nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

lunedì 28 novembre 2022

Al buio e senz'acqua

La mancanza di energia nella capitale ucraina per colpa dei bombardamenti russi ha l’aspetto di una storia da cattiva fantascienza. La città è la prima in Europa per numero di palazzi alti più di dodici piani – quindi sopra i trentacinque metri – e questo sviluppo veloce, anche più di Londra, era un motivo di orgoglio in tempo di pace. Sono quartieri residenziali densi, che ospitano una parte enorme dei tre milioni di abitanti della capitale. In tempo di guerra, ora che Putin ha trovato il modo di ricattare l’Ucraina con la distruzione dei servizi base per i civili, sono una scena cupissima. File e file di palazzi da diciotto o ventiquattro piani, con migliaia di appartamenti, spiccano neri contro il cielo che è un po’ più chiaro soltanto grazie ai alla luminescenza creata dai fari delle macchine. L’acqua corrente fin lassù non ci arriva. La connessione Internet va a singhiozzo. La temperatura fluttua attorno allo zero, ma tutti sanno che tra poco scenderà di altri dieci gradi. Gli edifici fortunati hanno il riscaldamento con i termosifoni collegati alle centrali termiche ancora funzionanti, quelli sfortunati hanno (avevano) soltanto il riscaldamento elettrico e per ora vanno avanti conservando il tepore delle ore di luce. Senza acqua corrente, per scaricare i bagni ci vogliono taniche e secchi e neve sciolta. Circa il settanta per cento degli edifici della capitale non ha energia elettrica e il sindaco Vitali Klitschko ha annunciato l’evacuazione parziale della città verso i sobborghi. [...] La capacità dell’Ucraina di rimettere le cose a posto e di ripristinare la rete elettrica si degrada bombardamento dopo bombardamento e presto o tardi varcherà il punto di non ritorno. Quaranta squadre di tecnici sparse in tutto il Paese lavorano ventiquattr’ore al giorno per tenere in piedi il sistema, cambiano allacciamenti, riparano impianti, smistano i carichi, impongono turni senza energia. È la strategia ingegneristica del soft failing, il collasso graduale che ritarda il più possibile la mortedel sistema. Ma più di tanto non è possibile fare. La lotta va avanti da due mesi, si comincia a vedere il fondo. [...] Nel buio, gli ucraini hanno inteso il senso della sfida e per ora non si lamentano e non c’è panico. Capiscono che è Putin che li vuole esposti al freddo, si va verso un’altra prova collettiva di resistenza. Le stazioni di servizio, le cliniche, le stazioni della metro e alcuni supermercati offrono prese elettriche per ricaricare i telefoni. «Tutti stanno cercando un modo per cavarsela in questa situazione – dice Petro – e lo trovano». C’è da vedere quanto durerà questo spirito ucraino nei mesi che vengono, perché se verrà a mancare l’unica salvezza è spostarsi verso l’Europa riscaldata.

Daniele Raineri, Repubblica (25/11/2022)

Canzone del giorno: Naked City (1980) - Kiss
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domenica 27 novembre 2022

Impresso

Non è possibile o non è facile mutare col ragionamento ciò che da molto tempo si è impresso nel carattere.

Aristotele (383 a.C. - 322 a.C.), Etica Nicomachea


Canzone del giorno: Orientamento (2012) - Alice
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venerdì 25 novembre 2022

