"Basta guardarlo,
Mastrapasqua, per capire che il suo fisico segaligno è modellato sulla
corsa di resistenza. Ne ha corse tante, insieme a Giampaolo Letta, il capo di Medusa, la società di produzione cinematografica di Silvio Berlusconi. Giampaolo è il figlio di Gianni, lo zio di Enrico e braccio destro del Cavaliere. Sono amici dai tempi della scuola, al San Leone Magno: ancor di più ora, al circolo Canottieri Aniene dove sgambetta tutta la Roma che conta. Corre forte, il maratoneta Mastrapasqua (...). La nomina di Mastrapasqua al vertice Inps viene approvata in Parlamento anche dal Partito democratico. Se ne occupa l’ex ministro del Lavoro unionista Cesare Damiano in persona. Mentre nessuno bada agli oltre cinquanta incarichi che in quel momento riveste. Non il governo Berlusconi che lo mette lì. Non la Cisl, che lo protegge. Neppure la sinistra, che fa finta di non vedere. Figuriamoci poi se è lui a sollevare il problema, che esiste eccome (....). Ora i dietrologi si potranno dedicare alla ricerca dell’autore dello sgambetto. Ci sta, in un Paese come questo. Almeno un paio di cose, però, sono assodate. La prima: c’è chi è più responsabile di lui. Sono i politici che l’hanno nominato, i sindacalisti che l’hanno coperto, i lobbisti che l’hanno sostenuto. La seconda: questa vicenda trasuda di ipocrisia. Quanti di coloro che fanno a gara a bastonarlo oggi hanno osato criticarlo quando era ai vertici del potere? Detto questo, Mastrapasqua torni a fare il commercialista a tempo pieno. Lo farà ancora meglio. Ma deve sapere, e con lui i politici, che la sua esperienza nel pubblico finisce qua".
Sergio Rizzo, Corriere della Sera del 2/2/2014
corsa di resistenza. Ne ha corse tante, insieme a Giampaolo Letta, il capo di Medusa, la società di produzione cinematografica di Silvio Berlusconi. Giampaolo è il figlio di Gianni, lo zio di Enrico e braccio destro del Cavaliere. Sono amici dai tempi della scuola, al San Leone Magno: ancor di più ora, al circolo Canottieri Aniene dove sgambetta tutta la Roma che conta. Corre forte, il maratoneta Mastrapasqua (...). La nomina di Mastrapasqua al vertice Inps viene approvata in Parlamento anche dal Partito democratico. Se ne occupa l’ex ministro del Lavoro unionista Cesare Damiano in persona. Mentre nessuno bada agli oltre cinquanta incarichi che in quel momento riveste. Non il governo Berlusconi che lo mette lì. Non la Cisl, che lo protegge. Neppure la sinistra, che fa finta di non vedere. Figuriamoci poi se è lui a sollevare il problema, che esiste eccome (....). Ora i dietrologi si potranno dedicare alla ricerca dell’autore dello sgambetto. Ci sta, in un Paese come questo. Almeno un paio di cose, però, sono assodate. La prima: c’è chi è più responsabile di lui. Sono i politici che l’hanno nominato, i sindacalisti che l’hanno coperto, i lobbisti che l’hanno sostenuto. La seconda: questa vicenda trasuda di ipocrisia. Quanti di coloro che fanno a gara a bastonarlo oggi hanno osato criticarlo quando era ai vertici del potere? Detto questo, Mastrapasqua torni a fare il commercialista a tempo pieno. Lo farà ancora meglio. Ma deve sapere, e con lui i politici, che la sua esperienza nel pubblico finisce qua".
Sergio Rizzo, Corriere della Sera del 2/2/2014
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