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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

domenica 4 marzo 2012

Post Scriptum Film

Posti in piedi in Paradiso
Regia: Carlo Verdone
Interpreti: Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Micaela Ramazzotti
Durata: 119'
Uscita: 2 marzo 2012

La casa sopra i portici di Carlo Verdone è un libro nel quale l’attore-regista racconta, fra ricordi infantili e adolescenziali, parte della sua vita trascorsa nell’appartamento romano dei suoi genitori.
Un testo dedicato alla casa che, circa un anno fa, ha dovuto riconsegnare ai legittimi proprietari. “Lentamente accarezzavo con lo sguardo le porte delle stanze. Dietro ogni porta c’era una storia, una vita. A sinistra lo studio di mio padre, a destra la cucina che dava su un bel cortile dove si stendevano i panni e un’altra porta che la collegava a una dispensa che portava alla stanza da letto della cameriera”.
Il libro è stato pubblicato dalla Bompiani il 28 febbraio scorso, due giorni prima dell’uscita nelle sale di Posti in piedi in Paradiso, un film in cui Verdone racconta, in un flusso di vicende tragi-comiche, la storia di tre uomini divorziati che, per motivi di difficoltà economica, si ritrovano a condividere l’affitto della stessa casa.
L’appartamento fatiscente occupato dai tre sventurati individui, stretti nella morsa dei propri matrimoni falliti (e degli alimenti da pagare!), rappresenta un’autentica contrapposizione alla casa paterna di Verdone.
Da un lato la tenerezza, la malinconia e il focolare domestico proprio di una famiglia tranquilla, pilastro culturale e pedagogico, dall’altro una casa-rifugio di tre diseredati della crisi economica contemporanea (ben interpretati da Carlo Verone, Pierfrancesco Favino e Marco Giallini), costretti a un’impossibile convivenza in un appartamento che diviene simbolo di solitudine, rimpianti e farseschi dispiaceri.
Posti in piedi in Paradiso riesce a tratteggiare molte scene con umorismo e una buona dose di amarezza tipica della commedia all’italiana, pur non mancando, in alcune parti del film, dei cambi di direzione (soprattutto nella parte finale) che accompagnano forzatamente la sceneggiatura.
Adulti delusi e confusi che, però, riescono a coinvolgere lo spettatore tra risate paradossali e situazioni ben concepite in un gioco ritmico pregevole, compreso il sensuale balletto della versatile Micaela Ramazzotti sulle note di Ghost Song di Jim Morrison.

Canzone del giorno: Ghost Song (1978) - The Doors
Clicca e ascolta: Ghost....