestabilito da Leon.
Fra finzione e realtà il film propone vari momenti di riflessione e ha il suo maggiore punto di forza nella presenza di un cast ben ispirato. Un istrionico e inquietante Sergio Castellitto, uno spassoso Marco Giallini, una caparbia Claudia Gerini e tutti gli altri attori ruotano attorno a questa strana storia, rafforzando un film che, a parte qualche momento d’impasse di sceneggiatura, riesce a rappresentare una valida alternativa alle solite pellicole "natalizie".
Malintesi, scambi di ruolo, tic e sorrisi per ricordare, se ce ne fosse bisogno, che il Natale (e la vita) è una dura prova per tutti.

Canzone del giorno: Family Secret (1995) - Alannah Myles 
Clicca e ascolta: Family....

sabato 22 dicembre 2012

Quiz


I partiti non avevano nessun interesse a trovare un accordo per trasformare l’attuale legge elettorale. Si andrà alle urne applicando le regole del tanto vituperato Porcellum che, fra l’altro, non permette agli elettori di scrivere un nome sulla scheda.
Non si sceglie il candidato ma si vota un simbolo. È il partito che sceglie chi può diventare parlamentare.
Il potere delle segreterie dei partiti, quindi, anche questa volta sarà predominante, anche se in casa Pd si sta tentando, con le primarie di fine anno, di dare maggior peso alla scelta di chi dovrà essere inserito nelle loro liste.
Non bisogna, però, perdere mai di vista che nella Prima repubblica le preferenze erano considerate l'origine di molte degenerazioni e clientelismi, nonostante oggi esse sembrino rappresentare la soluzione di tanti mali.
In fin dei conti, infatti, il problema è sempre quello: qual è il miglior metodo per scegliere gli aspiranti onorevoli? Cosa mi porta a scegliere Tizio al posto di Caio? Conosco la reale preparazione (e impegno morale!) del candidato cui chiedo di rappresentarmi o sono affascinato dalle sue doti affabulatorie?
Su Repubblica, Sebastiano Messina propone un metodo che, fra il serio e il faceto, sarebbe opportuno adottare, soprattutto se si tiene conto dell’art.54 della Costituzione (“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi”): «La straordinaria lezione televisiva di diritto costituzionale regalataci da Roberto Benigni – che solo per questo meriterebbe una laurea honoris causa  - mi fa venire il sospetto che non solo molti italiani, ma anche la maggior parte dei parlamentari, abbiano solo una vaga idea della nostra Costituzione. E che dunque, come è stato fatto con i professori, non sarebbe male selezionare gli aspiranti deputati con il metodo del concorsone, ovvero con i quiz a risposta aperta. Esempio: cos’è che viene definito “personale ed eguale, libero e segreto”? A) il pensiero B) il conto corrente C) il voto D) la password.
Oppure: a cosa o a chi giurano fedeltà i ministri? A) alla Repubblica B) al Giornale C) alla moglie D) all’amante. Lo so, le elezioni rischierebbero di saltare per carenza di candidati: ma almeno ci divertiremmo».


Canzone del giorno: Hai scelto me (1987) - Zucchero
Clicca e ascolta: Hai....

giovedì 20 dicembre 2012

Percorso


Viaggiando è bello avere una meta ma, in fin dei conti, è il percorso che facciamo ad essere importante.
                                                          Ursula Kroeber Le Guin, scrittrice



Canzone del giorno: Journey (2004) - Fourplay
Clicca e ascolta: Journay....

