Esiste un diffuso
pregiudizio “progressista” che penalizza molto il nostro umore e la nostra
percezione del mondo: ce lo fa sognare migliore di quello che è, e di
conseguenza ce lo fa vedere peggiore di quello che è. Per esempio ci
scandalizziamo scoprendo che per quattro italiani su dieci la violenza sessuale
vede la vittima in qualche modo correa (perché vestita in modo “provocante” o
perché “se l’è andata a cercare”).Ma questo significa che sei italiani su dieci
non lo pensano: è in un paese che alla nostra storia culturale
(patriarcale/maschilista) questa è un eccellente notizia. Meritevole, lei sì,
di un titolo: “sei italiani su dieci pensano che la violenza sessuale sia
sempre comunque colpa di chi la commette“. Brindiamo! Immaginate lo stesso
sondaggio una cinquantina d’anni fa (quando il delitto d’onore era ancora legge
dello Stato, le adultere puttane, gli adulteri abili seduttori; quando fior di
poliziotti e magistrati trattavano da donna violentata con sospetto, se non con
ostilità). le percentuali sarebbero perlomeno rovesciate. Dimentichiamo troppo
spesso come eravamo. Abbiamo perduto memoria di un percorso lungo e tormentato,
che parte da una base (comune a quasi tutto il mondo) di ignoranza,
analfabetismo, gerarchie sociali e familiari rudimentali e brutali. Vale
anche per le scemenze espresse dai letti certamente burini, ma in
rappresentanza di lettori almeno altrettanto burini. Se la smettessimo di
torture le dita di fronte all’evidente bestialità degli umani forse riusciremo
ad affrontarla meno accigliati, aiutando certi bestioni a recuperare qualche
gradino dell’evoluzione mancata.
Michele Serra, L'Amaca (Repubblica - 27/11/2019)
Michele Serra, L'Amaca (Repubblica - 27/11/2019)
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