Nell'irrazionalità generale in cui si svolge ormai il dibattito sull'immigrazione, tra slogan grotteschi come "porti chiusi e cuori aperti", o dichiarazioni d'intenti come "non possiamo lasciar morire la gente in mare" sospese in un luminoso nulla di proposte concrete, torna a farsi sentire limpida la voce di Elly Schlein, giovane e pragmatica europarlamentare di 'Possibile'.
"Sarebbe una vergogna se la riforma, bella e pronta da più di un anno, che libera l'Italia dal giogo di primo Paese d'ingresso, venisse messa in un cassetto": la Schlein continua a ricordare come uno degli elementi centrali per affrontare la questione sia la riforma del Trattato di Dublino, che il Parlamento europeo ha già approvato il 6 Novembre 2017, ma che da allora se ne sta in un cassetto nell'attesa che il Consiglio UE, composto dai singoli governi nazionali, si decida a ratificarlo. Pur di non parlare di questo, "meglio esternalizzare i confini dell'Europa, meglio che la gente muoia in mare o sia ai fatti", per citare il Ministro, senza però diventare sordi, feroci e per giunta irrazionali.
Veronica Gentili, Il Fatto Quotidiano (28/1/2019)
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