domenica 16 dicembre 2012

Telefonini


Da una parte coloro che ritengono non vi sia nessun nesso fra le onde elettromagnetiche dei cellulari e l’insorgere di patologie tumorali, dall’altra parte chi, invece, sostiene il contrario.
Ma questi benedetti e/o maledetti telefonini sono pericolosi o no alla nostra salute?
Si può usare il cellulare senza particolari problemi o é meglio limitarne l’uso ai casi di necessità, a maggior ragione se a utilizzarlo sono i bambini?
Alcuni studi sui rischi dell’elettrosmog dichiarano, da più anni, la "dannosità" dei telefonini. Il consiglio suggerito é quello di prendere delle utili precauzioni per ridurre l’esposizione: usare quanto più possibile gli auricolari e preferire gli sms alle (lunghe) telefonate.
Meno di due mesi fa una sentenza della Corte di Cassazione ha riconosciuto il diritto alla pensione d’invalidità a un dirigente di una multinazionale, colpito da un tumore benigno che interessava il nervo trigemino in corrispondenza dell’orecchio. 
Per dodici anni il professionista, per motivi di lavoro, aveva fatto un uso indiscriminato di telefoni cellulari e cordless, tenendo gli apparecchi incollati all’orecchio per più ore al giorno.
Il giornalista Riccardo Staglianò, autore del libro-inchiesta “Toglietevelo dalla testa” (Cellulari, tumori e tutto quello che le lobby non dicono), faceva notare, al riguardo, come il Ministero della Salute continui a ridimensionare il problema, nonostante proprio lo stesso Consiglio Superiore della Sanità (organismo tecnico-scientifico del Ministero) da più tempo sottolinea come l’ipotesi di un rapporto causale tra esposizione a radiofrequenze e patologie tumorali, non può essere “del tutto scartata in relazione ad un uso molto intenso del telefono cellulare”.
Se esiste un potenziale rischio legato all’uso di telefonini cosa aspetta il Ministero della Salute ad avviare una puntuale ed efficace campagna informativa?

Canzone del giorno: Telephone Song (1990) - Stevie Ray Vaughan 
Clicca e ascolta: Telephone....

sabato 15 dicembre 2012

Invecchiamento

Negli ultimi trent’anni si è parlato di instant book, a volte in modo dispregiativo, per indicare invece i libri che venivano stampati in sei mesi e mandati in libreria per cavalcare una moda, un tema caldo, o altro ancora.
Oggi gli istant book sono già lenti. E per gli autori diventa un’era geologica pensare a un libro scritto due anni prima e pubblicato in un tempo lontano.
E non perché il libro non regge la prova del tempo – guai se non fosse così – ma perché è l’autore a non reggere la prova del tempo.
L’autore che nel frattempo usa i social network, posta su Facebook, aggiorna un blog su Wordpress, collabora a una rivista online. Scrive di continuo, cose nuove che vengono lette, commentate e conservate. Mentre il suo romanzo, la sua raccolta di poesie, il suo saggio rimangono fermi dentro un passato che gli appartiene, certo, ma sempre meno.
La velocità dell’editoria cartacea è inadeguata alla velocità della letteratura, della scrittura reale. È come mandare a una persona una lettera dall’altra parte del mondo per nave, e intanto continuare a scrivere alla stessa persona altre lettere via mail (…). Non soltanto abbiamo abolito la distinzione tra vita pubblica e vita privata, non soltanto non siamo in grado di tenere distinti lavoro e tempo libero. Ma anche nella scrittura, nella cultura letteraria, nel romanzo dovremo fare i conti con il tempo, talmente rapido che sta invecchiando tutto. Libri, testi e memoria delle cose.
                                                                                                                                  Roberto Cotroneo

Canzone del giorno: Sweet Memory (2008) - Melody Gardot 
Clicca e ascolta: Sweet....

