Ieri Il Manifesto ha pubblicato un
interessante articolo firmato da Carla
Busato Barbaglio, psicoterapeuta infantile e docente della Società
Psicoanalitica Italiana.
La doppia uccisione della
vita è il titolo dello scritto che, nell’ambito dei vari interventi sul tema
del femminicidio, focalizza l’attenzione sui tanti bimbi e ragazzi che
si ritrovano orfani: “La cifra
"delle vittime delle vittime" del femminicidio è
impressionante, una doppia uccisione della vita. In Italia, ci sono 1628
orfani. Figli che si ritrovano all’improvviso senza i genitori: perdono la
madre, uccisa nella maggior parte dei casi dal marito o dal partner, e anche il
padre, che finisce in carcere oppure si toglie la vita. I figli affrontano
tutto ciò che segue travolti da uno tsunami, profondamente soli.
L’onda
ha reso tutti attorno protagonisti del «si salvi chi può»: i figli delle
vittime sono per lo più abbandonati, spesso anche dalle istituzioni (che
dovrebbero essere preposte a creare circuiti di aiuto), quando non immessi in
percorsi di aiuto sterili se non dannosi”. (…)Ognuno di noi, di fronte a
questo, rimane senza fiato, senza risposte, ma chi lo vive sulla propria pelle
quale fiato per sopravvivere può trovare in sé? Come può funzionare la mente di
fronte a simile ferocia? Quali stati dissociativi bisogna attivare per poter
rimanere in vita e nel tempo fare integrazioni per ripristinare una speranza?
Di chi ci si potrà mai davvero fidare?”.
La psicologa evidenzia il
trauma che coinvolge i ragazzi e le ragazze coinvolti in simili
tragedie che si manifesta, quasi sempre, in problemi fisici e psicologici in
età adulta.
Per questo motivo parla
della necessità di una “rete di protezione” utilissima anche e soprattutto in
via preventiva: “La società
dovrebbe investire, dalla nascita in poi, in tutti i luoghi deputati alla
crescita: dai servizi di consultazione, alle cooperative ai reparti di
maternità agli asili alla scuola, in ognuna delle sue ramificazioni. Serve un
controllo sui mass media, l’informazione, la propaganda occulta, gli spacci
ecc. Quale attenzione viene offerta oggi a tutto ciò che è inerente la
crescita? Quale formazione, al di là della propaganda agli operatori che
lavorano a vari livelli, in situazioni complesse, perché siano veramente capaci
di aiutare la vita? I segni dello tsunami che inizia a montare e a
crearsi, se si hanno buoni occhi e sensori raffinati per vedere, sono
individuabili molto precocemente. In corso d’opera e non a delitto avvenuto”.
Canzone del giorno: Where The Wild Roses Grow (2009) - Nick Cave ft. Kylie Minogue
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