REGIA: Roberto Andò
INTERPRETI: Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassman, Renato Carpentieri, Laura Morante, Antonio Catania, Jerzy Skolimowski, Gaetano Bruno
SCENEGGIATURA: Roberto Andò, Angelo Pasquini
DURATA: 110'
USCITA: 20/9
Roberto Andò nel suo ultimo film, "Una storia senza nome", prende lo spunto da una storia vera (il furto della Natività di Caravaggio avvenuto nel 1969 presso l'Oratorio di San Lorenzo a Palermo) per architettare un opera che, fra realtà e finzione, fra inganni e rilevazioni, instrada lo spettatore verso un percorso caleidoscopico. Una commedia noir e grottesca un po' fin troppo incastonata in momenti che a volte appaino gradevoli e a volte fin troppo variegati.
Gli attori si muovono all'interno di un labirinto nel quale il regista cerca di farli districare per evidenziare il rapporto tra verità e menzogna che esiste nel cinema così come nella vita.
La mafia ruba la tela del Caravaggio e dopo cinquant'anni le versioni sulla sua sorte si sprecano. Distrutta durante il furto, venduta a danaroso collezionista, data in pasto ai maiali, posizionata nel salotto di Badalamenti o Riina.
Verità e finzioni. Un misterioso uomo (Renato Carpentieri) contatta una giovane segretaria (Micaela Ramazzotti) per raccontarle la "verità" sul furto del quadro in modo da poterla trasformare in una sceneggiatura per un film. D'altronde il mestiere in incognito della donna è proprio quello di scrivere storie che sono firmate e fatte proprie dal suo amante, cinico e famoso sceneggiatore interpretato da Alessandro Gassman.
Malavita, infedeltà, corruzione, misteri e, soprattutto, il tema del doppio, caro al regista, che evidenzia il costante scontro fra individui e maschere, per ricordare allo spettatore che la finzione è sempre dietro l'angolo in ogni momento della propria vita.
Un film un po' fin troppo ambizioso ma mai banale.
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