giovedì 13 dicembre 2012

Giovanissimi

I tempi non consentono di focalizzare una precisa idea del futuro.
Sono complicate le domande ma, soprattutto, le risposte sul domani.
Concita De Gregorio, su Repubblica del 4 dicembre scorso, invita a concentrare l’attenzione su alcuni dati: «Di futuro parlano tutti. Che non è più quello di una volta, che non c’è eppure è lì che stiamo andando ma insomma poi di cosa parliamo davvero quando diciamo: futuro? Parliamo di dieci milioni e duecentomila persone, in concreto. Persone piccole, che hanno meno di dieci anni, e persone giovani, che ne hanno meno di 18. Dieci milioni e duecentomila bambini e ragazzi che il rapporto 2012 sull’infanzia italiana di Save the Children descrive così: dieci volte più scoraggiati che in Grecia eppure più bravi a scuola che in Germania, impareggiabili scalatori di condizioni avverse. Senza l’opportunità di aprire un libro, andare al cinema, allenarsi in uno sport, connettersi ad Internet: più di 300 mila di loro in specie da Napoli in giù. Gli stessi, però, tutti col telefonino a 6 anni. Disconnessi, una parte, e iperconnessi, un’altra metà».
Più di dieci milioni di ragazzi e ragazzini! Un numero ancora più impressionante se si proietta l’immagine dell’Italia fra venti anni, quando i giovanissimi di oggi dovranno trasformarsi in forza culturale e lavorativa del paese.
«Il vero banco di prova di chi si candida oggi a guidare il Paese è questo: investire nei bambini e nei ragazzi, coloro che siederanno domani dove oggi noi siamo seduti, che giudicheranno le nostre azioni e omissioni, che ci chiederanno conto di dove eravamo e cosa abbiamo fatto».
Quali speranze?
Parafrasando il titolo dell’articolo si potrebbe dire: «Più libri, meno cellulari la ricetta per salvare il futuro dei nostri ragazzi».


Canzone del giorno: Our Bright Future (2008) - Tracy Chapman
Clicca e ascolta: Our....


lunedì 10 dicembre 2012

Consigli natalizi


Consigli natalizi.
Il sito www.rinnovabili.it, testata giornalistica on line che dal 2006 si occupa di sostenibilità ambientale, ha pubblicato ieri una mini-guida con 10 consigli per provare a rendere il Natale (e le spese natalizie in tempi di recessione) più compatibile con la difesa dell’ambiente, non dimenticando, inoltre, gli aspetti sociali e economici.
Ecco i suggerimenti del sito finalizzati a eco-orientare le scelte su regali, cibi e alberi di Natale.

