- Marillon, Garden Party – (Script for a Jester’s Tear – 1983) – Aiuti
- Al Stewart, One Stage Before – (Year of the Cat – 1976) – Prevedere
- Pino Daniele, Napule è – (Terra mia – 1977) – E’ stata la mano di Dio
- Dire Straits, Walk of Life – (Brothers in Arms – 1985) – Camminare
- Harry Connick, Imagination – (20 – 1988) – Lina
- Nerina Pallot, Daily Bread – (Dear Frustrated Superstar – 2001) – Pane quotidiano
- Pacifico ft. Samuele Bersani, Strano che non ci sei – (Una voce non basta – 2012) – Esserci
- Gaye Adegbalola, It Hurts Me Too – (Gaye Without Shame – 2008) – Giustiziato
- Rusty Zinn, Just Like A Fish – (The Chill – 2000) – Tolleranti
- Renga ft. Ermal Meta, Normale – (L’altra meta – 2019) – Ansia di normalità
- Skunk Anansie, My Love Will Fall – (Wonderlustre – 2010) – Diffidenza natalizia
- Santana, Persuasion – (Santana – 1969) – Persuasione
- The Killers, Human – (Day & Age – 2008) – Umana gente
nuovigiorni
"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".
Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)
venerdì 31 dicembre 2021
Playlist Dicembre 2021
giovedì 30 dicembre 2021
Umana gente
"State contenti, umana gente, al quia;
ché se potuto aveste veder tutto,
mestier non era parturir Maria".
Dante Aligheri (1265 - 1321) - Purgatorio, Canto III vv. 37-39
lunedì 27 dicembre 2021
Persuasione
«Un parametro fondamentale perché le Regioni cambino colore e la vita di milioni d’italiani venga stravolta è la percentuale di occupazione in terapia intensiva. Oggi più del 80% dei letti sono per i non vaccinati. E non è giusto. Se le Regioni dal giallo passeranno all’arancione, e speriamo non al rosso, la responsabilità sarà in gran parte di chi ha rifiutato la profilassi anti Covid. Infatti i dati dell’Istituto superiore di sanità ci dicono che una persona non immunizzata di 80 anni ha un rischio 85 volte più alto di finire in terapia intensiva rispetto a un vaccinato. Il rischio è 13 volte più alto tra 60 e 79 anni e 6 volte maggiore tra 40 e 59. Vogliamo ancora parlare di persuasione?».
La maggior parte dei 3 milioni di over 50 non vaccinati non sono animati da ideologia ma da dubbi. Fa di tutta l’erba un fascio?
«Il virus non fa distinzioni tra ideologia ed esitazione. Io posso comprendere chi ha dubbi mentre non giustifico chi in una situazione tanto critica per il Paese, dopo due anni di pandemia, nutre certezze paranoidi: chi dice che il vaccino modifica il Dna e rende sterili, chi blatera su un complotto mondiale di big pharma per il controllo dei popoli, chi sostiene che le bare di Bergamo erano vuote».
Oggi lei è inflessibile, perché?
«È accettabile che 9 italiani su 10 debbano pagare per il comportamento di pochi? Per non parlare dei danni economici che si abbattono su alcune categorie quando le Regioni cambiano colore. L’obbligo vaccinale è un provvedimento duro? Il Covid è durissimo».
