Walter Mariotti, direttore del mensile “IL”,
si sofferma sul concetto di “valore” e vale la pena riflettere su alcune sue considerazioni : «A proposito di “valore”. Che succede se la
Apple vale più della Grecia? Che mondo è quello che in cui il valore di un’azienda
simbolo dell’Occidente (321,8 miliardi di euro mentre scriviamo) è superiore a
quello del paese dove l’Occidente è nato? Ma non solo: anche di tutta la carne
consumata dagli americani in dodici mesi, di due programmi Apollo e di tutta la
droga illegale che circola in un anno?
La risposta è semplice,
purtroppo. È un mondo condannato, perché ha abolito il principio che regola la
realtà: la distinzione tra l’ordine economico, legislativo e religioso. O se
vogliamo culturale. In un mondo fatto così la prima cosa che si perde è proprio
il significato del “valore”, che è e resta il legame tra la realtà delle cose e
la realtà dello spirito. Prima che un concetto economico o fisico, infatti, il
valore è un’essenza metafisica, cioè spirituale. E legato all’essere e non al
fare, perché è una qualità piuttosto che un’azione, sia essa reale o
finanziaria. E un dono, il valore, o se preferiamo uno stato di grazia. Per uscire
da questo mondo occorre ripartire da qui. Riconoscendo in se stessi, e dunque
negli altri, la natura spirituale che attraversa un’esperienza umana per
migliorarsi. Il fare, nostro o altrui,
può aumentare o diminuire l’autostima e forse il prestigio, ma rispetto al
valore siamo tutti uguali. Un’idea difficile da far digerire agli uomini quasi
più che ai mercati».
Canzone del giorno: Confusion (2004) - The Zutons
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