nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 31 dicembre 2014

Playlist Dicembre 2014

1.      Pistol Annies, Hell On Heels – (Hell On Heels  – 2011) – Tacchi
2.      Francesco De Gregori ft. Ligabue, Alice – (Vivavoce  – 2014) – Alice
3.      Pernice Brothers, Goodbye, Killer – (Goodbye, Killer  – 2010) – Killer mancato
4.      Metallica, The Thing That Should Not Be – (Master of Puppets – 1986) – Piovra romana
5.      Joe Louis  Walker, The Gift – (The Gift – 1988) – Regalo natalizio
6.      Blur, No Distance Left to Run – (13  – 1999) – Mafia Capitale
7.      Peter Cincotti, I Changed The Rules – (Peter Cincotti – 2003) – Un minuto
8.      Pearl Jam, Black – (Ten  – 1991) – Negazione
9.      Premiata Forneria Marconi, Suonare Suonare – (Suonare Suonare  – 1980) – Banda
10.  R.E.M., Everybody Hurt – (Automatic For The People  – 1992) – I ragazzi di Peshawar
11.  Sophie Zelmani, Excuse Me – (Precious Burden – 1998) – Scusami se esisto
12.  Michael Buble, I’ts Beginning To Look A Lot Like Christmas – (Christmas  – 2011) – Natale
13.  John Smith, Great Lakes – (Great Lakes  – 2013) – Lago Tai
14.  Amy MacDonald, This Is The Life – (This Is The Life  – 2007) – Più che puoi

martedì 30 dicembre 2014

Più che puoi

Più che puoi

Se non puoi farla come vuoi, la vita,
sforzati almeno più che puoi
di non prostituirla
nei contatti eccessivi con la gente,
con i gesti eccessivi e le parole.

Non la prostituire col portarla
troppo sovente in giro, con l’esporla
ai commerci e alle pratiche
della dissennatezza quotidiana
finché diventi estranea ed importuna.


Konstantinos Kavafis (1863-1933)
Traduzione di Nicola Crocetti 


Canzone del giorno:  This Is The Life (2007) - Amy McDonald
Clicca e ascoltaThis Is....

sabato 27 dicembre 2014

Lago Tai

Fino a molti anni fa il Lago Tai era ricco di vegetazione, habitat naturale di varie specie di pesci e fonte di distribuzione d’acqua per milioni di cinesi.
Oggi l'acqua del lago non è più potabile e in pochi rischiano di usarla per cucinare il cibo o per lavarsi.
Giampaolo Visetti, corrispondente da Pechino per Repubblica, ci ricorda che "Oggi il lago Tai è un'immensa fogna ribollente di veleni. Duemila industrie scaricano ogni giorno milioni di tonnellate di sostanze nocive: l'acqua si è trasformata in una melma tossica, la fauna è estinta, i gas sprigionati sono irrespirabili e alghe alte dieci metri nascondono l'invaso. I funzionari del partito assicurano di aver speso 14 miliardi di dollari per depurarlo. Il risultato però è drammatico e mette in discussione gli impegni internazionali appena assunti da Pechino per trasformare la Cina nella super-potenza verde del secolo. L'icona della realtà che smentisce le apparenze conferma lo stato catastrofico in cui si trova la natura nella seconda economia mondiale".
Negli ultimi decenni l'industrializzazione della Cina ha comportato delle trasformazioni aberranti.
Se consultiamo una delle vecchie (e ormai in disuso) enciclopedie abbandonate fra gli scaffali delle nostre librerie, scopriamo che il Lago Tai ( per la precisione il suo nome è Tai Hu) era definito come: “Lago della Cina orientale, nella pianura a sud dell’estuario dello Chang Jiang. Poco profondo, possiede diverse piccole isole montuose ricche di carbone. Sulle sue rive fertili e popolose si coltivano riso e gelsi (baco da seta)…”.
Roba del tempo che fu. Oggi le 3.000 industrie che circondano il lago hanno avvelenato il bacino con veleni a mai finire e ingenti quantità di rifiuti che hanno progressivamente devastato il territorio.
Scrive Visetti: "Dopo vent'anni di «interventi per la depurazione», nei giorni scorsi l'Autorità di bacino ha ammesso che il 90% dei campioni d'acqua risultano così tossici che è «pericoloso anche il solo contatto con la pelle». Un ragazzo caduto da un molo è stato ricoverato per ustioni e sei bambini sono in ospedale dopo aver bevuto da una bottiglia che galleggiava tra le alghe. I residenti ripetono che «per imprenditori criminali e funzionari corrotti violare le leggi costa meno che rispettarle ». Il "cancro del lago Tai" è quello che distrugge anche il resto della Cina. Se Pechino non guarisce, i patti verdi con Washington serviranno solo a nascondere altre emergenze, nuovi affari sporchi”.

