I nostri tempi sono pieni di contraddizioni.
Non c’è che dire!
Il gioco del calcio (il cosiddetto "sistema calcio") le incarna
un po’ tutte.
Bilanci delle squadre pieni di buchi, scandali, tifoserie
violente, calciopoli, spezzatino del campionato a vantaggio dello show
televisivo, fair play inesistente, fino ad arrivare alle spese spropositate
degli sceicchi che, divenuti padroni di
alcune squadre europee, si permettono di spendere molto di più di quanto sulla
carta guadagnano.
Come dar torto a Karl-Heinz Rummenigge, oggi presidente del
Bayer Monaco e dell’Eca (Associazione Club Europei), che di recente ha puntato
il dito contro il Paris Saint Germain, squadra in mano agli sceicchi che, fregandosene
delle regole del fair play finanziario (i debiti non possono essere superiori
ai 15 milioni di euro a stagione), versa nelle tasche di Ibrahimovic 14 milioni
di euro a stagione.
Se poi si riflette sul tema delle sponsorizzazioni si
potrebbero scrivere innumerevoli pagine di curiose contraddizioni.
I giocatori della squadra del Cagliari, ad esempio, scendono
in campo (il loro Presidente permettendo!), con la scritta Tirrenia sulla
maglia.
Sulla rivista Sette del Corriere della Sera, Gian Antonio
Stella, con il suo solito puntiglio positivamente polemico, ci ricorda come
risulti insensato non solo che un ente pubblico (la Regione Sardegna ) sponsorizzi
una squadra di calcio ma appare ancora più illogico che una società privata
con i bilanci aggiustati dal denaro pubblico (la Tirrenia , appunto), ne
divenga lo sponsor.
“In tempi di crisi come questa, però, con gli operai isolani
che si arrampicano sui tralicci o si barricano quattrocento sotto terra, la
scelta della Regione Sardegna di dare due milioni e mezzo di euro alla squadra
di calcio mettendo soldi nei “circenses” mentre in certe aree manca il “panem”,
fa un certo effetto. Aggravato dall’arrivo del secondo sponsor, la Tirrenia ”.
È vero che la
Tirrenia è oggi un’azienda privata di proprietà della Moby
Lines, ma se si esamina a fondo la situazione, ci si rende meglio conto del
meccanismo (perverso) di acquisizione.
Per spiegarcelo Gian Antonio Stella si fa aiutare da quanto
dichiarato da un’inchiesta della rivista specializzata Capo Horn (allegata al
Sole 24 Ore): “purché comprassero la Tirrenia e prendessero in carico i suoi
dipendenti e la sua flotta di 18 navi per lo più obsolete, il governo non solo si
è accontentato di 200 milioni più altri 180 in comode rate, ma ha
riconosciuto ai compratori «582 milioni di euro delle cosiddette sovvenzioni di
equilibrio, che lo Stato verserà nella casse della Cin in otto anni» fino al
2020. Per capirci la Cin (la newco che ha rilevato Tirrenia) deve ancora pagare «55 milioni alla fine del terzo anno dal trasferimento dell'azienda, 60 al sesto e 63 alla scadenza dell'ottavo» ma «le tre tranche di pagamento a saldo del debito saranno pagate a una precisa condizione: che la Cin incassi dallo Stato, ogni anno, i 72,68 milioni di euro previsti dalla convenzione». in pratica, anche i soldi che vanno al Cagliari con gran dispetto della Regione sono in parte soldi pubblici. Anche di chi, magari, invece che per il Cagliari, fa il tifo per altre squadre".
Canzone del giorno: World of Contradictions (1988) - Johnny Winter
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