Rivolta iraniana

Immaginate di leggere una notizia come questa: Monica Bellucci arrestata per i post provocatori contro il governo pubblicati sui suoi canali social rischia una condanna a morte. Immaginate la reazione. Ora traslate la notizia e spostatela qualcosa come tremilacinquecento chilometri verso Est (la distanza tra Roma e Teheran) e cercate di avere la stessa reazione. Sussultate. Indignatevi. Gridate che la libertà è un valore da difendere anche a costo della vita. No, non ci riusciamo. Ma non è colpa nostra. A parte pochi attivisti (penso al partito radicale che ostinatamente cerca di mantenere viva l’attenzione sulla rivolta dei giovani iraniani con prove di manifestazioni e scioperi della fame) la maggioranza di noi tutti pensa all’Iran come a qualcosa di troppo distante e si accalora più per una maglietta idiota indossata in un programma tv. Ma in Iran si continua a morire, per difendere la libertà. E ogni famiglia, ogni madre e ogni padre, sa che la sera il figlio e la figlia potrebbero non rientrare a casa. Più di 500 morti e di questi 58 sarebbero minorenni o addirittura bambini. E ieri sì, hanno anche arrestato due attrici famose, Hengameh Ghaziani e Katayoun Riahi – che si sono mostrate senza il velo obbligatorio e hanno espresso solidarietà con le proteste che da oltre due mesi scuotono la Repubblica islamica, dal 16 settembre in cui è morta Mahsa Amini, la vittima numero zero, uccisa dalla polizia morale perché portava male il jihab. Hengameh Ghaziani e Katayoun Riahi, chi sono costoro? Sono volti noti del piccolo e grande schermo, vincitrici di premi e molto popolari. Ma non solo. Non nascono come modelle o influencer per poi tentare la carriera artistica, sono donne che hanno studiato, attive nei movimenti per la difesa dei diritti umani, impegnate in associazioni caritatevoli. Per questo fanno ancora più paura al regime. Le ho cercate su Google, perché per chiunque nel mondo occidentale, sono nomi sconosciuti. […]Intanto sugli account social degli attivisti e delle associazioni umanitarie che riescono a diffondere i post in arrivo dall’Iran, dove Internet è bloccato, scorrono video e scene di orrore. Scontri a fuoco per le strade, maree di giovani in jeans e senza velo che cercando di scappare alle rappresaglie delle milizie del regime, corpi di ragazzi e ragazze riversi a terra in pozze di sangue, corpi avvolti nelle lenzuola bianche della morte, parenti e famiglie che piangono le vittime. Difficile capire il numero dei morti. Per il gruppo Iran Human Rights la repressione statale ha provocato almeno 378 morti, tra cui 47 bambini. Secondo Amnesty International almeno 21 persone sono state accusate di reati che potrebbero portare alla pena di morte mentre le autorità hanno già emesso condanne a morte per sei persone che protestavano in piazza. Ma come sempre, sono i bambini a colpire di più, anche il nostro distante immaginario. Secondo Hra sono 46 i ragazzi e 12 le ragazze sotto i 18 anni uccise dall’inizio delle proteste. Solo nell’ultima settimana le forze di sicurezza avrebbero ucciso 5 bambini. […] I servizi di sicurezza iraniani negano ogni responsabilità, dando la colpa ai terroristi, con formule di rito che le famiglie delle vittime hanno imparato a conoscere. Le morti, secondo le autorità, hanno sempre cause esterne: malattie pregresse, attacchi di cuore, suicidi, terroristi, fantomatici «stranieri». Ma i giovani continuano a scendere in piazza e il loro messaggio è chiaro. Potete uccidere noi, ma non ucciderete il nostro messaggio. E più li uccidono, più il loro messaggio diventa virale e difficile da fermare.

Caterina Soffici, La Stampa (22/11/2022)

Canzone del giorno: Infinite Dreams (1988) - Iron Maiden
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mercoledì 23 novembre 2022

Camice nero

Il medico del paese va in pensione e al suo posto arriva un dottore africano, Enok Rodrigue Emvolo. Vive in Italia dal 2005 e nessuno ha mai avuto nulla da ridire sulle sue qualità professionali. Eppure, tra i pazienti c’è chi gli suggerisce di andare a pascolare le pecore e chi, anziché «dottore», lo chiama con disprezzo «il senegalese», lui che tra l’altro è nato in Camerun, esasperandolo al punto da indurlo a manifestare il desiderio di trasferirsi altrove. Solo una minoranza dei pazienti di Fagnano Olona lo discrimina, ci mancherebbe, ma la tutela del buon nome di una comunità giustamente preoccupata di non passare per razzista non sembra il tema principale di questa storia, che ha piuttosto a che fare con il racconto dominante sull’immigrazione. Che cosa dice quel racconto?
1. Se i migranti africani vengono mal sopportati da una parte dei residenti, non dipende dal colore della pelle, ma solo dal fatto che non sanno integrarsi. Ebbene, il dottor Emvolo si è laureato in Italia e parla l’italiano anche meglio di alcuni sottosegretari.
2. Quando non delinquono o non vivono a ufo, i migranti accettano lavori infimi e paghe al ribasso che finiscono per impoverire tutti quanti. Ebbene, il dottor Emvolo esercita con successo una professione prestigiosa da parecchi anni (ne ha 48). Dunque, quei tanti o pochi che gli mancano di rispetto non gli contestano la preparazione o l’integrazione, ma la pigmentazione.
Come si dice? Loro non sono razzisti, è proprio lui che è nero.

