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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

sabato 27 luglio 2024

Tregua

Anche quest’anno, prima delle Olimpiadi di Parigi 2024, è stata firmata la risoluzione per la Tregua olimpica. Anche quest’anno, come è sempre stato dal 1992 a oggi, nessuno nei cinquanta stati che sono in guerra, o civile o contro qualcun altro, abbasserà le armi. Va detto che funzionò poche volte anche nell’Antica Grecia. Diamo sempre troppa fiducia allo sport. Lo farciamo sempre di valori positivi, ricerchiamo belle storie dal lieto fine, come la Tregua di Natale e quella partita tra i soldati francesi e tedeschi che sino a poco prima si erano sparati e uccisi. E che hanno continuato a farlo dopo. Altri sono gli esempi di sport capace di unire le persone in guerra. Molte sono leggende, altri falsi storici, alcuni riguardano la dinamica del gioco, non certo della competizione. Il filosofo e psicologo Otto Rank scrisse già nel 1910 che “la dinamica sportiva competitiva, soprattutto sotto le effigi nazionali, è un pericoloso atto esaltatorio della volontà di dominio di un popolo che si identifica in uno stato. E tutto ciò può far esplodere pericolosi regionalismi e nazionalismi”. Come accadde con Gavrilo Princip, l’uomo che sparò all’arciduca Francesco Ferdinando: la sua intolleranza verso la madre patria Austria crebbe a dismisura in una palestra di ginnastica di Sarajevo, dove veniva propagandato il fatto che si dovesse ambire a competere per la bandiera serba e non per quella dell’Impero austroungarico. La Tregua olimpica però è stata indetta. Le Olimpiadi di Parigi 2024 sono iniziate. La speranza di una pace prossima c’è sempre. Non si rifiuta mai una corda quando si sta cercando di lottare contro la corrente di un fiume.

Giovanni Battistuzzi, Il Foglio (27/7/2024)

Canzone del giorno: What a Wonderful World (1967) - Louis Armstrong
Clicca e ascolta: What a....