"Perché
l’unica cosa che conta nella società dello spettacolo nazionale è il
successo. Altrimenti non verrebbero tutti qua a Sanremo a esporre problemi che magari sarebbe più sensato portare nelle sedi competenti, al governo, al Parlamento, al Quirinale o all’assemblea dell’Onu, nel caso dei marò.
Da noi si denunciano i problemi non per risolverli, ma per ottenere un grande applauso.
L’applauso in sé garantisce che la soluzione non sarà mai trovata, perché in questo caso la volta successiva non si potrebbe ottenere un altro applauso e di conseguenza s’incepperebbero i sacri meccanismi dell’audience.
Senza contare che lo scenario di Sanremo, il festival, la capitale dei fiori, la platea ingioiellata dell’Ariston, contribuisce a stemperare la tragedia, a sminuzzarla in tanti piccoli coriandoli colorati. Perché poi alla fine di tutto arrivano le canzoni, le belle e consolatorie strofe all’italiana. Ed è vero sì che siamo a un passo dalla catastrofe e dalla bancarotta, e contiamo sempre meno nel mondo e non ci ascoltano neppure quando abbiamo ragione, e i nostri figli non avranno lavoro e ogni venerdì un imprenditore si uccide nella Padania felix. Ma il cielo, il cielo è sempre più blu".
successo. Altrimenti non verrebbero tutti qua a Sanremo a esporre problemi che magari sarebbe più sensato portare nelle sedi competenti, al governo, al Parlamento, al Quirinale o all’assemblea dell’Onu, nel caso dei marò.
Da noi si denunciano i problemi non per risolverli, ma per ottenere un grande applauso.
L’applauso in sé garantisce che la soluzione non sarà mai trovata, perché in questo caso la volta successiva non si potrebbe ottenere un altro applauso e di conseguenza s’incepperebbero i sacri meccanismi dell’audience.
Senza contare che lo scenario di Sanremo, il festival, la capitale dei fiori, la platea ingioiellata dell’Ariston, contribuisce a stemperare la tragedia, a sminuzzarla in tanti piccoli coriandoli colorati. Perché poi alla fine di tutto arrivano le canzoni, le belle e consolatorie strofe all’italiana. Ed è vero sì che siamo a un passo dalla catastrofe e dalla bancarotta, e contiamo sempre meno nel mondo e non ci ascoltano neppure quando abbiamo ragione, e i nostri figli non avranno lavoro e ogni venerdì un imprenditore si uccide nella Padania felix. Ma il cielo, il cielo è sempre più blu".
Curzio Maltese, La Repubblica (19\2\2014)