Canzone del giorno:  Great Lakes (2013) - John Smith
Clicca e ascoltaGreat....

giovedì 25 dicembre 2014

Natale


"Che cosa è il Natale?
E’ tenerezza per il passato, coraggio per il presente, speranza per il futuro.
Si tratta del desiderio ardente che ogni tazza possa traboccare di benedizioni ricche ed eterne, e che ogni percorso possa portare alla pace".


                        Agnes M. Pahro (1904-1985)



Canzone del giorno:  I'ts Beginning To Look A Lot Like Christmas (2011) - Michael Buble
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lunedì 22 dicembre 2014

Post Scriptum Film

Scusate se esisto!
REGIA: Riccardo Milani
INTERPRETI: Paola Cortellesi, Roul Bova, Corrado Foruna, 
Lunetta Savino, Marco Bocci, Ennio Fantastichini
SCENEGGIATURA: Luca Giulia Calenda, Furio Andreotti, 
Paola Cortellesi Riccardo Milano
DURATA: 106'
USCITA: 

Riccardo Milani é un regista che ama affidarsi a particolari miscele.
La sua tecnica di combinare vivacità e brio con temi dei nostri giorni è efficace. 
C'è riuscito in passato in Tv con le sue saporite fiction (la lunga serie di Tutti pazzi per amore, ad esempio) e ancor di più ha centrato l’obiettivo l'anno scorso, regalandoci il godibilissimo film Benvenuto Presidente!, con Claudio Bisio.
In Scusate se esisto! (anche in questo caso adopera, nel titolo,  l’enfasi del punto esclamativo) si affida alla coppia Cortellesi/Bova e, grazie al sostegno di una ben ricamata storia, porta in sala un film che, oltre a farci sorridere, ci spinge a riflettere su argomenti legati all'attualità.
Si parte dalla crisi occupazionale per poi dirigerci, fra false identità ed equivoci vari, verso il tema delle disparità di genere nel mondo del lavoro.
Il divertimento é assicurato fra finti collegamenti in teleconferenza dal Giappone, situazioni caricaturali (la zia abruzzese, urletti gay, motorino Ciao d'epoca) e amicizie che si affermano nel corso della storia.
Paola Cortellesi è in gran forma nei panni di un architetto di talento che, nonostante le appaganti esperienze internazionali, decide, vinta dalla nostalgia, di tornare in Italia. Naturalmente dalle nostre parti un curriculum di rilievo accompagnato dall’essere una donna, complica l’approccio con il mondo del lavoro e il regista (e i brillanti sceneggiatori del film) è bravo a racchiudere in 100 minuti attente riflessioni, vicende farsesche e avvenimenti scorrevoli.
Amaramente ironico.

