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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

giovedì 29 settembre 2016

Cordoglio

Qualche giorno fa il nostro amatissimo cane, una femmina di nome Katie, è morta all'età di dodici anni. Era un gigante buono, che rispettosamente dava la precedenza persino a un cucciolo di taglia media se pretendeva un osso. Katie avrebbe potuto vincere il Nobel per la pace, se non avesse avuto un debole per gli scoiattoli.
Ho pianto Katie sui social media ricevendo un mare di messaggi commoventi di condoglianze che hanno lenito il mio dolore per la perdita di un membro della famiglia. Ma proprio il giorno della morte di Katie è uscito un mio articolo a favore di un più ampio impegno internazionale per porre fine alle sofferenze della Siria e alla guerra civile che in quel paese ha causato finora forse 470.000 morti. L'articolo ha suscitato un mare di commenti di altro genere, molti all'insegna di una dura indifferenza: perché dovremmo aiutare quella gente?
Sul mio blog si sono mescolate sentite condoglianze per un cane americano morto di vecchiaia, e manifestazioni che definirei di insensibilità nei confronti di milioni di bambini siriani, vittime della fame o dei bombardamenti. Se solo dessimo ai bimbi di Aleppo l'importanza che diamo ai nostri cagnolini. (...)
Uno dei motivi per cui in passato si è permesso che avvenissero genocidi senza interventi esterni è che non si trova mai lo strumento politico perfetto per fermare i massacri. Un'altra ragione è che non riconosciamo le vittime come nostri simili, non sono "come noi". Sono ebrei, o neri o, in questo caso, siriani, così li ignoriamo.
Ma in realtà, lo sanno anche i cani, un essere umano è sempre un essere umano.
Mi chiedo cosa accadrebbe se Aleppo fosse piena di golden retriever, se vedessimo cuccioli innocenti dilaniati dalle micidiali "barrel bombs". Continueremmo a mostrare indifferenza e a considerare le vittime "altro da noi?" Diremmo ancora che è un problema arabo e che spetta agli arabi risolverlo?
È difficile trovare soluzioni certe alla tragedia siriana, ma credo che persino Katie, nella sua mite saggezza, sarebbe d'accordo sul fatto che tutte le vite umane hanno valore, ma non solo: la vita umana non vale meno di quella di un golden retriever.

Nicholas Kristof, The New York Times 2016

Canzone del giorno: More Than Sorry  (2006) - Ben Harper
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