Massimo Gramellini, Il Caffè (Corriere della sera - 16/11/2022)

Canzone del giorno: Vengo dalla luna (2003) - Carapezza
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lunedì 21 novembre 2022

World Cup Qatar

“Noi abbiamo bloccato il nostro campionato più bello del mondo, per dare spazio ai Mondiali in Qatar. Un Paese che non è tradizionalmente calcistico. Quando mai in Qatar hanno giocato a pallone? Quando mai lì c’è stato un campionato di calcio? Dove giocavano? Nei pozzi di petrolio? Non c’era spazio. C’erano le trivelle. Si dovrebbero ritirare tutti da questo Mondiale. Un Paese dove tutti gli abitanti, i qataresi sul loro zerbino hanno scritto Diritti umani. E loro li calpestano ogni giorno. Avete sentito cosa hanno detto degli omosessuali? Tutti i tifosi e gli addetti ai lavori saranno chiusi in una Fan Zone, in uno spazio ristretto, e se poi escono da lì saranno arrestati. E noi chiudiamo il campionato per tutto questo?. E la Rai ha speso 200 milioni per prendere i diritti di questi Mondiali?”

Fiorello, Aspettando Viva Rai2! (15/11/2022)

Canzone del giorno:  A Change Is Gonna Come (1964) - Sam Cooke
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sabato 19 novembre 2022

Insonnia


Che cos'è l'insonnia se non la maniaca ostinazione della nostra mente a fabbricare pensieri, ragionamenti, sillogismi e definizioni tutte sue, il suo rifiuto di abdicare di fronte alla divina incoscienza degli occhi chiusi o alla saggia follia dei sogni?

Marguerite Yourcenar (1903 - 1987) - Memorie di Adriano (1951)


Canzone del giorno: My Mind Is Gone (1996) - ZZ Top
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mercoledì 16 novembre 2022

Post Scriptum Film

La Stranezza

REGIA: Roberto Andò
INTERPRETI: Toni Servillo, Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Renato Carpentieri, Luigi Lo Cascio, Donatella Finocchiaro, Rosario Lisma, Galatea Ranzi, Aurora Quattrocchi, Tuccio Musumeci, Fausto Russo
SCENEGGIATURA: Massimo Gaudioso, Ugo Chiti
FOTOGRAFIA: Maurizio Calvesi
MUSICHE: Michele Braga, Emanuele Bossi
DURATA: 103'
USCITA: 27/10/

Sono molteplici i motivi per andare nelle sale cinematografiche e gustarsi “La stranezza”, l’ultimo film di Roberto Andò. Il primo fra tutti è l’accorato omaggio del regista al fascino del palcoscenico teatrale. Il mondo del teatro è da sempre un tema ricorrente nel cinema e la macchina da presa di Andò ci conduce, con delicatezza e incanto, all’interno di una storia semplice che ha proprio a che fare con una strampalata compagnia di attori di un teatro amatoriale. Nel 1920 Luigi Pirandello (un superbo Tony Servillo), in un momento di forte crisi d’ispirazione che lo divora, ritorna in Sicilia e, costretto a trattenersi più del previsto nella sua città natale, conosce casualmente due becchini (gli esilaranti e grotteschi Valentino Picone e Salvatore Ficarra) con la passione per l’arte del teatro. Il grande letterato siciliano è ossessionato da un’idea “strana” e indefinita di come creare una nuova e originale commedia. Cerca di riflettere, di scrivere, di concentrarsi ma è assalito da visioni spettrali, angosce, ricordi e apparizioni. Come scriveva al figlio “Ho già la testa piena di nuove cose! Tante novelle… E una stranezza così triste, così triste: Sei personaggi in cerca d’autore: romanzo da fare”. Sì perché la grande singolarità del film di Andò è di far rivivere al pubblico la magia della strada creativa che porterà Pirandello a scrivere e mettere in scena l’opera più caratteristica della sua produzione drammaturgica. Il teatro nel teatro pirandelliano trova così una sua peculiare genesi fra sgangherati attori che vivono la loro passione recitativa all’interno di una piccola comunità di provincia contraddistinta da povertà, ignoranza e contraddizioni sociali. E l’originalità cinematografica diviene tale da trasformare il pubblico in sala in tanti Servillo-Pirandello che, come se si trovassero dietro le quinte di un teatro, scrutano incuriositi e appassionati quanto accade sul palco. E quando, nel finale del film, il regista propone il momento del debutto di “Sei personaggi in cerca di autore” al Teatro Valle di Roma e il bravo Luigi Lo Cascio recita da mattatore il ruolo di capocomico, ci si ritrova come tanti “privilegiati” spettatori di una pièce che, da quel momento in poi, diverrà un successo mondiale.