Canzone del giorno:  Excuse Me (1998) - Sophie Zelmani
Clicca e ascoltaExcuse....

venerdì 19 dicembre 2014

I ragazzi di Peshawar

Strage degli innocenti. Gli atti di terrorismo non fanno differenziazioni. Martedì scorso sette uomini entrano in una scuola di Peshawar, una delle città più grandi del Pakistan, e con le loro armi sparano all’impazzata contro gli studenti.
L’obiettivo dei talebani era quello di uccidere il più alto numero di giovani. Il bilancio è di 141 vittime, di cui più di 130 studenti fra i 6 e i 16 anni, figli di membri dell’esercito pakistano.
Vendicare il dolore con il dolore. Crudeltà disumana che non si ferma neppure davanti ai bambini.
Come scrive su Il Foglio Paola Peduzzi: Non c’è orrore più grande della carneficina di bambini. Li avevamo visti, atterriti, i bambini in fuga, i bambini uccisi, i bambini insanguinati della scuola di Beslan, nel 2004 nell’Ossezia del nord, tre giorni di assedio dei terroristi, già parecchi morti da contare, tre giorni di minacce, di negoziati feroci, ve li uccidiamo tutti, poi il blitz delle forze russe: 186 bambini morti. Perché proprio loro, perché proprio mentre sono a scuola, mentre stanno provando a darsi un’alternativa per il futuro, studiando, facendo l’esame, e non c’è nemmeno la gamba di una mamma da abbracciare, per proteggersi, per nascondersi?”.
La risposta non può che essere brutalmente feroce:  Voi ci colpite, noi vi colpiamo, classe per classe, come è avvenuto ieri, sparando a quelli più alti, perché hanno responsabilità maggiori, perché condividono le vostre azioni, anche se sono ragazzini e hanno il diritto di non avere ancora un’idea, la presunzione d’innocenza, in questo caso, è presunzione di purezza, sta scritta sulla carta d’identità.
I vostri bambini, i nostri bambini. La propaganda jihadista si nutre di questa retorica, a ogni figlio mio ucciso ne uccido uno dei tuoi, così i ragazzini diventano sacrificabili, martiri inconsapevoli che nella mente dei loro carnefici, invece, desiderano la morte.
Nella crisi siriana, madre di tutte le tragedie moderne, abbiamo visto bambini salivare veleno dalla bocca, colpiti dalle armi chimiche del regime di Assad, simbolo potente di una guerra che è andata oltre i confini delle armi convenzionali. Quei piccoli volti contorti dal sarin inalato, quando tutt’attorno sembrava ci fosse un effetto speciale, una nuvola blu, che uccide, ma i bambini non lo sanno – quei piccoli volti sono entrati nei video dello Stato islamico e dei gruppi islamisti, assieme a decapitazioni di massa di adulti, giustificazione massima di ogni azione: avete ucciso i nostri figli, noi uccidiamo i vostri. Ma anche il termine “giustificazione” è carico di orrore: non c’è alcuna giustificazione a una strage in una scuola. I bambini non si ribellano, i bambini non si difendono, i bambini non sanno nemmeno perché stai entrando sparando e dai fuoco alla maestra, i bambini lì possono soltanto morire".

Canzone del giorno:  Everybody Hurts (1992) - R.E.M.
Clicca e ascoltaEverybody....

mercoledì 17 dicembre 2014

Banda


Roma candidata alle Olimpiadi del 2024.
L’inno della cerimonia inaugurale sarà eseguito dalla Banda della Magliana.

da Spinoza.it




Canzone del giorno:  Suonare Suonare (1980) - Premiata forneria Marconi
Clicca e ascoltaSuonare....

