nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

domenica 28 settembre 2014

Ubriacatura

Overdose di birra e sambuca. Vodka pura da bere tutta d'un sorso. Alcool a volontà. 
Il rito del sabato sera (e di tante altre sere diverse dal sabato) va in scena con la sua dose di dramma sociale che coinvolge innumerevoli persone, giovani e non.
I comportamenti di consumo dei giovanissimi sono allarmanti. Le notizie di cronaca parlano di dodicenni soccorsi perché in coma etilico dopo una serata di baldoria notturna.
Il cosiddetto binge drinking, l'abbuffata alcolica che consiste nell'assunzione di 5 o più bevande alcoliche in un breve arco di tempo, è divenuto un cerimoniale che sottopone a gravi rischi, di salute e di sicurezza, per i tanti che lo praticano.
Le inchieste giornalistiche evidenziano la gravità della situazione.
Pochi giorni fa, sulla prima pagina del Corriere della Sera, un intervento di Paolo Stefani commentava i dati statistici di questa emergenza sociale: "Secondo il Ministero della Salute quasi un italiano su dieci, sotto i trent’anni, è utente di servizi per l’alcoldipendenza. Non è poco. Il fatto è che la bevuta nelle sue varie forme viene avvertita dai più — genitori compresi — come un’infrazione meno allarmante di altre”.
Genitori e Stato sottovalutano il problema. L’ubriacatura di massa è un evidente pericolo sociale.
Ogni anno nel nostro paese più di 15.000 persone di età superiore ai 15 anni muoiono per cause totalmente o parzialmente attribuibili al consumo di alcol. Il 9 per cento degli under 30 è in cura per alcoldipendenza.
“Il fatto è che la bevuta nelle sue varie forme, lieve sbornia o sballo da ubriacatura, alcolismo regolare o occasionale (fino al cosiddetto binge drinking), viene avvertita dai più (genitori compresi) come un’infrazione meno allarmante di altre: droghe di vario genere, per esempio. Mentre già per lo spinello le soglie di attenzione sociale e familiare sono altissime, si è disposti a chiudere un occhio per il classico bicchiere in più, quasi si trattasse di un peccato veniale (certo, può esserlo), di una trasgressione che non comporta assuefazione e dipendenza”.

Canzone del giorno:  Reverly (2008) - Kings of Leon
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giovedì 25 settembre 2014

Il lavoro


"Il lavoro non mi piace – non piace a nessuno – ma mi piace quello che c’è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi, di scoprire la propria realtà che nessun altro potrà mai conoscere".


Joseph Conrad, Cuore di tenebra (1902)



Canzone del giorno:  Right Tool for the Job (2004) - Guitar Shorty
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lunedì 22 settembre 2014

Regina

Naturalmente nessuno può prevedere se la questione dell'indipendenza della Scozia
riemergerà in futuro.
Sicuramente mercati, politici e opinionisti oggi si ritroverebbero sintonizzati su altre frequenze, se il fronte secessionista avesse avuto la meglio. Una vittoria del sì avrebbe portato la Gran Bretagna verso una crisi costituzionale senza precedenti.

Oggi, all’indomani del referendum, i vari partiti che, in Europa, sono dediti appoggiare le istanze separatiste, si ritrovano spiazzati e con una forza propulsiva stroncata.
La Scozia ha scelto di continuare a far parte dell’unione che da tre secoli la lega alla Gran Bretagna.
David Cameron, premier del Regno Unito, dichiara che non ci possono essere più dispute o rivincite, poiché è stata ascoltata la volontà del popolo scozzese.
Sono tanti, invece, a sostenere che un sicuro vincitore della campagna per il no alla secessione, è la regina Elisabetta che, senza rompere la neutralità del suo ruolo e con poche parole, è riuscita a essere protagonista. 
Scrive Gianni Riotta, su La Stampa, che “ha vinto la Regina Elisabetta II e ha vinto la sterlina, che ieri è risalita sul dollaro delle ex colonie americane. La sovrana – in vacanza scozzese – s’era eccezionalmente fermata, fuori dalla sua Chiesa, a conversare con un gruppo di elettori, lasciando che i reporter si avvicinassero. La rottura di etichetta s’era conclusa con un messaggio perfetto di distacco istituzionale, «avete davanti una scelta importante, dovete riflettere molto bene». Ma a nessuno, patriota dell’indipendenza della Scozia o unionista puro, è sfuggito il senso di Buckingham Palace: dopo il Si sarà troppo tardi per ripensarci”.



