La notizia è
di qualche giorno fa: l'Ikea ha deciso di
affidarsi al «made in Italy». Il
colosso svedese ha assegnato ad alcune aziende italiane una parte della
produzione di cassettiere, rubinetti e giocattoli.
In sostanza non più produzione in
Asia ma porte aperte ai fornitori del nostro paese.
Un primo passo verso una netta
inversione nei processi di delocalizzazione dell'azienda.
Speriamo che non si tratti soltanto di una mossa
d'immagine. Godiamoci la buona notizia e gli spunti di riflessione, al
riguardo, di Massimo Gramellini su La Stampa di mercoledì scorso: "L’Ikea delocalizza in Italia. Nel
mondo al contrario in cui ci tocca vivere la multinazionale scandinava sposta
un pezzo consistente della sua produzione dall’Estremo Oriente alla Padania
detrotizzata. Pare infatti che, nonostante tutte le statistiche ci diano per
spacciati, nessuno abbia ancora imparato a fare i rubinetti come noi. E i
cassetti della cucina. E i giocattoli per le camere dei bambini. La qualità
sanno crearla anche altri. La produzione in serie, pure. Ma la qualità in
serie, quella rimane una specialità della casa. Non siamo soltanto il Paese dei
partiti famelici, dei funzionari corrotti e di mamme più parziali degli arbitri
(la Family di Gemonio insegna che in molte madri italiane c’è un’Agrippina
disposta a qualsiasi nefandezza pur di spingere avanti il proprio debosciato
Nerone). All’estero si ostinano a riconoscere l’esistenza di un’altra Italia in
cui noi abbiamo smesso di credere. L’Italia del lavoro ben fatto, del buon
gusto, del bel vivere e del meglio pensare. Se avessi il
potere assoluto per cento minuti farei piazza pulita dei mestieri che non
possono più darci un mestiere (perché altrove sono fatti meglio e a minor
costo) e concentrerei tutte le risorse disponibili su ciò che ci rende unici:
l’artigianato di qualità, il design, il cibo, il vino, il turismo, la cultura.
Creerei un fondo per la Bellezza a cui attingere per aprire botteghe di alta
manualità, restaurare opere d’arte, ripulire spiagge e rifugi di montagna,
trasformare case smozzicate in agriturismi. Nel mondo al contrario c’è spazio
solo per chi si distingue dagli altri. E noi, o diventiamo la patria delle
meraviglie o non saremo più niente".
Canzone del giorno: Piece of Wood (2004) - Youth Group