domenica 14 dicembre 2014

Negazione

Sui principali quotidiani non viene più dato spazio, in prima pagina, alla tragedia del piccolo Loris. 
Le indagini sulla madre, arrestata con l’accusa di averlo ucciso, proseguono e i particolari venuti alla luce rendono questa luttuosa storia ancora più drammatica.
In chiave psicanalitica Umberto Galimberti, su Repubblica di ieri, traccia gli aspetti che hanno a che fare con l’inconscio in situazioni così orrende, pur precisando che: “Qui non vogliamo discutere se Veronica Panarello ha ucciso o meno il suo piccolo Loris, ma capire, con l'aiuto della psicoanalisi, perché fatti del genere possono accadere, e perché, una volta accaduti, ci si ostina a negarli. La psicoanalisi non è un tribunale della verità, ma può aiutarci a comprendere quello che per il senso comune e per la nostra ragione è incomprensibile”.
Fra le varie considerazione evidenziate da Galimberti è molto interessante quella che punta a spiegare la differenza fra “rimozione” e “negazione”: “Il fatto poi che Veronica neghi quelle che per gli inquirenti sono evidenze non ci consente di considerarla, senza riserve, una bugiarda, perché chi mente sa di mentire, ma può accadere anche che, non avendo la forza di guardare in faccia l'atrocità che si è commosso, si neghi, prima a se stessi che agli altri, di essere responsabili dell'accaduto. Non si tratta di rimozione (Verdrängung) che Freud descrive come un meccanismo di difesa inconscio con cui allontaniamo da noi immagini o fatti che sentiamo inaccettabili, ma di negazione (Verneinung) per cui il soggetto nega l'esistenza di ciò che esiste e conosce. Nella negazione Freud vede l'origine della scissione dell'Io che è l'anticamera della follia, in cui il soggetto nega, sinceramente a se stesso prima che agli altri, che sia accaduto un fatto che è accaduto”. 

Canzone del giorno:  Black (1991) - Pearl Jam
Clicca e ascoltaBlack....

venerdì 12 dicembre 2014

Un minuto

"Mi guardo bene dal tenermi in gola le parole: ho passato gran parte della mia vita a non dire le cose che volevo dire, e me ne sono pentito.
La nostra natura ci impone di mandare messaggi subliminali, comunicare con i gesti, perché abbiamo paura di esporci per come siamo. 
Anche a noi stessi. 
Quando tutto sarà finito sono sicuro che mi verrà concesso un minuto per ripensare a tutte le volte che volevo urlare cosa sentivo, ma sono stato zitto per paura di non essere capito, e rimpiangerò gli obbiettivi che ho abbandonato perché il timore di fallire mi ha impedito di perseguirli". 

                                                                                                                                       Charles Bukowski (1920-1994)

Canzone del giorno:  I Changed The Rules (2003) - Peter Cincotti
Clicca e ascolta:  I Changed....

martedì 9 dicembre 2014

Mafia Capitale

È veramente penoso dirlo e scriverlo. Le vicende di “Mafia Capitale” hanno la sembianza di un amaro e crudele déjà vu. Nel nostro paese la corruzione è sempre esistita, esiste oggi e sempre esisterà. Roma e il resto dello stivale risulta accerchiata da un perenne disfacimento morale e politico. È agghiacciante, ma è così! Gli onesti cittadini sono assaliti non soltanto da un senso di nausea ma anche da una condizione di spossatezza psichica. “Non c’è più niente che io possa fare”, sembra affermare l’italiano per bene, attanagliato da una forma
d’impotenza civica.
Per l’ennesima volta si resta allibiti. Il sistema scoperchiato dai giudici è, anche nella capitale, di tipo mafioso, come ci ricorda Francesco La Licata su La Stampa: Certo, non si troveranno né coppole né lupare nella cupola politico-mafiosa che gestiva i grandi affari della Capitale. Nessun giuramento con sangue e santino sarà stato imposto ai componenti il vasto e trasversale sodalizio criminale". 
Il comune di Roma infiltrato da vere e proprie logiche mafiose: E i primi a crederci sembrano essere proprio i magistrati inquirenti che nei provvedimenti restrittivi non si sono limitati a fare ricorso all'«aggravante mafiosa», ma hanno addirittura ipotizzato il «416 bis», cioè l'associazione per delinquere di tipo mafioso. E questo proprio perché, per concretizzarsi il reato, non è necessario il controllo del territorio attraverso il ricorso alle bombe o alla violenza bruta. No, l'intimidazione mafiosa può funzionare anche solo in presenza di un «accordo» non scritto: tu politico sai da dove arriva la richiesta e conosci quali potrebbero essere le conseguenze di un diniego, ma soprattutto hai interesse ad esaudire ogni richiesta perché il mittente è utile al conseguimento e al mantenimento del potere. Il mafioso ed anche gli imprenditori del «sistema» avranno l'unica cosa che interessa loro, cioè i soldi, naturalmente pubblici. C'è poco, dunque, da ironizzare sulla «mafiosità» della banda romana: non si tratta di ladruncoli né di mariuoli di antica memoria. Siamo di fronte a delinquenti che nulla hanno da invidiare ai più pubblicizzati, questo sì, colleghi siciliani”.

