Se hanno ragione coloro che pensano che siamo ormai entrati in un mondo multipolare, con tante grandi e medie potenze che contano e competono fra loro sul piano globale e su quello regionale, una democrazia come la nostra, con le nostre tradizioni, corre serissimi rischi. Il principale è che la nostra frammentazione politica, il nostro multipartitismo esasperato, sia sfruttato da qualunque potenza abbia interesse a influenzare le scelte italiane. Ne seguirebbe una situazione per cui diversi nostri partiti, o correnti di partito, diventerebbero i referenti (i clienti) di una pluralità di grandi e medie potenze. Rendendo l’Italia incapace di perseguire i propri interessi nazionali.
Angelo Panebianco, Corriere della Sera (23/6/2023)
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