nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

martedì 7 novembre 2023

Assuefazione

L’angoscia, il terrore per le prime immagini dell’invasione russa in Ucraina durarono sì e no tre giorni. Passato il weekend, ecco i distinguo, i “ma”, i “se”, le prime avvisaglie di stanchezza. Ecco l’ironia sui social, i meme, le battute per esorcizzare la paura, cavalcando anche le atmosfere subito surreali della tv e la farsa trash del “pluralismo”, coi conduttori a battersi il petto per avere il loro freak in studio. La guerra in Ucraina sarebbe stata (e sarà) ancora lunga, ma dopo tre giorni era diventata monotona. Iniziava a stancare. Tre-quattro giorni è il tempo di reazione, nella nostra epoca, per metabolizzare il trauma. Per addomesticare immagini raccapriccianti come quelle di questa settimana così incredibilmente orribile nella sua escalation (anche se trattandosi di Israele i distinguo qui sono iniziati subito). Poi però le atrocità diventano un ingrediente tra i tanti nel flusso disordinato di intrattenimento che scorre impetuoso sui nostri smartphone. […] Forse le immagini peggiori sono però quelle banali fotografie di famiglie felici e sorridenti, giovani mamme e papà e figli piccoli, di lì a breve sterminati a sangue freddo dentro casa loro, guardandoli negli occhi prima di sparargli addosso. Ma qui subito qualcuno ci farà notare che dovremmo commuoverci e indignarci anche per le immagini dei bombardamenti israeliani, i cadaveri dei palestinesi tra le macerie, gli stenti, la fame e poi ancora, nel vortice d’una insaziabile sete di giustizia sempre più orizzontale, democratica e universale, dovremmo farci carico anche di tutto il resto, i morti per il terremoto in Afghanistan, i migranti abbandonati in mare. Tutti. Ci vuole un hardware che forse non abbiamo. Quante immagini di morte, distruzione, catastrofi, odio disumano si possono immagazzinare? Forse lo scrolling sul nostro telefono serve anche a questo: lasciare che tutto scorra in un flusso indistinto di morte, odio, atrocità. Vedere tutto, quindi alla fine non vedere proprio nulla. Anestetizzarsi.

Andrea Minuz, Il Foglio (14/10/2023)

Canzone del giorno: Everybody's Got Their Hand Out (2001) - Michael Burks
Clicca e ascolta: Everybody's Got....