Canzone del giorno:  As The Spirit Sings (2021) - John McLaughlin
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lunedì 14 novembre 2022

Er merito

Merito dite? eh ppoveri merlotti!
Li quadrini, ecco er merito, fratelli.
Li ricchi soli sò bboni, sò bbelli,
Sò ggrazziosi, sò ggioveni e ssò ddotti.

A l’incontro noantri poverelli
Tutti schifenze, tutti galeotti,
Tutti deggni de sputi e de cazzotti,
Tutti cucuzze in càmmio de scervelli.

Fa’ ccomparí un pezzente immezzo ar monno:
Fussi magàra una perla orientale,
«Presto cacciate via sto vagabbonno.»

Tristo chi sse presenta a li cristiani
Scarzo e ccencioso. Inzíno pe le scale
Lo vanno a mmozzicà ppuro li cani.

Giuseppe Gioacchino Belli (1791 - 1863) - Sonetto, 3 aprile 1836

Canzone del giorno:  Just Because You Can (2010) - Chaterine Russell
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sabato 12 novembre 2022

La gabbia dei ricordi


"Pericoloso entrare senza frustino nella gabbia dei ricordi. Mordono".

Gesualdo Bufalino (1920 - 1996), Il Malpensante (1997)


Canzone del giorno: Remember (1961) - Anita O'Day
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mercoledì 9 novembre 2022

La postura smarrita

Mi preoccupano gli appelli a favore della didattica a distanza lanciati da alcuni collettivi studenteschi. Dopo l’esperienza terribile della pandemia, come si fa a non capire che le lezioni virtuali danneggiano soprattutto gli studenti? L’autentico insegnamento, si sa, non può prescindere dall’esperienza umana e intellettuale che si compie nelle aule, ogni giorno, in un mondo vivo e reale, fatto di incontri e scambi concreti tra professori e discenti. Ridurre questa esperienza a una relazione virtuale significherebbe trasformare l’istruzione in uno sterile mercato di lauree e diplomi e gli studenti in clienti da fidelizzare. In diversi atenei la cosiddetta didattica mista si è rivelata un fallimento: molti dei posti disponibili sono rimasti vuoti. Dopo quasi due anni di incertezza, ora è importante riconquistare la «postura» smarrita: svegliarsi al mattino e arrivare a lezione in orario educa a gestire con rigore le proprie responsabilità. Prorogare il doppio regime (presenziale e telematico) laddove non è necessario, significa ritardare il ritorno alla normalità e sostenere una pericolosa istruzione on demand. Anziché cavalcare l’onda del virtuale, sarebbe opportuno per gli studenti rivendicare un radicale cambio di passo: la necessità di avere buoni insegnanti, il diritto di studiare per diventare migliori e non solo per apprendere un mestiere, il ritorno a un’educazione libera dalle pressioni del mercato e del profitto, la garanzia di frequentare edifici sicuri, la certezza del sostegno a coloro che hanno problemi economici o che sono affetti da disabilità. Se non si riducono le ataviche disuguaglianze, è illusorio parlare di «merito». L’autentico merito presuppone delle precondizioni che, contro i privilegi sociali e di casta, puntano ad offrire a tutti le stesse opportunità. Destinare i fondi del Pnrr solo al digitale non servirà a favorire un’istruzione di qualità per formare cittadini colti e dotati di senso critico.

