E così il Salvimaio si farà (forse). Qualche considerazione.
– Chi pensa che tutti gli elettori 5 Stelle siano sul piede di guerra o delusi, ha un’idea appena distorta: lo saranno alcuni, ma non la maggioranza. Sin dal 4 marzo sera era chiaro che un governo (di scopo e breve) M5S-Lega fosse non l’opzione migliore, ma l’unica opzione praticabile. Tutto il resto era impossibile (accordo M5S-Pd senza Renzi), orripilante (accordo coi renziani) o un incubo purulento a cielo aperto (Renzusconi in salsa salviniana). Salvimaio, purtroppo, era l’unica strada. E poi (presto) il voto.
– Quello che inquieta non è tanto il Salvimaio, ma il ruolo di Berlusconi. E’ un uomo che gratis non fa nulla e vorrà rassicurazioni. E’ vero che i suoi parlamentari non sono necessari, e quindi Salvimaio nasce autosufficiente, ma Berlusconi sa come vendicarsi: con le tivù, con i giornali. E con le tante giunte condivise al Nord da Lega e Forza Italia.
– I 5 Stelle esultano, ma hanno tantissimo da perdere: Berlusconi ha sempre fottuto tutti quelli che hanno cercato di fotterlo e la stessa Lega non è che all’improvviso sia diventata la forza smaniosa di fare il conflitto di interessi o “una seria legge anticorruzione”. Di Maio deve avere ben chiaro che un Salvimaio breve e di scopo è forse tollerabile, stante il risultato del 4 marzo, ma un Grillusconi (che al momento non esiste minimamente) sarebbe uno schifo inverecondo. (...)
– Renzi ha ottenuto quello che voleva e il suo “tanto peggio tanto meglio” ha la sua logica: se i giallo-verdi sbagliano, lui torna in auge. E intanto evita il bagno di sangue del voto anticipato. C’è però il risvolto della medaglia: in questa legislatura, il Pd sarà decisivo come una ciabatta lisa nel deserto. Non solo: se Di Maio e Salvini faranno poche cose ma bene, al prossimo giro potranno fare ancora più male a Renzi. Soprattutto Salvini, che ha dimostrato di avere non solo scaltrezza ma pure coraggio. Ho più volte scritto che sarebbe dipeso tutto da lui: poteva assecondare il Renzusconi II o avere palle. La seconda, e gliene va dato atto. (...)
– Proprio perché i 5 Stelle si sono finora presentati come quelli diversi, più bravi di tutti e mejo fighi del bigoncio, verranno ora – giustamente – massacrati non appena deluderanno. Non appena flirteranno coi Gasparri, saranno crivellati. Non appena dimostreranno che stare accanto ai Calderoli non è un’emergenza ma una liaison sentimentale, saranno martoriati. Non appena abiureranno alla questione morale, saranno morti. Eccetera. Se i grillini pensano di avere sconti, non hanno capito proprio nulla. Il difficile, per loro, arriva adesso.
Andrea Scanzi, Il Fatto Quotidiano (10/5/2018)
– Chi pensa che tutti gli elettori 5 Stelle siano sul piede di guerra o delusi, ha un’idea appena distorta: lo saranno alcuni, ma non la maggioranza. Sin dal 4 marzo sera era chiaro che un governo (di scopo e breve) M5S-Lega fosse non l’opzione migliore, ma l’unica opzione praticabile. Tutto il resto era impossibile (accordo M5S-Pd senza Renzi), orripilante (accordo coi renziani) o un incubo purulento a cielo aperto (Renzusconi in salsa salviniana). Salvimaio, purtroppo, era l’unica strada. E poi (presto) il voto.
– Quello che inquieta non è tanto il Salvimaio, ma il ruolo di Berlusconi. E’ un uomo che gratis non fa nulla e vorrà rassicurazioni. E’ vero che i suoi parlamentari non sono necessari, e quindi Salvimaio nasce autosufficiente, ma Berlusconi sa come vendicarsi: con le tivù, con i giornali. E con le tante giunte condivise al Nord da Lega e Forza Italia.
– I 5 Stelle esultano, ma hanno tantissimo da perdere: Berlusconi ha sempre fottuto tutti quelli che hanno cercato di fotterlo e la stessa Lega non è che all’improvviso sia diventata la forza smaniosa di fare il conflitto di interessi o “una seria legge anticorruzione”. Di Maio deve avere ben chiaro che un Salvimaio breve e di scopo è forse tollerabile, stante il risultato del 4 marzo, ma un Grillusconi (che al momento non esiste minimamente) sarebbe uno schifo inverecondo. (...)
– Renzi ha ottenuto quello che voleva e il suo “tanto peggio tanto meglio” ha la sua logica: se i giallo-verdi sbagliano, lui torna in auge. E intanto evita il bagno di sangue del voto anticipato. C’è però il risvolto della medaglia: in questa legislatura, il Pd sarà decisivo come una ciabatta lisa nel deserto. Non solo: se Di Maio e Salvini faranno poche cose ma bene, al prossimo giro potranno fare ancora più male a Renzi. Soprattutto Salvini, che ha dimostrato di avere non solo scaltrezza ma pure coraggio. Ho più volte scritto che sarebbe dipeso tutto da lui: poteva assecondare il Renzusconi II o avere palle. La seconda, e gliene va dato atto. (...)
– Proprio perché i 5 Stelle si sono finora presentati come quelli diversi, più bravi di tutti e mejo fighi del bigoncio, verranno ora – giustamente – massacrati non appena deluderanno. Non appena flirteranno coi Gasparri, saranno crivellati. Non appena dimostreranno che stare accanto ai Calderoli non è un’emergenza ma una liaison sentimentale, saranno martoriati. Non appena abiureranno alla questione morale, saranno morti. Eccetera. Se i grillini pensano di avere sconti, non hanno capito proprio nulla. Il difficile, per loro, arriva adesso.
Andrea Scanzi, Il Fatto Quotidiano (10/5/2018)
Canzone del giorno: Kiss Kiss (2002) - Holly Valance
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