Canzone del giorno:  Rock & Roll Queen (2005) - The Subways
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sabato 20 settembre 2014

Filo di Scozia

"C’è poco da dire: usata bene, nel contesto giusto, la democrazia funziona ancora meglio di qualsiasi altro sistema inventato dall’uomo. Si prenda la Scozia: alle elezioni il partito indipendentista chiede i voti su un programma che pone al primo posto un referendum per separarsi dal Regno Unito. Ebbene, cosa fa il partito indipendentista subito dopo la vittoria? Esattamente ciò che aveva detto: chiede a Londra il referendum. E Londra, che potrebbe negarglielo o ritardarlo con una di quelle tattiche dilatorie in cui i politici sono maestri, a sorpresa glielo concede: mettendo a repentaglio le coronarie della Corona e la carriera del premier Cameron. In campagna elettorale ci si divide con passione e a volte con durezza, ma senza insulti né incidenti. Il primo ministro inglese promette: se il Sì perde, darò comunque più potere agli scozzesi. Il primo ministro scozzese ribatte: se il Sì perde, un minuto dopo mi dimetto. In cabina tutto fila liscio e sulla scheda il quesito è indicato con una frase breve, semplice e chiara: «Vorresti che la Scozia fosse una nazione indipendente?». Il Sì perde, seppure di poco: 55 a 45. E un minuto dopo il primo ministro scozzese si dimette, invece di accampare scuse o cantare vittoria esibendo una percentuale di consensi più alta di quella ottenuta alle precedenti consultazioni da Braveheart. 
Perché le idee sono importanti, ma le persone che le applicano di più. Ci rifletta, il Renzi, quando a proposito di diritto del lavoro ciancia di modello danese. Per realizzare il modello danese ci vogliono i danesi".


                              Massimo Gramellini, Buongiorno (La Stampa del 20/9/2014)

Canzone del giorno:  And Through the Wire (1980) - Peter Gabriel
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mercoledì 17 settembre 2014

Supremazia

Ti svegli e scopri che 
la tua vera emancipazione è una fantasia 
Tutti i mari si sono sollevati 
e hanno sopraffatto i più coraggiosi 

La grandezza muore, ignorata e perduta, 
invisibile alla storia. 
Spie ben inserite che fanno il lavaggio del cervello 
ai nostri figli affinché siano meschini. 



Non hai molto tempo 
Ti sono vicino 
Il tempo, è giunto a distruggere... 

La tua supremazia

                        Muse, Supremacy (dall'album The 2nd Law - 2013) 


Canzone del giorno:  Supremacy (2013) - Muse
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lunedì 15 settembre 2014

Fidarsi

Sul Corriere della Sera di ieri, Sergio Romano evidenzia un dato che (ahinoi!) ben conosciamo: "Fra i dati sull'Italia, elaborati periodicamente dall'Istat e da Eurostat, manca quello sulla fiducia. Se esistesse, scopriremmo che i nostri partner, indipendentemente dalle pubbliche dichiarazioni dei loro governi e dai comunicati ufficiali alla fine di un incontro
bilaterale, non credono nel nostro Paese. Alcune ragioni sono storiche: le guerre fatte a metà, i cambiamenti di campo, il continuo divario fra il Nord e il Sud, gli impegni non rispettati, il familismo amorale, la giungla burocratica, la democrazia clientelare, il peso della criminalità organizzata sulla vita politica e sociale. Altre sono più recenti e più importanti". 

Non ci si fida di noi per ragioni ataviche e per come, di sovente, ci presentiamo agli occhi degli stranieri: "Ogni riforma, da quella del lavoro a quella della giustizia, trova sulla sua strada un partito della contro-riforma, composto da corporazioni che difendono i loro privilegi chiamandoli ampollosamente «diritti acquisiti». Le leggi, quando vengono approvate, sono redatte in modo da produrre risultati parziali e mediocri".
Per attirare gli investimenti dall'estero è necessaria un’azione politica che determini, in maniera stabile, un sentimento di tranquillità, riconosciuto in lungo e in largo. Non trasmettere all'esterno sicurezza, non fa altro che danneggiarci. Fiducia é la parola d'ordine proprio perché, come ci ricorda l’editoriale di Romano: “non si cresce, nel mondo d'oggi, senza la fiducia dei mercati internazionali e i capitali degli investitori stranieri. E non si crea fiducia se il governo non riesce a sconfiggere con qualche cambiamento reale e immediatamente visibile, quei partiti della contro-riforma che sono da troppo tempo i veri padroni dell'Italia”.


