Giuseppe Marino su Il
Giornale ha definito l'affare Datagate come uno "scandalo di
plastica".
Non ha tutti i torti: "tutti spiano tutti, lo sapevamo, lo sappiamo, continuerà cosi. Ma è interessante notare quanti falsi miti e contraddizioni abbia svelato questo scandalo di plastica. Già nello scorso giugno le rivelazioni del Guardian e di altri quotidiani europei ci avevano confermato che siamo tutti spiati da Prism e altri simili sistemi tecnologici, che sostanzialmente raccolgono dati a strascico. I leader europei all’epoca si erano limitati a dichiarazioni di circostanza, Angela Merkel in Germania era addirittura stata accusata di sottovalutare la questione. Appena si scopre che intercettano pure il suo cellulare scoppia una crisi diplomatica".
Ascoltare le conversazioni dei diplomatici o intercettare il contenuto delle telefonate dei leader internazionali non sempre riesce a conciliarsi con gli obiettivi di sicurezza internazionale e di lotta al terrorismo ma ogni Stato europeo é al corrente di come funziona il sistema. Una rete di cavi sottomarini a fibra ottica transita per tutto il Mediterraneo e trasporta miliardi di byte stracolmi di comunicazioni in chiaro, compresi segreti politici e industriali.
Chi si scandalizza più di tanto e parla di violazioni, si addentra su terreni cosparsi d'ipocrisia più che di tutela della privacy.
Scrive Marino: "Viene il dubbio che stavolta ci si sia accalorati così tanto sul Datagate soprattutto perché ha consentito di deviare l’attenzione dai ben più importanti temi sul piatto del vertice di Bruxelles che, come tutti gli ultimi summit europei, difficilmente riesce a produrre decisioni importanti sui dossier reali, quelli dove gli interessi nazionali sono in conflitto. A pensar male, ai leader farebbe comodo un Datagate per ogni vertice, negli ultimi tempi. Infine l’ultima nota stonata. Ma non ci avevano detto che bisognava assolutamente salvare l’italianità di Telecom, perché era un asset strategico e perché le nostre conversazioni altrimenti sarebbero state a rischio intercettazioni? Addio a un’altra foglia di fico: siamo spiati già benissimo così".
Non ha tutti i torti: "tutti spiano tutti, lo sapevamo, lo sappiamo, continuerà cosi. Ma è interessante notare quanti falsi miti e contraddizioni abbia svelato questo scandalo di plastica. Già nello scorso giugno le rivelazioni del Guardian e di altri quotidiani europei ci avevano confermato che siamo tutti spiati da Prism e altri simili sistemi tecnologici, che sostanzialmente raccolgono dati a strascico. I leader europei all’epoca si erano limitati a dichiarazioni di circostanza, Angela Merkel in Germania era addirittura stata accusata di sottovalutare la questione. Appena si scopre che intercettano pure il suo cellulare scoppia una crisi diplomatica".
Ascoltare le conversazioni dei diplomatici o intercettare il contenuto delle telefonate dei leader internazionali non sempre riesce a conciliarsi con gli obiettivi di sicurezza internazionale e di lotta al terrorismo ma ogni Stato europeo é al corrente di come funziona il sistema. Una rete di cavi sottomarini a fibra ottica transita per tutto il Mediterraneo e trasporta miliardi di byte stracolmi di comunicazioni in chiaro, compresi segreti politici e industriali.
Chi si scandalizza più di tanto e parla di violazioni, si addentra su terreni cosparsi d'ipocrisia più che di tutela della privacy.
Scrive Marino: "Viene il dubbio che stavolta ci si sia accalorati così tanto sul Datagate soprattutto perché ha consentito di deviare l’attenzione dai ben più importanti temi sul piatto del vertice di Bruxelles che, come tutti gli ultimi summit europei, difficilmente riesce a produrre decisioni importanti sui dossier reali, quelli dove gli interessi nazionali sono in conflitto. A pensar male, ai leader farebbe comodo un Datagate per ogni vertice, negli ultimi tempi. Infine l’ultima nota stonata. Ma non ci avevano detto che bisognava assolutamente salvare l’italianità di Telecom, perché era un asset strategico e perché le nostre conversazioni altrimenti sarebbero state a rischio intercettazioni? Addio a un’altra foglia di fico: siamo spiati già benissimo così".
Canzone del giorno: Cell Phone Blues (2010) - Nnenna Freelon