Intervista di Margherita De Bac a Sergio Abrignani, immunologo dell'Università Statale di Milano (Corriere della Sera - 27/12/2021)
venerdì 24 dicembre 2021
Diffidenza natalizia
L'anno scorso a Natale non ci si poteva vedere né con tutta la famiglia né con gli amici. Quest'anno si può stare insieme, è il miglioramento che ci ha permesso la scienza, ma le cene e i pranzi saranno all'insegna del sospetto, del pentimento. Soprattutto, sarà un Natale pieno di diffidenza, di timore dei fratelli e dei cugini, e soprattutto dei figli degli altri, e alla fine anche dei propri. In cui quando si avvicina l'ora di andare a casa dei parenti, ti chiedi chi te lo ha fatto fare, e pensi solo che non vedi l'ora che finisca tutto. Quindi fin da quando entri, ti guardi intorno, e capisci che non sai chi è vaccinato, e con quante dosi; quale bambino ha l'età del vaccino e quale altro no; e quei genitori che idee avranno, lo avranno vaccinato? La verità è che da quando c'è il Covid non vuoi più davvero bene a nessuno, cerchi solo di salvaguardare te stesso; speri che i tuoi figli siano dei solitari che se ne stanno chiusi in camera tutta la vita a giocare alla playstation. Ma tutto questo è incoerente: stanno chiusi in camera di pomeriggio, ma la mattina stanno in una classe insieme ad altri venti e cantano a squarciagola le canzoncine di Natale. E proprio adesso che c'è la tregua dalla scuola di venti giorni, li passate andando da una casa all'altra a fare tombole contaminate in cui ci sono in palio soldi contaminati. Tutti andremo a festeggiare il Natale dicendo: ma non è che stiamo facendo una cazzata? Tutti sulla porta prima ci mostreranno il pugno chiuso per salutarci, poi ci diranno vabbè ma diamoci almeno la mano, e poi ci abbracceranno dicendo avevo troppa voglia di abbracciarti: quasi tutta la strategia di questi mesi, dai vaccini in poi, è incostante. Diciamo di non voler andare a cenare da una coppia di amici, ma poi come fai a saltare il compleanno di quell'altro, dove ci sono settanta invitati? Un giorno siamo rigorosi, un altro fatalisti. Diciamo: dovremmo restare chiusi in casa, e poi diciamo: possiamo mai di nuovo chiuderci in casa? A tavola, a Natale, tutti si guarderanno come in un film di Sergio Leone, e intanto si chiederanno chi è più pericoloso, e perché hanno messo proprio quello zio seduto accanto a te. (...) Per tutto il tempo del pranzo di Natale l'argomento unico sarà il Covid, con lamentele e ipotesi fantascientifiche, intervallate di continuo dalla seguente frase: dài, basta parlare di Covid. E tutti risponderanno: sì, è vero, basta, parliamo d'altro; e qualcuno si rivolgerà a un bambino per cambiare discorso: tu che classe fai? E il bambino risponderà in modo insensato: sono in Dad. E si ricomincerà. E tutti intanto pensano: perché è in Dad? Quanto è un pericolo per noi quello che ha appena affermato? Subito, qualcuno si sposta alla finestra, la spalanca e mangia e conversa da là. È il primo che si ammalerà, ma non di Covid, però di una bronchite ostinata che crederà Covid. Il pranzo di Natale sarà una lunga strategia travestita da curiosità per capire se le persone che stanno a tavola con te conducono una vita pericolosa. E quando lo hai capito, ormai è troppo tardi, siete già arrivati al panettone.
Francesco Piccolo, la Repubblica (24/12/2021)
giovedì 23 dicembre 2021
Ansia di normalità
Ammettiamolo con franchezza: nelle ultime settimane abbiamo un po’ abbassato la guardia nella lotta al Covid, cullandoci nell’illusione che le vaccinazioni e il green pass esteso anche ai luoghi di lavoro ci proteggessero dalla Delta e dalle nuove e più aggressive varianti, come la Omicron. Invece siamo tornati verso i 30 mila contagiati e oltre i 100 morti al giorno. La Omicron è ormai presente in oltre 60 Paesi, dilaga in Gran Bretagna, per la Von der Leyen sarà probabilmente dominante in Europa già a metà gennaio e l’Oms si attende uno “tsunami di contagi nel mondo”, mentre in Olanda tornano i lockdown. Ci siamo illusi (complici anche alcuni virologi troppo tranquillizzanti) che Omicron sia meno virulenta e letale della Delta, ma non ci vuole un dottorato in matematica per capire che se è 2 o 3 volte più contagiosa e meno virulenta del 20-30%, è comunque destinata a far aumentare i malati, i ricoverati in ospedale, gli intubati in terapia intensiva e i morti. Abbiamo tardato con le terze dosi e con le vaccinazioni dei bimbi: così, come ha detto la presidente dei pediatri Annamaria Staiano, abbiamo già avuto 250 mila piccoli contagiati, con oltre mille ospedalizzati, di cui 36 in terapia intensiva e 9 morti. Abbiamo riaperto spensieratamente le scuole buttando alle ortiche l’esperienza controversa ma preziosa della Dad, mentre forse sarebbe stato meglio tenere metà allievi in aula e metà in Dad, magari a rotazione settimanale. Così avremmo sfoltito le “classi pollaio” e dimezzato la circolazione del virus tra bambini e ragazzi. Invece dobbiamo rincorrere il virus anziché anticiparlo come eravamo riusciti a fare fino a ottobre e siamo costretti ad accelerare: Draghi ha prorogato lo stato di emergenza sino a fine marzo; Speranza ha imposto tamponi e quarantene a chi entra in Italia dall’estero, anche dai Paesi europei, provocando le ire della Commissione Ue; il Cts ha chiesto tamponi anche ai vaccinati per i grandi eventi e sono tornate le regioni a colori. Insomma, l’ansia di normalità, per quanto comprensibile, si conferma la migliore alleata del virus.