Nuccio Ordine, Corriere della Sera (2/11/2022)

Canzone del giorno: Lounge Act (1991) - Nirvana
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domenica 6 novembre 2022

Post Scriptum Film

Il Colibrì

REGIA: Franccessca Archibugi
INTERPRETI: Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Bèrènice Bejo, Nanni Moretti, Laura Morante, Sergio Albelli, Alessandro Tedeschi, Benedetta Porcaroli, Massimo Ceccherini
SCENEGGIATURA: Francesca Archibugi, Laura Paolucci, Francesco Piccolo
FOTOGRAFIA: Luca Bigazzi
MONTAGGIO: Esmeralda Calabria
DURATA: 126'
USCITA: 14/10/

Quando si ha a  che fare con delle trasposizioni cinematografiche di opere letterarie, è facile imbattersi nel classico luogo comune: “I film sono sempre peggiori dei romanzi da cui sono tratti“. Tratto dall’omonimo e famoso romanzo di Sandro Veronesi, “Il Colibrì“ è un film che rischiava di impantanarsi fra le molteplici complessità di un corpo letterario suggestivo e originale. Francesca Archibugi, sicuramente cosciente dell’ardua sfida, per trovare il giusto equilibrio fra il testo e la sua interpretazione personale, si è affidata a un cast di eccezione, facendosi coadiuvare nella sceneggiatura da autori di rilievo come Francesco Piccolo e Laura Paolucci nonché ingaggiare un pregevole e raffinato direttore della fotografia come Luca Bigazzi. Il romanzo di Veronesi è pieno di vita ma, nello stesso tempo, colmo di dolore e morte. È il racconto di un uomo che tenta, e spesso ci riesce, di rimanere sempre uguale a se stesso. La regista cerca di restare fedele alla struttura portante del romanzo e ripercorre con innumerevoli flash back a incastro le vicissitudini del protagonista (come al solito un Francesco Favino in piena forma e credibile nel ruolo che interpreta) che si svolgono dai primi anni ‘70 ai giorni nostri e, alla fine, anche in un futuro prossimo. E qui si ritorna al “luogo comune”: sicuramente per i tanti lettori del libro di Veronesi, il film riesce a presentarsi come un efficace adattamento pur non sempre cogliendo i tanti momenti di emozione e poesia che si ritrovano fra le pagine del romanzo. Coloro che, invece, non hanno avuto a che fare con il libro, si ritroveranno a vedere un film forse un po’ troppo stracarico di drammi, ma nel quale la regista cattura il pubblico con le sensibilità, le ansie e le complessità dei tanti personaggi che, con il moltiplicarsi degli avvenimenti, diventano sempre più interessanti nel loro percorso di vita.


Canzone del giorno: Caro amore lontanissimo (2022) - Marco Mengoni
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venerdì 4 novembre 2022

Affascinante


Mi piace il lavoro, mi affascina completamente; potrei rimanere seduto per ore e ore a guardare qualcuno che lavora.

Jerome K. Jerome (1859 - 1927)




Canzone del giorno: Soul Eyes (2016) - Kandace Springs feat Terence Blanchard
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mercoledì 2 novembre 2022

Lavoro ministeriale

 

Makkox, da google.it



























Canzone del giorno: Sittin' in My Dark Room (1971) - John Lee Hooker
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martedì 1 novembre 2022

Playlist Ottobre 2022

  1.  Amy Winehouse, Wake Up Alone  – (Back To Black – 2007) – Profilo Alto
  2. Skunk Anansie, Infidelity  (Stoosh – 1996) – Asimmetria
  3. Christopher Cross, Hunger  (Red Room – 2000) – Appetito
  4. Janiva Magness, Turn Your Heart In My Direction  (The Devil Is An Angel Too – 2010) – Il signore delle formiche
  5. Fulminacci, Giovane da un po’  (Tante care cose – 2021) – Spensierata
  6. Jimmy Johnson, Every Day Of Your Life  (Every Day… – 2019) – Educazione etica
  7. Pacifico ft. Gianna Nannini, Tu che sei parte di me  (Dentro ogni cosa – 2009) – Tenersi per mano
  8. Sting, Children’s Crusade  (The Dream of the Blue Turtles – 1985) – Bambini ucraini
  9. Gregg Allman, The Dark Of The Street  (Searching for Simplicity – 1997) – Metaverso
  10. Ray Charles, What Am I Living For  (Volcanic Action of My Soul – 1971) – Sola al comando
  11. Cam, The Otherside  (The Otherside – 2020) – Furbi e saggi
  12. Claudio Baglioni, Pioggia blu  (In questa storia che è la mia – 2020) – Siccità