Si tratti di talpe, corvi o parenti di
Giuda ben disseminati nelle stanze papali, una cosa è certa: il Vaticano
ritorna ad essere tradito al suo interno e non è un bel vedere. All'interno
delle mura papali dovrebbero stazionare più santi e meno peccatori, ma la
storia insegna ben altro.
La situazione è più che mai complessa.
Il giornale dei vescovi definisce l'accaduto come "Furto di fiducia"
e il suo direttore Marco Tarquinio riassume così il tutto: "Non sappiamo
dire se, alla fine, Lucio Angel Vallejo e Francesca Immacolata Chaouqui saranno
riconosciuti colpevoli della grave slealtà verso il Papa e la Chiesa che
avrebbe fatto di loro i protagonisti del nuovo "furto di fiducia" (e
di documenti, e di parole) in Vaticano.
Non abbiamo cioè ancora piena certezza
della fondatezza dell’accusa che grava sul monsignore di curia e sulla
consulente di comunicazione e marketing: aver "sporcato" il servizio
a cui erano stati chiamati da papa Francesco nella Cosea, la ormai disciolta
Commissione di studio sulle strutture economico-amministrative della Santa
Sede.
Ma sappiamo bene che dietro il portone
di bronzo non si assumono di frequente, e a cuor leggero, provvedimenti come
l’arresto. Il furto del resto c’è indubbiamente stato, e ha condotto alla
pubblicazioni di libri che – oggi come ieri, comunque vengano presentati – sono
un attacco alla Chiesa e all’azione di riforma del Papa: quella avviata ieri da
Benedetto XVI e quella sviluppata con determinazione, ormai da quasi tre anni,
da papa Francesco. Il metodo è il solito: alzare polveroni che confondono bene
e male e fanno comodo soprattutto ai veri malfattori. Sappiamo anche che questo caso è ben diverso da quello del 2012.
Stavolta niente è stato rubato direttamente al Papa. Ma ancora una volta una
ferita cattiva è stata inferta a tutti i cattolici e anche a coloro che, con
crescente rispetto, ascoltano la parola e seguono l’azione di papa Francesco.
Ladri e ricettatori materiali, strateghi e grassatori (im)morali, faranno bene
a rendersi conto che la Chiesa sa perdonare, ma il giudizio dei semplici è
senza scampo".