Paolo Mazzanti, www.inpiu.net
martedì 21 dicembre 2021
Tolleranti
Non mi stupisce che ci siano intolleranti medici No Vax capaci di insultare i colleghi che fanno il loro dovere. Mi stupisce molto di più che oggi — otto mesi dopo il decreto che li obbligava a vaccinarsi — solo a Roma non siano stati ancora sospesi 500 medici No Vax che vanno tranquillamente in ospedale o in ambulatorio senza essere insultati dai loro tolleranti colleghi.
Sebastiano Messina, Cucú - la Repubblica (21/12/2021)
sabato 18 dicembre 2021
Giustiziato
Domattina alle sei verrò giustiziato per un crimine che non ho commesso.
Dovevo essere giustiziato alle cinque ma ho un avvocato in gamba.
Woody Allen, Amore e guerra (Love and Death) - 1975
giovedì 16 dicembre 2021
Esserci
Esserci senza esserci è il talento del capo, ma senza dubbio lo è anche del dipendente. Dipendente non a scelta: deve esserci ed esserci completamente - inchiodato alla scrivania o incastrato in riunione - ma sempre con la capacità di lasciar vagabondare lo spirito oltre il proprio corpo, fluttuare liberamente dal ricordo di una notte d’amore alla prospettiva di un weekend al mare. Esserci senza esserci e ciò che rende simili il capo e i suoi collaboratori. Il capo è lontano ma il suo spirito è lì; i dipendenti sono lì ma hanno la testa altrove.
Jul e Charles Pépin , Platon La gaffe - Sopravvivere al lavoro con filosofia (2013)
lunedì 13 dicembre 2021
Pane quotidiano
Alcune delle più cruente rivolte di piazza sono scoppiate, nei secoli, per il rincaro del costo del pane. Leggendaria è la frase sulle brioche messa sulle labbra di Maria Antonietta, mentre il tumulto che infiammò Milano a metà novembre del 1628 si traduce in vivissima materia letteraria per Alessandro Manzoni ne I Promessi Sposi, precedendo numerosi altri connubi fra farina e sangue, dalla strage palermitana del ‘44 ai fatti tunisini che dieci anni fa portarono all’insurrezione contro Ben Ali. A incuriosire e l’origine antichissima di questo detonatore socio-politico: a Roma esistevano appositi magistrati per garantire il rifornimento continuo di grano - a prezzo controllato - Per non lasciare mai la plebe senza quel panem che Cicerone riteneva ingrediente basilare per il controllo politico, assieme ai giochi dell’arena. Allora il fabbisogno dell’Urbs veniva coperto in primo luogo dall’Egitto, immenso serbatoio da cui far affluire milioni di tonnellate di grano a bordo delle cosiddette navi frumentariae. Sono passati duemila anni, ed oggi assistiamo a un’impennata dei costi del pane dettata - in un complesso di motivi - anche dalla crisi dei raccolti in Ucraina. Già, perché mutano i contesti ma non muta la radice dei fenomeni, e può anche accadere che il grano di Alessandria si tramuti in quello di Kiev. Dettagli marginali, che fanno da corollario all’essenza inalterata del problema: se si innalzano i costi a consumo di pane, energia e carburanti, il rischio di un’esplosione di rabbia diffusa diventa altissimo. Dopo essere sopravvissuti al virus, toccherà sopravvivere alle barricate? Lo scopriremo nel capitolo seguente. Se ci arriviamo.