1. Albero Gli abeti veri sono la scelta migliore, ma occhio all’etichetta: la pianta deve essere giovane, italiana (Abeti rossi o Abeti bianchi) e provenire da coltivazioni specializzate. Terminate le festività, va consegnata a uno dei centri di raccolta organizzati perché possa essere ripiantata.
2. Albero/2 Per chi non fosse pronto a portare in casa una pianta vera esistono delle alternative decisivamente più ecologiche al classico albero in PVC; in vendita si trovano soluzioni in cartone o in materiali di recupero che durano a lungo e pesano poco sull’equilibrio ambiente o, volendo risparmiare, basta fare un giro in rete per scovare fantasiosi modelli fai-da-te da ricopiare.
3. Decorazioni Banditi gli addobbi in plastica, molto meglio quelli in legno, ceramica e stoffa da reperire nei mercatini natalizi. Se si vuole spendere poco la soluzione migliore sono le decorazioni naturali: biscotti, pigne, bacche, fette di agrumi essiccate, pasta di sale, fili di popcorn. Ornamenti 100% “bio” e soprattutto facilmente compostabili.
4. Illuminazione Parte della magia del Natale è nascosta nelle luci, ma tenere costantemente accesa la propria casa fa lievitare emissioni e bolletta. Preferite i LED, che consumano 1/10 delle normali lampadine, o le candele, scegliendo però quelle realizzate in cera d’api o di soia e non in paraffina o stearina.
5. Pranzi e Cenoni Anche in questo caso vale la regola del “locale”, magari affidandosi a Campagnamica, la più estesa rete di vendita a km 0 in Italia o ai GAS (gruppi d’acquisto solidali) e scegliendo solo prodotti di stagione. Evitare quindi la frutta esotica: datteri, carambole, ananas, ecc. sono belli e preziosi dal punto di vista nutritivo ma la CO2 associata al trasporto li rende decisamente poco eco-friendly. Limitare il consumo di carne e se il menù è base di prodotti del mare si può consultare la guida del WWF “Sai che pesci pigliare?” per evitare le specie sovrasfruttate e in pericolosa diminuzione come l’anguilla e il pesce spada.
6. Rifiuti Gli sprechi alimentari sono tra le voci più insostenibili del periodo natalizio, ma l’associazione nazionale dietisti ha redatto un vademecum per stroncare il problema sul nascere. Per tutto ciò che avanza c’è la raccolta organica o il compostaggio domestico.
7. Shopping Lasciate la macchina a casa e preferite una passeggiata a piedi, in bici o con i mezzi pubblici; oppure, se non si possono abbandonare le 4 ruote, optate per un “carpooling con gli amici”, ovviamente muniti di sporte riutilizzabili.
8. Auguri Per ridurre la produzione di ulteriori rifiuti viene in aiuto internet con centinaia di siti che permettono di inviare ad amici e parenti e-card natalizie.
9. Pacchetti Gli involucri dei regali sono nel migliore dei casi destinati alla differenziata. Perché allora non scegliere di far divenire il pacchetto stesso parte del dono impiegando, ad esempio, sciarpe, sacchetti di carta riutilizzabili o plaid?
10. Regali Non c’è bisogno di preoccuparsi dell’incarto se si regala un’esperienza, come un abbonamento a teatro, una lezione di tennis, o una cena in un ristorante chic. Se non si è abbastanza bravi per composte o dolci fatti in casa, scelta low carbon e low cost, si può sempre optare per prodotti del commercio equo e solidale o doni che sostengono una causa umanitaria come per le Stelle di Natale dell’Ail, oggi vendute in 4.000 piazze italiane, o l’oggettistica dell’e-shop dell’Unicef.


Canzone del giorno: Treeology (2007) - Shady Bard
Clicca e ascolta: Treelogy....

venerdì 7 dicembre 2012

Hikikomori

Non si riesce più a fare a meno di Internet.
Ore e ore davanti allo schermo.
Ininterrottamente. 
Il giorno che si confonde (spesso) con la notte.
Da più anni si parla della diffusione di una nuova psico-patologia che ha a che fare con la dipendenza dal web.
I "prigionieri" della rete hanno un nome giapponese: Hikikomori.
Il termine contraddistingue da anni il disagio di tanti ragazzi giapponesi che, per fuggire da regole culturali troppo severe, si rifugiano nella loro stanza affidandosi soltanto alla realtà virtuale del web.
L’uso di Internet che si trasforma in abuso, riguarda anche tantissimi individui (giovani e non) del mondo occidentale.
Il risultato è, nella sostanza, identico al fenomeno giapponese: segregazione in camera davanti al computer e perdita del contatto con la realtà esterna.
Una sindrome che, ormai, si è sviluppata anche nel nostro paese e che, secondo gli ultimi dati statistici, coinvolge un numero sconsiderato di persone.
L’incidenza del disturbo è notevole e la dipendenza riguarda spesso le frequentazioni compulsive di casinò on line e di siti pornografici.
Illusioni virtuali che si possono trasformare in un disagio psicologico vero e proprio.
Uno sviluppo inarrestabile delle relazioni digitali che si trasformano in ossessione ed estraniamento dalla realtà.
Una preoccupazione in più per tante famiglie e per moltissimi genitori.
Occorrerebbe per tutti quanti (redattori di Blog compresi) una vera e propria spinta alla rieducazione del contatto umano.


