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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

venerdì 10 dicembre 2021

Lina

Coraggiosa, irriverente, piena di gioia di vivere. Una carriera costruita sulla grande professionalità, ma anche la capacità di far quadrare i conti, conoscere ogni aspetto tecnico. Con la voglia di rompere le regole. Ha vissuto novantatré anni con quel suo temperamento unico. Lina Wertmüller se ne è andata nella sua casa dietro piazza del Popolo, quella in cui ha vissuto gli anni felici con il grande amore della sua vita, il marito Enrico Job, scomparso nel 2008, e dove amava ricevere gli amici, adagiata sul divano in vestaglia rossa e piedi nudi, gli iconici occhiali bianchi, la sigaretta e quel sorriso indomabile da Gianburrasca. Nei primi incontri partiva con le schermaglie, le punzecchiature, per saggiare l'autoironia di chi aveva di fronte, ma se gli piacevi ti accoglieva nel suo mondo senza paura. Fatto di ricordi che d'un tratto si perdevano, di canzoni intonate con allegria, di sentenze senz'appello e di giudizi sempre morbidi e amorosi verso i suoi artisti: Giancarlo Giannini, Mariangela Melato, Sophia Loren, anche quelli con cui i ricordi erano più lontani, come Rita Pavone, "la nostra amicizia dura tutt'ora", diceva fiera. Ma non aveva parole critiche per nessuno, nemmeno per chi, come Nanni Moretti, l'aveva ferita con giudizi sprezzanti. Nella storia del cinema a Lina tocca la casella di prima donna di sempre a essere nominata all'Oscar per la regia, nel 1976 per Pasqualino Settebellezze (1975). La sua formidabile carriera, nella rivista, al cinema, in televisione, nella musica, è stata molto di più, eppure quel riconoscimento dell'Academy la rendeva felice e orgogliosa. Quando le chiedevi "quante volte è stata presentata come 'la prima regista candidata all'Oscar?', lei rideva: ventimila". Ma ogni volta era contenta. Perché sentiva, anche, che all'estero il suo talento lo avevano riconosciuto in modo più forte e clamoroso che in patria. Giancarlo Giannini ricordava come ogni volta, per i loro film, fosse premiato lui "quando invece, ripeteva, il genio è lei, io un semplice esecutore. Senza di lei non sarei niente".

Arianna Finos, la Repubblica (9/12/2021)

Canzone del giorno: Imagination (1988) - Harry Connick Jr.
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