Nei
giorni scorsi l'Unicef l’Agenzia dell’Onu per l’infanzia ha reso noto che il
numero degli adolescenti che muoiono di AIDS è
triplicato negli ultimi 15 anni. Nella maggior parte dei casi hanno acquisito
la malattia sin da quando erano bambini.
L'inconsapevolezza,
la sostanziale assenza, in molti paesi, di una corretta informazione, determina
una forte accentuazione dei contagi.
L'Unicef
ha stilato da anni un decalogo che evidenzia cosa bisogna sapere sul
virus.
La forza dell'HIV/AIDS risiede
nell'ignoranza delle sue vittime. Conoscere la malattia e i modi in cui
si trasmette è l'unica, vera protezione contro di
essa. Paradossalmente, l'HIV/AIDS è una malattia da cui non si guarisce,
ma chepuò essere prevenuta al cento
per cento.
Purtroppo, troppe persone si sentono protette dal rischio del contagio mentre in realtà non conoscono, o credono erroneamente di conoscere, cosa è l'HIV/AIDS.
Ecco dieci fatti che chiunque, dovunque si trovi a vivere, non dovrebbe mai mancare di sapere.
Purtroppo, troppe persone si sentono protette dal rischio del contagio mentre in realtà non conoscono, o credono erroneamente di conoscere, cosa è l'HIV/AIDS.
Ecco dieci fatti che chiunque, dovunque si trovi a vivere, non dovrebbe mai mancare di sapere.
1. L'AIDS è causato dall'HIV
L'AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) è una malattia provocata dall'HIV, un
virus che aggredisce il sistema immunitario umano. Nelle persone affette da
AIDS il sistema immunitario non è più in grado di difendere l'organismo dalle
malattie, e il processo degenerativo prosegue fino alla morte del
paziente a causa delle infezioni cosiddette "opportunistiche". Non esiste una cura o un vaccino per eliminare
definitivamente l'HIV dal corpo.
2. HIV e AIDS non sono la stessa cosa
Le persone che contraggono il virus HIV (sieropositive) non sono malate di
AIDS, anche se sono destinate a diventarlo, in assenza di cure adeguate. Se non
riceve farmaci antiretrovirali (ARV) un bambino nato HIV-positivo ha mediamente un terzo delle probabilità
di morire prima di compiere un anno, e il 50% di probabilità di morire entro i
2 anni,
Se però la diagnosi è tempestiva e la terapia ARV è seguita con scrupolosità, un soggetto sieropositivo può avere una speranza di vita indefinita, pur rimanendo sempre portatore del virus. Soltanto quando il livello dell'infezione (viremia) supera una determinata soglia, il soggetto è considerato malato di AIDS.
Se però la diagnosi è tempestiva e la terapia ARV è seguita con scrupolosità, un soggetto sieropositivo può avere una speranza di vita indefinita, pur rimanendo sempre portatore del virus. Soltanto quando il livello dell'infezione (viremia) supera una determinata soglia, il soggetto è considerato malato di AIDS.
3. Come si trasmette il virus
L'HIV si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti, in qualsiasi stadio
della malattia. Sangue, liquido seminale, secrezioni vaginali e latte materno
sono fluidi che possono veicolare efficacemente il virus. La saliva non è fra
questi, dunque è una falsa credenza che l'infezione da HIV possa contagiarsi
tramite il bacio.
4. Il contagio sessuale
La modalità più frequente di
trasmissione dell'HIV è per via sessuale, perché durante un rapporto sessuale
non protetto vi è il massimo scambio possibile di fluidi corporei, soprattutto
quando si verificano circostanze aggravanti (ferite dell'apparato genitale,
malattie veneree, sesso anale o forme violente di penetrazione). Le ragazze più
giovani sono particolarmente esposte al
contagio perché un apparato genitale immaturo è fisiologicamente più soggetto a
ferite e infezioni.
5. HIV/AIDS e altre malattie a
trasmissione sessuale
Le malattie a
trasmissione sessuale (MTS) sono un fattore di
rischio particolarmente elevato (da 5 a 10 volte
superiore alla media) di contrarre o trasmettere l'HIV. I soggetti consapevoli
di avere queste infezioni dovrebbero avere esclusivamente rapporti sessuali
protetti (con preservativo o senza penetrazione), informare il partner e
provvedere a curarsi.
6. Come si evita il contagio per via
sessuale
Il rischio di trasmissione dell'HIV/AIDS
per via sessuale può essere ridotto se il soggetto si astiene dal sesso, se ha rapporti non protetti esclusivamente con un partner non infetto, se pratica soltanto sesso sicuro (con preservativo o senza penetrazione).
Fra queste tre modalità di prevenzione, l'unica assolutamente certa è, per
ovvie ragioni, l'astinenza.
7. HIV/AIDS e droga
I soggetti che assumono droghe per iniezione corrono un rischio
molto alto di contrarre l'HIV/AIDS tramite lo scambio di siringhe e aghi
infetti, pratica tuttora molto diffusa in alcuni ambienti e che provoca
innumerevoli contagi ogni anno. Il fattore di rischio è così alto da indurre a
consigliare di avere sempre sesso protetto con un partner che usa droghe
iniettabili.
Per le medesime ragioni aghi, rasoi, strumenti chirurgici o apparecchiature per effettuare piercing o tatuaggi che sono entrati in contatto con sangue infetto e non sono stati sterilizzati possono veicolare il virus dell'HIV.
Per le medesime ragioni aghi, rasoi, strumenti chirurgici o apparecchiature per effettuare piercing o tatuaggi che sono entrati in contatto con sangue infetto e non sono stati sterilizzati possono veicolare il virus dell'HIV.
8. A chi rivolgersi
Se una persona sospetta di avere contratto il virus, l'unico modo per
accertarlo è effettuare l'apposito test per
l'HIVpresso una struttura sanitaria attrezzata. Nel caso il soggetto
sia un minore, deve sapere che consultare un operatore sanitario ed effettuare
il test nel pieno rispetto della
privacy è un diritto riconosciuto dalla Convenzione internazionale sui diritti
dell'infanzia.
Inoltre, accertarsi di essere o non essere sieropositivo è un dovere etico nei confronti delle persone che potrebbero essere inconsapevolmente contagiate.
Inoltre, accertarsi di essere o non essere sieropositivo è un dovere etico nei confronti delle persone che potrebbero essere inconsapevolmente contagiate.
9. L'HIV e i contatti umani quotidiani
L'HIV non si contagia con comportamenti
sociali quotidiani. È del tutto privo di rischi stringere la mano a
una persona sieropositiva, abbracciarla, condividere con essa cibo, abiti o
altri utensili (tranne quelli che possono avere avuto contatto
occasionale con il sangue, come rasoi e spazzolini da denti). Una persona
sieropositiva non trasmette il virus con la tosse, starnutendo, o nuotando
nella stessa piscina. È infondata anche la credenza che le zanzare possano
veicolare l'HIV pungendo in successione persone malate e persone sane.
10. Solidarietà e umanitàL'ultima, e non meno importante fra le
cose da ricordare, è che ogni persona merita
accoglienza e solidarietà. Discriminare un essere umano perché ha
contratto l'HIV/AIDS, è membro di una famiglia in cui vi sono persone infette,
o appartiene a una categoria a rischio, costituisce la violazione di un diritto
umano individuale ed è segno di profonda immaturità. Il silenzio e la paura che circondano l'HIV/AIDS possono uccidere
quanto la malattia stessa.