Che cos’è il razzismo? Il razzismo è sottolineare l’etnia o la nazionalità di qualcuno quando fa comodo, quando rafforza i propri pregiudizi e attizza quelli altrui. E considerare irrilevante l’etnia o la nazionalità di qualcuno quando non è conveniente farlo, quando non giova alla propria causa. Un caso di scuola è il Salvini. Prendete il suo post di ieri sull’assassino, reo confesso, della ragazza Verzeni: “Fermato Moussa Sangare, origini nordafricane e cittadinanza italiana… ”, e poi i soliti scontati bla bla sulla necessità di una “pena severa”. Provate a chiedere al Salvini se ha mai concepito un post siffatto: “Fermato Filippo Turetta, origini venete e cittadinanza italiana…”. O analogo post in occasione dell’arresto di uno dei tanti femminicidi italiani.Credo che non capirebbe la domanda. Oppure la riterrebbe pretestuosa, malevola, ostile, essendo invece una domanda oggettiva. Il cui senso è: o sottolinei sempre, in ogni caso, l’etnia dell’autore di un crimine, o non la sottolinei mai, perché se la sottolinei solamente nel caso il criminale sia milanista (se sei interista) o sia interista (se sei milanista) vuol dire che non ti importa un fico secco del crimine, tampoco della vittima: ti importa caricare quel crimine sulle spalle del “nemico”. Ti interessa usarlo a tuo vantaggio. Di conseguenza: l’antirazzismo non consiste nel segnalare, con enfasi e puntiglio, i femminicidi commessi da italiani “ciento pe’ ciento”, come direbbe Abatantuono. Significa segnalare allo stesso modo e considerare ugualmente gravi tutti i crimini, chiunque li commetta.
Michele Serra, L’Amaca – Repubblica (31/08/2024)
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