"Zainetto, libri, un quaderno, una
penna e una fondina con
pistola in bella vista. «Mani in alto,
questa è una lezione». Non è l’ultimo film pulp di Quentin Tarantino ma la
realtà nelle università del Texas, e non solo, dove sarà possibile portare
l’amata arma anche nelle aule scolastiche. È la legge, bellezza. E non c’è
niente che tu possa farci. Ogni università potrà decidere come regolarsi ma la
linea è tracciata in virtù del principio del «open carry», la legge che
autorizza a portare liberamente un arma con sé. Si poteva farlo anche prima in
realtà, ma senza esibirla pubblicamente. Ora un milione di persone che già
giravano con pistola al seguito soltanto in Texas, potranno farlo alla luce del
sole, senza più nascondersi. Per loro sarà obbligatorio, però, fornire le
proprie impronte digitali e sottoporsi ai cosiddetti background check, i
controlli per verificare che la loro fedina penale sia pulita. E il principio
vale anche per le università, purché gli studenti abbiano compiuto 21 anni.
Perché come spiega Gregory Fenves, rettore dell’università di Austin, con
51mila studenti la più grande del Texas, «anche se sono contrario non posso
fare altro che applicare la legge». E così nell’ateneo le armi saranno ammesse
liberamente nelle aule. Ma non nei dormitori. La controversa legge non sarà
valida soltanto nel Texas. Gli studenti avranno il permesso di andare a lezione
con una pistola nello zaino anche in Colorado, Idaho, Kansas, Mississipi, Utah,
Wisconsin e in Oregon.
Il tutto proprio mentre il presidente
Barack Obama sta cercando di concludere il proprio mandato dando una stretta al
proliferare di armi da fuoco nel Paese, senza però portare a casa nessun
risultato concreto. Secondo i numeri che lui stesso ha ricordato alcune
settimane fa, sparatorie varie hanno causato 30mila morti solo nell’ultimo
anno. «Dobbiamo proteggere gli americani e i nostri figli», ha detto.
Eppure negli Stati Uniti sembrano davvero in pochi a pensarla come lui. E
non è solo la potentissima lobby delle armi ad opporsi a norme più severe. Dopo
ogni strage e dopo ogni ondata di indignazione infatti, il numero di chi
acquista una pistola aumenta sensibilmente".
Matteo Basile, Il Giornale 25/2/2016