Insonnia speciale,
stanotte. Alle solite soperchierie della tenebra s’aggiungono l’afa mortale di
agosto, la febbre, un rigurgito nervoso che mi sale dai visceri e s’arresta in
gola, incapace di farsi spurgo liberatorio. Unico giocattolo a portata di mano,
la tastiera del telefono, infinitamente servizievole e infinitamente
inservibile. Potrei chiamare a scelta milioni di numeri nell'universo mondo;
svegliare milioni di sconosciuti per gridargli la mia pena, insultarli,
chiedergli pietà... Ma servirebbe? Meglio tentare il mio prefisso-sesamo: sette
zeri in fila; comporre quindi otto numeri a caso... Chissà che non risponda,
all'altro capo del filo, la voce cavernosa di Dio.
Gesualdo Bufalino, Bluff di parole, 1994
Canzone del giorno: Don't Call Me (2010) - Sugar Blue
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