nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

sabato 27 agosto 2022

No estremismi

Fascisti noi? Mai. Comunisti noi? Ma dai. Anti euro noi? Non ricordo. Anti europeisti noi? Si scherzava. Contro Israele? Solo ragazzate. Con Putin? Altri tempi. Con Orbán? Solo un vecchio amore. La fiamma nel simbolo? Ma che vuoi che sia. Il rapporto con il M5s? Solo un ricordo. Non sappiamo se con l’inesorabile arrivo di settembre, e con l’approssimarsi dunque della data delle elezioni, le cose cambieranno e i toni muteranno. Sappiamo però che le prime tre settimane di campagna elettorale, a differenza di quanto sostenuto in questi giorni dall’indignato collettivo in servizio permanente effettivo, sono state, almeno finora, semplicemente spettacolari. Poche parole fuori posto, poche promesse pazze, pochi colpi sotto la cintura e molti tentativi, a volte spericolati, di dimostrare a tutti, agli elettori, agli osservatori, ai mercati, alle cancellerie, di essere semplicemente normali e di essere plasticamente alternativi non al governo Draghi – che più passano i giorni e più viene descritto dai partiti complici della sua caduta come un governo crollato non per un loro sgambetto, ma per uno svenimento del diretto interessato – ma alternativi al vero governo che tutti vogliono oggi far dimenticare: quello gialloverde. E così tutti i leader, compresi quelli che il governo gialloverde lo hanno fatto nascere, passano il tempo a smussare i propri angoli cercando pretesti per accusare gli altri di essere i veri estremisti. […] C’è qualcuno che non vuole abbassare le tasse? Nessuno ovviamente. C’è qualcuno che non vuole alzare i salari? Nessuno ovviamente. C’è qualcuno che vuole uscire dall’Europa? Nessuno. C’è qualcuno che vuole spostate il baricentro dell’Italia verso la Cina? Nessuno. C’è qualcuno che tifa per l’Italexit? Nessuno, almeno tra i grandi. […] No, noi non faremo finta di non sapere qual è il debito pubblico che ha l’Italia. No, noi non faremo finta di non sapere che l’Italia ha uno spread più alto rispetto a quello della Grecia. No, noi non faremo finta di non sapere che minacciare di non rispettare i vincoli europei significa incrinare la fiducia dell’Italia. No, noi non faremo finta di non sapere che il Pnrr è la spina dorsale su cui dovrà essere costruita l’Italia del futuro. No, noi non faremo finta di non sapere il buon adempimento del Pnrr è la chiave necessaria per attivare lo scudo anti spread della Bce qualora dovesse servire. E dunque, pur con qualche eccezione, lo spartito della campagna elettorale finora è stato chiaro: rassicurare, tranquillizzare, non spaventareExtreme...., non disorientare, non promettere follie e tentare di smussare i propri angoli populisti. Niente urla, niente isterie, niente colpi bassi, o almeno non troppi.

Claudio Cerasa, Il Foglio (23/8/2022)

Canzone del giorno: Extreme Ways (2002) - Moby
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