Io sfoglio gli antichi saggi e vi trovò i miei pensieri più moderni.
Pubblicato nel 1969, Il primo cerchio di Aleksandr Solzenicyn è una delle tante e aspre denunce che lo scrittore russo ha reso incandescenti nei suoi romanzi contro il terrore staliniano. Il microcosmo asfissiante dei campi di concentramento, i famigerati gulag, era infranto solo dalla possibilità di evadere col pensiero.
È ciò che si afferma con la battuta che abbiamo citato: essa, però, può essere estesa a tutti, anche a chi vive negli spazi di libertà.
La lettura dei classici o dei sapienti di ogni civiltà crea proprio questa sorpresa: è la scoperta della loro modernità perché il loro è un pensiero a temporale che coglie in profondità i segreti costanti dell'anima umana, nel bene e nel male. Per questo non sanno cosa perdono i giovani che hanno smarrito - forse anche per colpa di una certa educazione scolastica pedante - il fascino della lettura dei grandi capolavori. Nelle loro pagine si specchiano anche i nostri volti in ritratti che non saremo mai capaci di delineare da soli; in esse si riflette il senso dell'essere e dell'esistere che spesso cerchiamo invano.
Gianfranco Ravasi, #Gli antichi (Breviario - Il Sole 24 Ore 20/1/2019)
Pubblicato nel 1969, Il primo cerchio di Aleksandr Solzenicyn è una delle tante e aspre denunce che lo scrittore russo ha reso incandescenti nei suoi romanzi contro il terrore staliniano. Il microcosmo asfissiante dei campi di concentramento, i famigerati gulag, era infranto solo dalla possibilità di evadere col pensiero.
È ciò che si afferma con la battuta che abbiamo citato: essa, però, può essere estesa a tutti, anche a chi vive negli spazi di libertà.
La lettura dei classici o dei sapienti di ogni civiltà crea proprio questa sorpresa: è la scoperta della loro modernità perché il loro è un pensiero a temporale che coglie in profondità i segreti costanti dell'anima umana, nel bene e nel male. Per questo non sanno cosa perdono i giovani che hanno smarrito - forse anche per colpa di una certa educazione scolastica pedante - il fascino della lettura dei grandi capolavori. Nelle loro pagine si specchiano anche i nostri volti in ritratti che non saremo mai capaci di delineare da soli; in esse si riflette il senso dell'essere e dell'esistere che spesso cerchiamo invano.
Gianfranco Ravasi, #Gli antichi (Breviario - Il Sole 24 Ore 20/1/2019)
Canzone del giorno: So Far Away (1971) - Carol King
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