Canzone del giorno:  No Distance Left To Run (1999) -  Blur
Clicca e ascoltaNo Distance....

lunedì 8 dicembre 2014

Regalo natalizio

Vincino, da Il Foglio



















Canzone del giorno: The Gift (1988) - Joe Louis Walker
Clicca e ascoltaThe Gift....

sabato 6 dicembre 2014

Piovra romana

Sacco di Roma. Cupola romana. Capitale depravata. Corruzione imperante. Una holding del crimine tra mafia e politica. Il comune a rischio di scioglimento.
Nei giorni scorsi, con l’imputazione di associazione mafiosa, a Roma sono state arrestate 37 persone e risultano un centinaio gli indagati a piede libero.
Il quadro delineato dal Procuratore generale Giuseppe Pignatone è veramente inquietante: «Con questa operazione abbiamo risposto alla domanda se la mafia a Roma c’è. Nella capitale non controlla la città un’unica organizzazione mafiosa, ma diverse. Oggi abbiamo individuato quella che abbiamo chiamato “Mafia Capitale”, romana e originale, senza legami con altre organizzazioni meridionali, di cui però usa il metodo. Nello specifico alcuni uomini vicini all’ex sindaco Alemanno sono componenti a pieno titolo dell’organizzazione mafiosa e protagonisti di episodi di corruzione». 
Retroscena raccapriccianti. Appalti e assunzioni pilotati. In manette i vertici dell’azienda rifiuti. Emergenza immigrati come manna per un arricchimento immorale. Immane dispersione di soldi pubblici. Un mix di vergogna e schifo. Arresti e perquisizioni. Convinti di non essere intercettati  i nefasti protagonisti chiariscono l’andazzo. Al telefono Salvatore Buzzi, numero uno della cooperativa «29 giugno» e braccio imprenditoriale dell’organizzazione guidata dall’ex terrorista nero Massimo Carminati è esplicito: «Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno».
Una vera e propria piovra in dialetto romanesco.

Canzone del giorno: The Thing That  Should Not Be (1986) - Metallica
Clicca e ascoltaThe Thing....

venerdì 5 dicembre 2014

Killer mancato

“Avevo coltivato fin da bambino il desiderio di vendetta, e il momento di metterlo in atto era arrivato poco dopo il mio diciassettesimo compleanno. Ormai ero grande, sapevo maneggiare una pistola e non avevo paura di uccidere un uomo. Ho almeno, così credevo. In realtà il 26 marzo 1966, quando andai ad aspettare l'assassino di mio padre in via Buonriposo, ero molto agitato. Anche se ero cresciuto fra i ladri e i mafiosi dei quartieri più malfamati di Palermo, non avevo fatto che pochi furtarelli. 
Quando Puccio uscì di casa sotto la pioggia e si incamminò davanti a me con il figlio in braccio, pensai che sarebbe stato più facile colpirlo alle spalle.
Gli andai dietro silenziosamente. Il bambino mi fissava con curiosità, ipnotizzato dalla mia pistola. Forse pensava che fosse un giocattolo. Temevo che si mettesse a ridere, costringendo il padre a voltarsi. Dovevo fare in fretta. Il colpo era già in canna, bastava che premessi il grilletto. D'un tratto il bambino si rabbuiò, allarmato dalla cupezza del mio sguardo. In quel momento capii che stavo per fare a lui ciò che suo padre aveva fatto a me. L'avrei reso orfano, aggiungendo un anello a quella catena di odio che aveva funestato la mia infanzia. 
Un killer, ecco cosa stavo per diventare. Avrei rovinato la mia vita per sempre con un omicidio compiuto per sete di vendetta a diciassette anni. Non era quello il futuro che desideravo. 
Gettai un'ultima occhiata al bambino, mi misi in tasca la pistola e mi allontanai a grandi passi nella direzione opposta”.


