"Il 22
ottobre scorso, il primo ministro delle lasche intese Enrico Letta annunciò in
televisione a Lilli Gruber: «Abbiamo deciso di assumere cinquecento giovani per
la digitalizzazione del patrimonio culturale italiano». Entusiasmo nelle case
di migliaia di neolaureati: ma allora è vero che con la Cultura si mangia. In
settimana è uscito il bando ufficiale e si è scoperto che non di assunzione si
trattava, ma di tirocinio per dodici mesi (non rinnovabili). I fortunati
vincitori di C Factor lavoreranno a tempo pieno per 416 euro lordi al mese,
senza ferie né buoni pasto. Considerato che a Roma una stamberga in affitto ne
costa almeno 400, netti e possibilmente in nero, il vero requisito per gli
aspiranti digitalizzatori non è la laurea con il massimo dei voti né la buona
conoscenza dell’inglese, come recita il bando, ma una famiglia benestante alle
spalle che sia in grado di mantenerli per un anno nella Capitale. La famosa
uguaglianza dei punti di partenza.
La
globalizzazione che doveva esportare la democrazia occidentale in Asia ha
importato lo sfruttamento asiatico in Occidente. Negli Usa le aziende tornano a
investire in patria perché gli americani stremati dalla crisi accettano
compensi indonesiani. Così diminuiscono i disoccupati, ma non i poveri.
L’articolo 36 della Costituzione Italiana recita: «Il lavoratore ha diritto a
una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni
caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e
dignitosa». Buona questa".
Massimo Gramellini, Buongiorno (La Stampa - 14/12/2013)
Canzone del giorno: When The Love Factor's High (2008) - Alan Jackson
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