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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

giovedì 9 novembre 2023

Post Scriptum Film

C'è ancora domani


REGIA: Paola Cortellesi
INTERPRETI: Paola Cortellesi, Valerio Mastrandrea, Emanuela Fanelli, Vinicio Marchioni, Giorgio Colangeli, Romana Maggiora Vergano, Francesco Centorame
SCENEGGIATURA: Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi
FOTOGRAFIA: Davide Leone
DURATA: 118'

USCITA: 26/10

Esordio alla regia di grande personalità quello di Paola Cortellesi, per di più riservandosi un ruolo da protagonista che conferisce spessore e delicatezza a una storia sulla forza delle donne. C’è ancora domani è un film ambientato nella primavera del 1946 (il riferimento temporale è importante e alla fine del film si capirà il perché) che si sofferma su ferite, dolori e voglia di emancipazione di una donna nella Roma del secondo dopoguerra, impegnata a barcamenarsi fra le percosse dell’irascibile marito (interpretato in modo eccellente da Valerio Mastrandrea) e la gestione dei tre figli. Progredire all’interno di una società dalla mentalità patriarcale significa per Delia/Cortellesi intraprendere un percorso irto di ostacoli e solo quando la primogenita della coppia decide di fidanzarsi, l’apparente remissività della protagonista si trasformerà, pian piano, in una vigorosa temerarietà.
Un’opera prima sorprendente che amalgama, con grande intensità, neorealismo (scelta azzeccatissima girare il film in bianco e nero), commedia all’italiana, situazioni drammatiche e, anche, puntuali momenti musicali con la deliziosa scelta di inserire delle canzoni contemporanee a fare da cornice in alcune parti salienti del film.
Tante le idee interessanti e gli accorgimenti originali. Una sceneggiatura che permette dei passaggi narrativi in grado di emozionare e anche far commuovere. La nostalgia racchiusa nei brevi incontri fra Delia e il suo ex fidanzato di gioventù interpretato dal bravo Vinicio Marchioni (tenerissima la sequenza nelle quali i due ridono dopo essersi scambiati della cioccolata e la macchina da presa inquadra i loro sorrisi con i denti sporchi), la sincera amicizia che la lega ad una fruttivendola (interpretata con efficace espressività da Emanuela Fanelli), il rapporto in continua trasformazione con la figlia (Romana Maggiora Vergano).
Una regia accurata che si contraddistingue anche nelle parti più ironico-sarcastiche.
Si sorride assistendo alle chiacchere delle petulanti vicine di casa, l’ironia è dissacrante durante la veglia funebre del suocero, il pranzo con i possibili consuoceri è un tradizionale quadretto dal graffiante effetto.
Un film sulla condizione delle donne che affronta tematiche che continuano a essere presenti nella nostra società contemporanea.
Nella scena finale l’ingegnoso espediente scelto è un vero e proprio canto libero sull’impegno civile e sul riscatto di chi decide di difendere la propria dignità, guardando alle possibilità che può riservare il futuro.

Canzone del giorno: A bocca chiusa (2013) - Daniele Silvestri
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