                                     Francesco Viviano, Io, Killer mancato (Ed.Chiarelettere - 2014)


Canzone del giorno:  Goodbye Killer (2010) - Pernice Brothers
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mercoledì 3 dicembre 2014

Alice

“Penso che si possa amare visceralmente una canzone, o qualunque altra opera, senza che sia necessariamente comprensibile. 
Quanti milioni di persone si sono lasciati coinvolgere da Lili Marlene o da Imagine senza conoscere il testo nelle rispettive lingue.
Non ci si pone davanti a una canzone, a un film, a un quadro come per risolvere un’equazione. L’emotività viene prima dell’estetica. (…) 
Una canzone di solito dura tre o quattro minuti. Non richiede troppe mediazioni. Magari è complessa per un giro particolare di accordi o per la voglia di raccontare con immagini molti particolari. Però deve arrivare in modo diretto”.


Francesco De Gregori (intervista di Antonio Gnoli - Il Venerdì di Repubblica del 7/11/2014) 

Canzone del giorno:  Alice (2014) - Francesco De Gregori ft. Ligabue
Clicca e ascoltaAlice....

martedì 2 dicembre 2014

Tacchi

"A volte, al momento di girare i primi piani, il regista mi dice che, se preferisco, posso togliermi i tacchi, perché, tanto, i piedi non si vedono… 
Non l’ho mai fatto: l’espressione di una donna con i tacchi è diversa da una che invece li ha tolti".

Sarah Jessica Parker, attrice protagonista di Sex and the City


Canzone del giorno: Hell On Heels (2011) - Pistol Annies
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lunedì 1 dicembre 2014

Playlist Novembre 2014

1.      The Joe Perry Project, No Substitute For Arrogance(I’ve Got the Rock’n’Rolls Again – 1981) – Eleganza
2.      Ron, Toccami – (Angelo  – 1994) – Reincarnazione
3.      Talking Heads, The Book I Read – (Talking Heads: 77 – 1977) – Scremare
4.      Eros Ramazzotti ft. Richy Martin, Non siamo soli – (E – 2007) – Leggiamo
5.      Genesis, Alone Tonight – (Duke  – 1980) – Declino
6.      Franz Ferdinand, Twilight Omens – (Tonight: Franz Ferdinand  – 2009) – Crepuscolo
7.      Barbra Streisand, What About Today? – (What About Today?  – 1969) – Praesintibus
8.      Bruce Springsteen, I’m On Fire – (Born in the U.S.A.  – 1985) – Rosetta
9.      Annie Lennox, Dark Road – (Songs of Mass Destruction – 2007) – Strada buia
10.  Ella Fitzgerald, You Took Advantage Of Me(Ella Fitzgerald Sings… – 1956) – Andiamo a quel  paese
11.  Fabrizio De Andrè, Don Raffaè – (Le Nuvole – 1990) – Debolezza
12.  Hot Water Music, In The Gray – (A Flight And A Crash – 2001) – Grigia miopia
13.  Chris Botti, The Last Three Minutes – (A Thousand Kisses Deep – 2003) – L’ultimo
14. Sea Wolf, Winter’s Heir – (White Water. White Bloom – 2009) – Erede