Canzone del giorno: Nuova ossessione (2002) - Subsonica 
Clicca e ascolta: Nuova....

giovedì 6 dicembre 2012

Unita

Rimasta a metà cammino, l’Europa non è  ancora l’istituzione sovranazionale che preserva  la democrazia e lo Stato sociale. Viene  identificata con uno dei suoi mezzi – l’euro –  come se la moneta e le misure fin qui congegnate  fossero la sua finalità, il suo orizzonte di  civiltà. 
La fissazione sui piani di salvataggio finanziario  e il rifiuto di ogni via alternativa hanno  fatto perdere di vista la democrazia, e la solidarietà,  e l’idea di un’Europa che, unita, diventa  potenza nel mondo.
                                                                                          Barbara Spinelli, ottobre 2012



Canzone del giorno: Let's Stick Together (1976) - Bryan Ferry 
Clicca e ascolta: Let's....

martedì 4 dicembre 2012

Post Scriptum Film


Il peggior Natale della mia vita
Regia: Alessandro Genovesi
Interpreti: Fabio De Luigi, Cristina Capotondi, Diego Abatantuono, 
Antonio Catania, Laura Chiatti
Durata: 90'
Sceneggiatura: Alessandro Genovesi, Fabio De Luigi 
Uscita: 22 novembre 2012


Il peggior Natale della mia vita è un film che, fra ironia e gag ammiccanti, riesce a porsi un gradino al di sopra dei cine-panettoni in salsa triviale che annualmente ci propinano durante le feste natalizie.
La nuova pellicola di Alessandro Genovesi non riesce, però, a collocarsi sullo stesso piano del nuovo filone di film che, da alcuni anni, riesce a raccontare, con arguzia e umorismo, vizi e virtù della realtà contemporanea.
Protagonista del film è Fabio De Luigi, simpatico e a suo agio nella parte dell’imbranato cronico che riesce a trasformare le feste natalizie in un evento surreale che coinvolge i vari personaggi del film, vittime di equivoci e doppi sensi.
Forte del successo di pubblico di La peggiore settimana della mia vita, il regista propone, a un anno di distanza, il sequel avendo sempre come riferimento la comicità anglosassone propria della sit-com britannica della BBC  cui s’ispira.
Nonostante l’ottimo cast di attori, la commistione fra umorismo leggero e gag paradossali non sempre è efficace e la ripetizione di sventure da sola non basta a rendere il ritmo del film travolgente.


Canzone del giorno: Have Yourself A Merry Little Christmas (1960) - Ella Fitzgerald
Clicca e ascolta: Have....

domenica 2 dicembre 2012

Scegliere

Altan, da Espressonline.it



















Canzone del giorno: A Perfect Stranger (1998) - Marianne Faithfull 
Clicca e ascolta: A Perfect....

sabato 1 dicembre 2012

Playlist Novembre 2012


1.      Chevelle, Envy – (Hats Off to the Bull – 2011) – Invidia
2.      Jimmy Buffett, Love in the Library – (Fruitcakes - 1994) – Librerie
3.      Pierangelo Bertoli, Eppure soffia – (Eppure soffia - 1976) – Eppure soffia
4.      Mumford & Sons, Not With Haste – (Babel - 2012) – Babel
5.      Country Joe McDonald, Mr.Big Pig – (Hold On It’s Coming - 1971) – Maiale
6.      Asa, Questions – (Beautiful Imperfection - 2010) – Domande
7.      John Mayer, Born and Raised – (Born and Raised - 2012) – Venuto al mondo
8.      Seal, Kiss From a Rose – (Seal II - 1994) – Rosa alchemica
9.      Eric Johnson, Born and Raised – (Ah Via Musicom - 1990) – Battito
10.  Tom Petty, Zombie Zoo – (Full Moon Fever - 1989) – Zombie
11.  Jackson Browne, The Only Child – (The Pretender - 1976) – Annunci
12.  Paul McCartney, Tug of  War – (Tug of War - 1982) – Tiro alla fune
13.  Arisa, Il Tempo che verrà – (Amami - 2012) – Nel Tempo
14.  Johnny Mathis, Teacher Teacher – (1958) – Ore