"Ogni anno accade a Yulin in Cina, questa cosa orribile: in base a una tradizione, peraltro contestata dal Quotidiano del popolo (“mangiare carne di cane non è mai stata una tradizione popolare”) si svolge lo Yulin dog meat festival, e diecimila cani vengono barbaramente uccisi e mangiati. Poi accade ogni anno un’altra cosa, se non orribile, al- meno bizzarra: il resto del mondo si scatena contro il festival canivoro, le star fanno video-appelli, la Human Society consegna 11 milioni di firme alla Cina per chiederne l’abolizione. E pour cause: nel resto del mondo il cane è il miglior amico dell’uomo, è tabù culturale cibarsene. Del resto, nel resto del mondo sta diventando tabù mangiare ogni animale. Il blog saporedicina.com (mi segnala Eugenio Cau) ha fatto un articolo in materia per provare a distinguere il grano dal loglio. Ma l’ha fatto precedere da un disclaimer: “E’ un articolo d’opinione basato su dati con- trastanti ed esperienze personali... ci riserviamo la possibilità di cancellare i commen ti espressamente offensivi”. Prudenza, con gli animali. Io dei cani ho così tanta paura, persino dei bassotti del mio amico Giuliano, che avrei paura pure a mangiarli, tabù a par- te. Ma quando vedo milioni di occidentali, che solitamente difendono il diritto di diversità culturale dei musulmani a mettere le donne sotto un burqa, e se ne fottono dei bambini schiavi in Cina e delle bambine abortite in Asia in nome del multiculturalismo, ma per i cani dichiarerebbero guerra a Yulin, beh, mi fanno più paura dei cani".
Maurizio Crippa (Il Foglio del 22 giugno 2016)