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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 12 ottobre 2016

Oro verde


Per coloro che si fossero fermati all'oro nero, è necessario un aggiornamento terminologico.
Se il petrolio è definito da sempre l'oro nero, c'è un prodotto che in tanti amano definire l'oro verde.
Si tratta della marijuana e il motivo è presto detto da Gabriele Martini in un articolo su La Stampa: "La produzione di cannabis è diventata un business milionario per i narcos italiani. Nel 2016 i sequestri di piante sono più che triplicati rispetto allo scorso anno. Nell’intero 2015 gli arbusti di marijuana scoperti dalle forze di polizia sono stati 139mila, nei primi 9 mesi di quest’anno siamo a quota 405mila con un picco a settembre".
Praticamente la coltivazione delle piantine verdi è divenuta un vero e proprio business per i clan mafiosi. 
Soltanto nel territorio di Trapani sono stati sequestrati, nei primi otto mesi dell'anno, oltre 26 mila piante: "La semina è a inizio aprile. Dopo due mesi le infiorescenze cariche di Thc (il principio attivo della cannabis) sono pronte per il primo raccolto. Servono una ventina di giorni per essiccare la marijuana, poi il prodotto è pronto per lo spaccio. Da ogni pianta si può ricavare mezzo chilo di droga. Il prezzo finale per il consumatore varia tra i cinque e i dieci euro al grammo. Solo il valore delle piantagioni sequestrate quest’anno si aggira sul miliardo di euro. Ma per ogni campo di marijuana scoperto dalle forze dell’ordine, almeno altri dieci sfuggono ai controlli. La Direzione Nazionale Antimafia, nell’ultima relazione annuale al Parlamento, stima che il quantitativo sequestrato di cannabis sia di almeno 10/20 volte inferiore a quello consumato".

Canzone del giorno: Fields Of Gold  (1993) - Sting
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