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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

venerdì 3 febbraio 2012

Perso tra le parole

da Google.it
Riprendendo una famosa battuta di un film di qualche anno fa, si potrebbe dire che “Le parole sono importanti”.
Lo sono sempre state e i tempi sono così cupi che chi ha il compito di rimettere le cose a posto, deve sicuramente porre maggiore attenzione al peso dei vocaboli.
La battuta di Monti durante un programma televisivo è stata la seguente: «I giovani devono abituarsi all'idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita; del resto, diciamo la verità, che monotonia un posto fisso per tutta la vita: è più bello cambiare, avere delle sfide. Purché siano in condizioni accettabili».
Naturalmente i concetti espressi andrebbero meglio contestualizzati, ma un elogio alla flessibilità lavorativa, alle attuali condizioni (di crisi e di disoccupazione), non poteva che scatenare un putiferio: il futuro dei giovani appare veramente offuscato e di posti (fissi o non  fissi) se ne scorgono veramente pochi.
Sul web giovani (e non) si sono scatenati in un’esplosione di rabbia.
L’intervento del premier non si è concentrato soltanto sul concetto di “monotonia” del posto fisso, ma ha parlato di spread in discesa, di sviluppo, di liberalizzazioni e di altro.
Ma quando si parla c’è sempre il rischio di perdersi fra le parole e, in questo caso, il Presidente Monti si è proprio perso in una battuta infelice.


Canzone del giorno: Lost For Words (1994) - Pink Floyd