Stefano Massini, Robinson (6/11/2021)
venerdì 10 dicembre 2021
Lina
Coraggiosa, irriverente, piena di gioia di vivere. Una carriera costruita sulla grande professionalità, ma anche la capacità di far quadrare i conti, conoscere ogni aspetto tecnico. Con la voglia di rompere le regole. Ha vissuto novantatré anni con quel suo temperamento unico. Lina Wertmüller se ne è andata nella sua casa dietro piazza del Popolo, quella in cui ha vissuto gli anni felici con il grande amore della sua vita, il marito Enrico Job, scomparso nel 2008, e dove amava ricevere gli amici, adagiata sul divano in vestaglia rossa e piedi nudi, gli iconici occhiali bianchi, la sigaretta e quel sorriso indomabile da Gianburrasca. Nei primi incontri partiva con le schermaglie, le punzecchiature, per saggiare l'autoironia di chi aveva di fronte, ma se gli piacevi ti accoglieva nel suo mondo senza paura. Fatto di ricordi che d'un tratto si perdevano, di canzoni intonate con allegria, di sentenze senz'appello e di giudizi sempre morbidi e amorosi verso i suoi artisti: Giancarlo Giannini, Mariangela Melato, Sophia Loren, anche quelli con cui i ricordi erano più lontani, come Rita Pavone, "la nostra amicizia dura tutt'ora", diceva fiera. Ma non aveva parole critiche per nessuno, nemmeno per chi, come Nanni Moretti, l'aveva ferita con giudizi sprezzanti. Nella storia del cinema a Lina tocca la casella di prima donna di sempre a essere nominata all'Oscar per la regia, nel 1976 per Pasqualino Settebellezze (1975). La sua formidabile carriera, nella rivista, al cinema, in televisione, nella musica, è stata molto di più, eppure quel riconoscimento dell'Academy la rendeva felice e orgogliosa. Quando le chiedevi "quante volte è stata presentata come 'la prima regista candidata all'Oscar?', lei rideva: ventimila". Ma ogni volta era contenta. Perché sentiva, anche, che all'estero il suo talento lo avevano riconosciuto in modo più forte e clamoroso che in patria. Giancarlo Giannini ricordava come ogni volta, per i loro film, fosse premiato lui "quando invece, ripeteva, il genio è lei, io un semplice esecutore. Senza di lei non sarei niente".
Arianna Finos, la Repubblica (9/12/2021)
mercoledì 8 dicembre 2021
Camminare
Camminare insieme, per esempio, è un dialogo. Come ogni dialogo muto, come ogni dialogo puramente fisico, ti mette di fronte a una verità anche quando non vuoi. Se ci fai caso, il tuo modo di camminare insieme a qualcuno dice tutto sulla relazione che hai con l’altro. C’è chi è troppo nevrotico e tende a stare sempre qualche metro davanti a te, anche se tu gli corri dietro. Chi si stanca e si ferma e si trascina e, tenendoti sottobraccio, ti frena. Chi si appoggia, magari senza accorgersene. Chi ti strattona sempre in qua e in là perché non sa andare dritto. E c’è chi ha il tuo stesso passo.
Caterina Bonvicini, Tutte le donne di (2006)
domenica 5 dicembre 2021
Post Scriptum Film
E' stata la mano di Dio
sabato 4 dicembre 2021
Prevedere
Piuttosto che prevedere il futuro, che è esercizio difficile, è più facile prevedere il passato: ci si indovina sempre.
Pino Caruso (1934 - 2019) - Ho dei pensieri che non condivido (2009)
giovedì 2 dicembre 2021
Aiuti
Massimo Bucchi, da google.it |
mercoledì 1 dicembre 2021
Playlist Novembre 2021
- Aerosmith, Light Inside – (Just Push Play – 2001) – Emissione
- Bob Dylan, Forever Young – (Planet Waves – 1974) – Generazioni
- Paolo Conte, Velocità silenziosa – (Psiche – 2008) – Buche
- Elisabeth Withers, No Regrets – (No Regrets – 2010) – Rimpianti
- Radiohead, Creep – (Pablo Honey – 1992) – Freaks Out
- Joe Barbieri, Castello di sabbia – (Maison Maravilha – 2009) – Rivoluzione
- Paul McCartney, Despite Repeated Warnings – (Egypt Station – 2018) – Cop26
- Mumford & Sons, Thistle And Weeds – (Sigh No More – 2009) – Erbacce
- Curtis Salgado, Damage Control – (Damage Control – 2021) – Emissioni
- Achille Lauro ft. Fiorella Mannoia, C’est la vie – (1969 – 2019) – Palcoscenico
- Ten Years After, Gonna Run – (Watt – 1970) – Gonna Run
- Giorgia, E’ la verità – (Girasole – 1999) – Il mercato delle verità
- Albert Collins, Ice Pick – (Ice Pickin’ – 1978) – Corretto