Chissà cosa
avrebbe fatto Gregorio XIII se avesse avuto ai suoi tempi lo smartphone o
magari la pay-tv. Perché la rivoluzione – tutt’altro che copernicana – dei
nostri tempi è che il calendario moderno è diventato di 13 mesi, scanditi dalle
tariffe dei nostri abbonamenti. Ed in effetti Gregorio introdusse la sua novità
nel 1582 con una bolla papale chiamata Inter gravissimas, titolo attualissimo
visto che anche oggi qualcosa di vagamente grave è successo. Alle nostre
tasche.
In pratica ormai la tecnologia, o meglio chi
ce la porta, ha stravolto tutto ciò che abbiamo imparato a scuola, quando
recitati i mesi di 30 giorni – di 28 ce n’era uno solo e tutti gli altri
facevano 31. Ecco: adesso tutti i mesi fanno 28 e questo non fa altro che
impoverire i nostri conti. Idea geniale, s’intende, visto che comincia a fare
proseliti. Perfino l’Agcom, partita a muso duro contro la ferale (per i
consumatori) novità, alla fine ha fatto un timido «bau», costringendo le
aziende a riportare le tariffe realmente mensili per i contratti di telefonia
fissa, mentre riguardo a quella mobile resta il nuovo calendario: è febbraio
tutti i mesi. E ogni anno ha 13 canoni mensili. Resta da capire in quanti
continuino ad avere la linea a casa rispetto a quelli collegati solo con un
cellulare (vero Agcom?), ma il punto è che adesso di calendari ne abbiamo due:
quello gregoriano e quello telefonico, quest’ultimo talmente innovativo da
diventare perfino televisivo.
É notizia infatti che perfino Sky, dal
prossimo ottobre, comincerà a fatturare ogni 28 giorni precisi, costringendo i
suoi abbonati pur non aumentando le tariffe a pagare ogni anno l’8,6 per cento
in più. Un anno di 13 mesi appunto. L’ad Zappia ha giustificato tutto questo
con la crescente qualità dell’offerta della pay-tv (vero), ma anche aggiunto un
«nel 2017 non abbiamo raggiunto i nostri obbiettivi, dunque ecco perché il
rincaro» Uno strano liberismo all’italiana verrebbe da dire, per cui se
sbagliano i manager, pagano i clienti.
Ma tant’è: Sky dà il diritto a tutti di
recedere senza penale entro il 30 settembre, visto la modifica unilaterale del
contratto, e dunque l’onestà dell’operazione non è in discussione.
In discussione c’è invece il nostro
calendario personale, che non ha nessuno intenzione di essere modificato:
aumentando i mesi, aumentano anche le bollette da pagare. Ma se a questo punto
chiediamo che anche i nostri stipendi mensili diventino 13, siamo sicuri che
Papa Gregorio 435 anni dopo resti un punto di riferimento per le nostre aziende.
Inamovibile.
Marco Lombardo, il Giornale (2/8/2017)
Canzone del giorno: Long Time (2009) - Shakira
Clicca e ascolta: Long....