Canzone del giorno:  Mi fido di te (2005) - Jovanotti
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domenica 14 settembre 2014

Arte


"Ti sei mai chiesto perché la gente sì interessa all'arte?
Perché è l'unico segno del nostro passaggio sulla terra". 


dal film Quasi amici (2011) - Regia di Olivier Nakache e Eric Toledano 



Canzone del giorno:  The Art (1995) - Nina Hagen
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giovedì 11 settembre 2014

Questioni di principio

"Si tratta di una questione di principio".
La frase è lapidaria. Il concetto sembrerebbe espresso in maniera chiara.
Eppure il consiglio è di stare il più possibile alla larga dagli individui che, all'interno di una discussione (qualunque essa sia!), decidono di esternare la frase magica sui "principi" (che di magico non ha proprio nulla!). 
Al contrario, sarebbe necessario che un legislatore, un Papa, un illusionista, un businessman (o una businesswoman) riuscisse a imporre al mondo intero, il divieto assoluto di tal enunciazione  (sia in luogo pubblico che privato).
Un Governo che si rispetti dovrebbe fare di tutto per portare avanti iniziative per contrastare il propagarsi dell'infezione.
Un Parlamento serio (eletto o meno con il sistema delle preferenze) potrebbe emanare, in un battibaleno, una legge sintetica ed efficace, magari di un solo articolo, più o meno del seguente tenore: "È fatto divieto assoluto in ogni luogo (stanze da letto e luoghi sacri compresi) di utilizzare durante ogni sorta di colloquio e discussione la seguente frase (o frasi similari): "La mia é una questione di principio".
L’inosservanza della norma dovrebbe comportare per il soggetto la reclusione da tre mesi a diciotto mesi.
Se proprio non lo si deve arrestare, che almeno lo si punisca con un’ammenda a partire da (almeno) 10.000 euro.
In nome di assurde “questioni di principio” si mettono in campo rigidità e quisquilie che nulla hanno a che fare con i valori di uno spirito libero.
Il moralizzatore di turno tira in ballo “le questioni di principio” non accorgendosi della trave piantata nel suo occhio. Il medico spocchioso o l’avvocato superbo, mette in campo fantasmagorici “principi” e dimentica la medaglia vinta come evasore fiscale. In certi casi ci si può anche imbattere in artigiani e babysitter virtuosi in tema di “questioni di principio” ma privi di professionalità e senso del dovere. Per non parlare poi di carrieristi e nullafacenti, campioni nell’arte di attenersi a “sani” princìpi.
Contro ogni rigidità di pensiero, contro i dogmi che impediscono di agire, contro ogni ipocrisia dialettica, è indispensabile che qualcuno sbatta in galera il paladino di turno o quanto meno lo condanni a sganciare i danee (come direbbero i milanesi).
D’altronde, come diceva il grande Groucho Marx, “Questi sono i miei principi, e se non vi piacciono ne ho degli altri”.


Canzone del giorno:  Man Of Principle (1993) - Jethro Tull
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mercoledì 10 settembre 2014

Nascisti

"Vedevo l'altro giorno in una masseria un bambino di pochi mesi che gattonava con una rapidità gioiosa, cercava ogni tanto di alzarsi e tendeva la mano verso il cielo. Era uno spettacolo bellissimo, quel cucciolo d'uomo, la promessa di una vita sorgiva che albeggiava alla scoperta del mondo. Ho pensato in quel momento che per uscire dalla crisi e dalla sfiga che ci avvolge ci vorrebbe un movimento civile, politico e culturale nascista. È oggi il tema centrale, d'Italia e d'Occidente: si è spento lo spirito di natività e il gusto di partorire. Persone, opere, idee.
Si contano i declini, gli aborti, le demolizioni, la vecchiaia e la perdita; non c'è animo per fondare, costruire, proiettare, procreare. Famiglie striminzite, grandi imprese sparite, voluttà di decadenza, tutta una conta di cadaveri. Ci priviamo della grazia dello stato nascente e degli amori sorgivi.
Abbiamo il record di denatalità, segno che non si ama il futuro e si vuole finire coi presenti. L'assillo del pianeta è invece l'eccesso di nascite, la sovrappopolazione. La vitalità di un Paese si misura dal desiderio di veder nascere e fiorire, inseminare e generare. La base di una società, il senso più vivo della sua continuità, è essere eredi gravidi, cioè figli di storia e madri di futuro. La nascita è un progetto di vita, è un'apertura al mondo, alla storia e all'avvenire. Ci vorrebbe una corrente nascista, opposta al nichilismo, al cupio dissolvi, al desiderio d'estinzione. Ingravidate il futuro. All'armi siam nascisti".

Marcello Veneziani, Cucù (da Il Giornale del 10/11/2014)


Canzone del giorno:  Born Country (1997) - Alabama
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lunedì 8 settembre 2014

Sonno


"Dio benedica chi ha inventato il sonno, mantello che avvolge i pensieri di tutti gli uomini, 
cibo che soddisfa ogni fame, peso che equilibra le bilance e accomuna il mandriano al re, 
lo stolto al saggio".

