“Ghirei stette a guardarla incantato. Non l’aveva mai
vista così bella, e capì che si era messa quel costume e la collana ereditata
da qualche nonna o bisnonna proprio per abbagliarlo e lasciarlo mezzo
intontito. Niente le aveva importato, né il pericolo di prendersi un colpo di
freddo, né quello di poter essere vista da un altri cosacchi e di scatenare le
loro cupidigie.
Ghirei giudicò subito che quella
era una specie di danza fatta apposta per lui, come il pavone apre la ruota per
mostrarsi nel suo massimo splendore. Egli dovette inghiottire per l’emozione, e
l’accendione amorosa gli fece dimenticare ogni altro pensiero. Sentì che era
nel momento culminante e più felice della propria giovinezza; che era in una
sorta di stato di grazia, di pienezza assoluta e trionfante della propria età. Dimenticò
la precarietà del suo stato e quello della sua gente; dimenticò ogni tragedia e
disperazione, e sentì spuntare dentro di sé le luci vellutate della speranza…”.
Carlo Sgorlon, L’Armata dei fiumi
perduti (1983)
Canzone del giorno: Can't Help Falling In Love (2004) - Michael Bublé
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