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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 25 novembre 2020

Pandemia di femminicidi

Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Qual è la situazione nel mondo?

La valutazione non è buona. Assistiamo a una pandemia di femminicidi, una violazione dei diritti umani che ci trasciniamo da tempo. Anche se abbiamo un “vaccino” in termini di strumenti sui diritti umani (come la Convenzione Onu sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, per citarne uno), rimane in gran parte non attuato. Il 2020 è stato un anno particolare: il Covid ha avuto un effetto moltiplicatore dei maltrattamenti e della violenza di genere. In un mio recente rapporto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ho analizzato l’intersezione tra le due pandemie (Covid e pandemia di violenza di genere). Le misure restrittive per combattere la diffusione del virus hanno aumentato il rischio, la frequenza e l’intensità della violenza domestica, che colpisce prevalentemente le donne. (...)

Gli interventi sono moltissimi, a partire da quello culturale. Ma quali sono secondo lei le azioni che non possono più essere rinviate?

La raccolta dei dati nell’attuale crisi sarebbe di grande aiuto nell’analisi dei casi di femminicidio durante la pandemia e potrebbe contribuire ad evitare simili escalation in eventuali crisi future. Già dal 2015 ho lanciato un invito a tutti gli Stati e alle parti interessate per istituire osservatori sul femminicidio. La pandemia da Covid può essere l’occasione per emanare una legislazione in linea con gli standard internazionali sulla la prevenzione: per addestrare polizia e forze dell’ordine ma anche per procuratori e giudici, e così via. Il governo deve inoltre sostenere, finanziare e cooperare con i rappresentanti delle organizzazioni della società civile che forniscono assistenza diretta alle vittime e proteggono e promuovono i diritti delle vittime.

L’Italia, diceva. Qui quali sono le questioni più critiche?

Sfortunatamente, la violenza contro le donne è ancora molto invisibile e sottostimata. A peggiorare le cose, quando le donne decidono di denunciare, l’accesso alla giustizia può essere difficile, con lunghi ritardi che possono persino portare alla prescrizione di questioni davanti ai tribunali. Nel 2018, ho comunicato le mie preoccupazioni al governo in merito al ddl Pillon che introdurrebbe, tra l’altro, la mediazione obbligatoria in tutti i casi di separazione in cui un bambino è coinvolto: è una previsione in contrasto con le Convenzioni di Istanbul e Cedaw delle Nazioni Unite. Durante la pandemia Covid-19, c'è stato poi un aumento sostanziale delle chiamate ai numeri di emergenza in Italia, indicando che questa manifestazione sistemica di violenza è stata aggravata dalle misure restrittive messe in atto in primavera, e ci si può aspettare una nuova impennata.

Dubravka Simonovic, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne - Il Sole 24 Ore (25/11/20) - Intervista di Flavia Landolfi

Canzone del giorno: Oh Mother (2006) - Christina Aguilera
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