Miguel de Cervantes (1547 - 1616)



Canzone del giorno:  Slumber (1994) - Bad Religion
Clicca e ascolta: Slumber....

venerdì 5 settembre 2014

Embargo

Embargo russo con una serie di misure protezionistiche che ostacolano le importazioni agricole dai paesi occidentali.  La crisi in Ucraina continua a creare contraccolpi internazionali. L’Unione europea ha inasprito le sanzioni a carico della Russia e, come risposta, Putin & C. hanno deciso di giocare la carta del blocco delle frontiere ai cibi europei e americani.
La prima alleata commerciale della Russia è la Germania.
Nel corso del 2013, l’Italia ha esportato in direzione di Mosca merci per un totale di 10 miliardi di euro circa.
Scambi a rischio che possono veramente far male agli imprenditori che esportano in Russia. Pesche nettarine e mele Granny Smith potrebbero restare sugli alberi: senza domanda la raccolta diviene soltanto un costo per il produttore. Tir che iniziano a restare fermi senza niente da caricare e situazione dalle conseguenze devastanti per molti.
Rappresaglia commerciale di Putin nonostante la Russia importi dall’Unione Europea almeno il 30 per cento dei cibi che i cittadini ingeriscono.
Chi vince? Chi perde? Difficile da dirsi. Di sicuro, al momento, i prezzi dei beni alimentari in vendita in Russia tenderanno ad aumentare (dal 5 al 15 per cento, si presume) e alcuni cibi saranno introvabili nei supermercati.
Dalle nostre parti il prezzo di frutta e vegetali vari (già in calo da alcuni mesi) potrebbero ulteriormente abbassarsi e sono tanti gli imprenditori (non soltanto del comparto agro-alimentare) che potrebbero risentire gravemente del blocco.
Un’inchiesta del Sole 24 Ore evidenzia che Il persistente indebolimento dell'economia russa non è solo un effetto delle sanzioni. Gravano, altrettanto e più, la mancata introduzione di riforme strutturali e il calo dei margini di profitto nell'industria. Sin dalla guerra con la Georgia, nel 2008, Putin ha posto le riforme in secondo piano, pensando di ristabilire le prerogative dell'ex regime sovietico e finendo col fare della Russia una potenza tendenzialmente autarchica”.
L’indagine giornalistica ci ricorda che “La storia sembra ripetersi come ai tempi delle presidenze di Jimmy Carter e Ronald Reagan quando, dopo l'invasione dell'Afghanistan e il colpo di stato in Polonia, fu stabilito l'embargo sull'export di tecnologia all'Urss per la costruzione del gasdotto siberiano”, per poi concludere sottolineando (così và il mondo!) che “la crisi ucraina è assunta come un alibi dai politici di entrambi i campi per giustificare le difficoltà economiche interne”.


Canzone del giorno:  Stop (1988) - Sam Brown
Clicca e ascolta: Stop....

mercoledì 3 settembre 2014

Passo dopo Passo


Natangelo, da Il Fatto Quotidiano


















Canzone del giorno:  Paso Doble (1987) - Paolo Conte
Clicca e ascolta: Paso....

martedì 2 settembre 2014

L'inferno

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. 
Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. 
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, dargli spazio.


Italo Calvino da "Le città invisibili" (Einaudi - 1972)



Canzone del giorno:  The Barricades of Heaven (1996) - Jackson Browne
Clicca e ascolta: The Barricades....

lunedì 1 settembre 2014

Playlist Agosto 2014

1.      AC/DC, If Your Dare – (The Razors Edge  – 1990) – Osare
2.      Spandau Ballet, True – (True – 1983) – La Verità
3.      Alex Britti, Meno di zero – (.23 – 2009) – Meno
4.      Maritime, Apple of My Irony – (Human Hearts – 2011) – Ironia
5.      Joni Mitchell, Sometimes I’m Happy – (Both Sides Now – 2000) – Ode al giorno felice
6.      Level 42, Hot Water – (True Colours – 1984) – Relax
7.      Joe Bonamassa, So, I’ts Like That – (So, I’ts Like That – 2002) – Così
8.      The Fray, The Wind – (Scars & Stories – 2012) – Il vento
9.      The Cure, If only Tonight We Could Sleep – (Kiss Me Kiss Me Kiss me – 1987) – Materassi
10.  Irene Grandi, Il tuo cuore è il mio letto – (Prima di partire – 2003) – Er letto
11.  Donna Summer, I Remember Yesterday – (I Remember Yesterday – 1977) – Melodie
12.  James Blunt, Same Mistake – (All The Lost Souls – 2007) – Sbagli
13.  Mina, Aspettando l’alba – (Selfie – 2014) – Selfie